08-14/08/2009 Una settimana nel Casentino - Toscana (ADLS consigliata)

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Sittlieb
00martedì 6 ottobre 2009 21:48
08-14/08/2009 Una settimana nel Casentino - Toscana

Finalmente sono arrivate le tanto agognate ferie e per rigenerare spirito e mente cosa c’è di meglio che calarsi in luoghi tranquilli e immersi nel verde? Così la prima settimana di ferie, la si trascorrerà in quel di Casalino, nel comune di Pratovecchio, nel Casentino toscano, in pieno Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
Immaginate un enorme bosco, alberi fin dove spazia la vista, bramiti di cervi che si ricorrono fra faggi colonnari, monasteri isolati, la rada luce che filtra fra le fronde di abeti bianchi, l’ululare del lupo.. queste sono le foreste Casentinesi.
La possibilità di compiere numerose e lunghe escursioni, assolutamente non impegnative, non manca, non resta che indossare le scarpe da trekking ed immergersi nella frescura e nella magia di questi boschi.

Il nostro bellissimo appartamento



Borgo Casalino (foto che lascia a desiderare ma è giusto per dare l’idea del borgo)



Il Casentino




09/08/09: Sentiero Natura “La Faggeta” (Badia Prataglia)

Visto il tempo incerto, si decide di fare un breve giretto e la scelta cade su uno dei Sentieri Natura studiati dal parco. Da Casalino risaliamo fino all’eremo di Camaldoli, il luogo dove San Romualdo si ritirò e fondò la Congregazione Camaldolese.
Superiamo il monastero – che visiteremo un altro giorno – e proseguiamo su strada sterrata verso il Passo dei Fangacci. Qui incontriamo due bei daini: il primo sparisce in pochi secondi, il secondo si ferma indeciso a bordo strada, ci osserva incuriosito, porta un bel palco palmato, il mantello è color rosso vivo puntellato da macchioline bianche. E’ la prima volta che lo vedo allo stato brado, del resto nel mio Trentino questo ungulato non è presente.
Si ferma per oltre un minuto e poi si dilegua tra i faggi, come suo fratello: un fantasma della foresta.
Proseguiamo in direzione Badia Prataglia e parcheggiamo presso la località Capanno, luogo da dove ha inizio il Sentiero Natura che va alla scoperta del bosco sovrano dell’Appennino: la faggeta.
Poco dopo ci addentriamo nella selva.
Il sentiero, attrezzato anche per i non vedenti e per i disabili in carrozzina, risale la piccola valletta del torrente Archiano d’Isola, ricoperta da una secolare faggeta.
Passo dopo passo il bosco ci cattura, camminiamo tra faggi, abeti bianchi e aceri di monte, ad ogni soffio di vento, milioni di foglie tremano all’unisono. Nel sottobosco estese distese di muschio s’alternano a ruvide rocce d’arenaria.
Risaliamo la valletta cullati dall’incessante mormorio dell’acqua, controllo attentamente ogni pozza, il sogno è trovare l’impronta del re di queste foreste, un animale che, come l’orso, scatena emozioni forti e contrastanti, un animale che persone come me non possono fare a meno di amare e ammirare: il lupo.
Ahimè la beatitudine mia e di Claudio, sta per essere infranta, eccoli, i temibilissimi scout!! Spreco due parole a loro riguardo: sono la prima che incoraggia e approva il fatto che i giovani s’avvicinino alla Natura, ma c’è modo e modo di farlo.. e cavoli.. in luoghi del genere bisognerebbe insegnare loro il silenzio e l’ascolto dei suoni della Natura, o al più il parlare con tono non troppo alto e invece ecco che partono con i soliti “Resta qui con Noi” “Per questo pan” clap clap ecc.. bah! Si rischia di perdere il vero senso che ha il camminare in questi luoghi. Per non parlare di quando installano i loro campi base spianando il mondo o peggio ancora costruendoli in luoghi pericolosi. Stra bah!
Salutiamo i tritoni e le salamandre e ci diamo alla fuga.






Sittlieb
00martedì 6 ottobre 2009 21:48
11/08/09 Sul tetto degli Appennini: Monte Falco e Falterona

Dopo una giornata passata a visitare la bella città di Arezzo, il castello di Poppi e il mistico santuario della Verna, fondato da san Francesco, luogo che a mio parere, è degno d’essere chiamato luogo di Dio.
Dopo essere scampati a un branco di cinghiali, con tanto di prole, avvistati vicino a casa.
Eccoci pronti per una nuova gita.
Questa volta ci dirigiamo verso il passo della Calla e scendiamo a Campigna, località di villeggiatura in Emilia Romagna. Obiettivo della gita è salire il Monte Falco, il tetto di questa parte d’Appennino, e il Falterona, famoso perché dal suo versante sud-occidentale nasce l’Arno.
Da Campigna (1077 m) seguiamo l’antica mulattiera che sale, parallelamente alla strada, al passo della Calla (1295 m). Una volta giunti al valico, a destra, imbocchiamo il sentiero 00 che s’insinua tra i tronchi di una giovane faggeta. Ed eccoci di nuovo in questi meravigliosi boschi.
A 1451 m troviamo il vecchio rifugio CAI della Burraia, lo superiamo e presto siamo fuori dal bosco; ci ritroviamo sulla larga dorsale erbosa che collega il Monte Gabrendo al Poggio Lastraiolo (1483 m).
Il tempo non è dei migliori, nubi basse e nebbie.
Proseguiamo in direzione nord-ovest alzandoci verso il Poggio Sodo de Conti (1559 m).
Questo crinale, battuto dai venti, è ricoperto da festuca e mirtilli; vi sono anche pini mughi frutto di un rimboschimento, i faggi invece si fermano poco sotto, rachitici e prostrati dal vento.
Giungiamo così al Monte Falco (1658 m), tetto dell’Appennino tosco-romagnolo.
A nord di questo vi è una riserva integrale con divieto d’accesso per via della presenza di delicate formazioni erbacee d’alta quota e di specie raririssime per l’Emilia Romagna, tra cui la Viola di Eugenia, la Genziana Verna e l’Anemone Narciso.
Superato il Falco ci rituffiamo in una contorta faggeta, la nebbia s’insinua tra i tronchi e ci rincorre, dando un tocco ancora più mistico e arcano al nostro incedere.
Seguiamo il sentiero che piega verso sud ovest e, dopo una deviazione adventure, eccoci sul Monte Falterona (1654 m), padre dell’Arno.
Nei pressi della croce pranziamo e ci concediamo una pausa, nel frattempo le nubi basse si sono un po’ diradate – mentre in quota i cumuli si stanno gonfiando – e finalmente riusciamo a vedere da un lato l’Emilia Romagna, dall’altro le colline toscane: siamo in mezzo a due mondi, sullo spartiacque tra Tirreno e Adriatico.
Ritorniamo sui nostri passi fino al Falco e, poco oltre la cima, giriamo a sinistra per il Sentiero dei Lupi (lo 00): è importantissimo non uscire dal tracciato del sentiero in quanto, come scritto sopra, siamo in una riserva integrale.
Arriviamo alla radura di Piancancelli e, per strada asfaltata immersa in una faggeta, raggiungiamo il Rifugio La Capanna dove ci concediamo un caffè.
Lì vicino, nel piazzale-parcheggio Fangacci de Conti (1483 m), imbocchiamo il sentiero 251 che scende lungo il versante nord del Falco. Le nubi di prima danno ora i loro frutti: si odono brontolii e un ticchettio sulle foglie, sta piovendo, ma quasi non ce ne accorgiamo, perchè il fitto manto dei faggi ci fa da ombrello.
Giungiamo al Ponticino (1277 m), un crocevia, dove proseguiamo sul 251 che coincide con un Sentiero Natura. Al riparo di abeti bianchi, da soli e accompagnati dal suono della pioggia, arriviamo all’auto.

Arezzo







Santuario de La Verna





Sul Falco e Falterona






Sittlieb
00martedì 6 ottobre 2009 21:49
2/08/2009 Nella suggestiva Lama

La Lama è uno dei luoghi più suggestivi di queste foreste, si tratta di un fondovalle prativo, in parte acquitrinoso incastonato fra balze rocciose ricoperte da antiche foreste.
Parcheggiamo al passo dei Fangacci (1228 m), di fronte all’omonimo rifugio – aperto su prenotazione – imbocchiamo il sentiero 00 che sale verso la cresta e la selletta de Il Poggio Tre Confini (1354 m). Ci ritroviamo, ancora una volta, in un’immensa faggeta; già una volta, anni fa, mi ritrovai a vagare lungo questo sentiero, altri tempi, altra Rita, sorrido tra me e me, faccio due passi e supero il valico, ora la via più facile e logica da seguire è quella che corre davanti a me.

“La resina è il prodotto di un dolore, una lacrima che cola dall'albero ferito.
Quelle gocce giallo miele, non scappano, non scivolano via come l'acqua, non abbandonano l'albero. Rimangono incollate al tronco, per tenergli compagnia, per aiutarlo a resistere, a crescere ancora.
I ricordi sono gocce di resina che sgorgano dalle ferite della vita. Anche quelli belli diventano punture. Perché, col tempo, si fanno tristi, sono irrimediabilmente già stati, passati, perduti per sempre.” Mauro Corona

A Prato della Penna (1248 m) imbocchiamo la comoda pista forestale che, per sali e scendi, ci porta al Gioghetto (1239 m). Qui incontriamo un gruppo di anziani signori toscani; uno dei quali ci invita ad ascoltare un canto della Divina Commedia da lui recitato a memoria. Sentire i versi del Sommo Poeta in questo ambiente è qualcosa di unico, da brividi, ti entrano in testa subito, e penso che questo sarebbe un valido modo per insegnarli anche agli studenti.
Salutiamo l’allegra combriccola e cominciamo a scendere nel versante romagnolo lungo un’antica pista selciata, quella degli Acuti.. caleremo di ben 500 metri.. che ritroveremo poi in salita a pancia piena: frust!
La strada con due curve scende a 969 metri, la valletta diventa sempre più stretta e soffocante; ad un tratto con la coda dell’occhio vedo un animale marrone che con un balzo fulmineo attraversa la strada, probabilmente una faina, ma non ne sono sicura. Finalmente raggiungiamo il fondovalle, prima incassato fra cupe pareti, poi s’apre sempre più, un rivo scorre lento e pacifico, un airone cenerino s’alza in volo fra gli ontani, pian piano la valle s’allarga.
Eccoci a La Lama (700 m): un bosco semiallagato (Lama = terreno paludoso) con pioppi e ontani neri e qualche prato. Regno indiscusso d’anfibi. Incantevole!
Verso l’estremità settentrionale c’è un gruppo di casette, una fontana e qualche panca (694 m) dove ci fermiamo a pranzare. Da qui ci si rende conto come questa conca sia completamente circondata da ripidissimi versanti ricoperti da foreste!
Dopo la pausa riprendiamo la via del ritorno, che per un breve tratto coincide con quella dell’andata. Al termine del lungo rettilineo che porta agli Acuti imbocchiamo il sentiero 227 de “Gli Scalandrini”, che risale l’omonima valle.
Saliamo ripidamente in un ambiente boscoso e selvaggio, dietro ad ogni svolta mi aspetterei di vedere un elfo tanto l’ambiente è fiabesco. Risaliamo la destra orografica della valletta – riserva integrale di Badia Prataglia – e tra le fronde degli alberi intravediamo la cascata degli Scalandrini, a gradoni, che in complesso s’alza per 100 metri. A bordo sentiero alcuni alberi crescono su curiosi massi strapiombanti di arenaria.
Ad ogni rivolo, ad ogni zona fangosa, spero sempre di rinvenire le orme del Re, ma niente da fare, solo tracce d’ungulati.
Un ponticello ci porta sul lato sinistro della valle e per un sentiero, a tratti friabile, arriviamo presto al passo dei Fangacci e buon nome non mente: ci impieghiamo 10 minuti a togliere il fango dagli scarponi.











Sittlieb
00martedì 6 ottobre 2009 21:49
13/08/09 Ariditè all’ennesima potenza: Alpe di San Paolo

Con questo breve giro ad anello concludiamo la tre giorni d’escursioni. La meta è l’Alpe di San Paolo, pianoro erboso sospeso in mezzo ai monti del versante romagnolo.
Valichiamo ancora una volta il passo della Calla e a un chilometro dalla frazione Lago di Corniolo prendiamo un strada sterrata, e assai dissestata, che porta alla località Fiumari (700 m).
Parcheggiamo l’auto a bordo strada e prendiamo il sentiero che scende al Fiumicino di San Paolo. Al crocevia imbocchiamo il sentiero 255 che sale, con ripidi tornanti, fino alla paleofrana di Campo Donatino e al vicino rudere di Campo Donato (896 m).
Siamo nell’aridità più assoluta, rimpiangiamo le fresche foreste di faggio, ma anche quest’ambiente ha il suo fascino. Risaliamo per ghiaino, terra e macchia meditteranea questo panoramico costone fino al piccolo, e in sfacelo, cimitero di San Paolo in Alpe.
In breve eccoci sull’omonimo e bucolico pianoro sommitale, seminascosti dai pini e dagli ippocastani ci sono i ruderi della chiesetta di Sant’Agostino: è un vero peccato che non si faccia niente per poterla in qualche modo salvare.. e come ogni opera dell’uomo eccola destinata allo sfacelo sotto i duri colpi del tempo.
Dietro la chiesetta vi sono due enormi pioppi neri! Maestosi! Ovviamente non riesco a resistere alla tentazione e in men che non si dica sono già su uno di questi.
Dopo la “scalata” ci spostiamo dalla parte opposta del pianoro, dove c’è il lungo e basso casale di San Paolo e il caratteristico salice prostrato.
Uhm.. un minaccioso cartello “Attenti al toro” ci fa accelerare il passo.
Nel frattempo grossi cumuli si stanno addensando, e pensare che le previsioni mettevano bel tempo, più lontano, ma non troppo, notiamo delle virghe: uhm!
Mangiamo velocemente godendoci la pace del luogo: a est la valle del Rio Bacine, a nord il Poggio Squillo e verso sud i valloni digradanti su Sasso Pratino.
Per il ritorno risaliamo la sterrata per Biserno e presso una stazione di rilevamento sismico (1109 m) prendiamo, a sinistra, il sentiero 283.
Finalmente la frescura del bosco! Pieni di polvere e terra scendiamo fra i faggi e i carpini fino al fosso di Ristefani (837 m), dove presso una casa distrutta, troviamo numerosi segni del grufolamento da cinghiale. Proseguiamo lungo una foresta artificiale di pini ed eccoci nuovamente su di un brullo e arido pendio, ma per fortuna il calvario dura solo pochi minuti.
Scendiamo di quota e riattraversiamo il fosso Ristefani.
Un breve traverso ci porta al bivio imboccato la mattina. Camminare lungo il fresco torrentello e sentire lo scroscio dell’acqua ci riallieta l’anima.
Vista l’ora bonoriva decidiamo di scendere a Santa Sofia e risalire l’Appennino da Bagni di Romagna.
L’indomani, l’ultimo dì toscano, visiteremo la bello Pieve Romena di Pratovecchio e saliremo all’abbazia di Vallombrosa, sulla lunga dorsale che separa il Casentino da Firenze.
Per vedere meglio il temporale che si sta per scatenare sull’Appennino, lasciamo l’auto nei pressi della località Tre Fonti e risaliamo verso il Monte Pianellaccio (1593 m) e alla vicina e imponente croce di Pratomagno (1591 m).
.

E’ così giunta al termine la prima settimana di ferie, all’insegna del relax, della rigenerazione e della spiritualità.

"L'albero ha sempre un destino di grandezza. Tale destino lui lo propaga. L'albero fa grande ciò che lo circonda.": wald heil!


Alpe San Paolo

















Pieve Romena



Pratomagno











Assisi













ClaudioTN
00martedì 6 ottobre 2009 22:12
Leggere il tuoi report Rita è come tornare indietro di quasi 2 mesi e rivivere ogni momento di quelle spledide giornate in luoghi affascinanti dove si vive una montagna diversa da quella fatta di cime o traversate. Una volta visitati i Casentinesi, per forza di cose entrano nel cuore di chi vi passa.....

Le mei foto!

Il sentiero natura tra faggi immensi.







La gita sul Monte Falco e Falterona.













La giornata alla Lama... confermo quanto detto Rita nel report: sentire recitare la Divina Commedia nel bosco all'aperto è da brividi!













La breve gita a San Paolo in Alpe... ambiente totalemnte diverso dalla Lama.















ClaudioTN
00martedì 6 ottobre 2009 22:24








Arezzo.











Santuario della Verna... dove c'è il vero Cristo.



Castello di Poppi e micio ignuz :D







Pratomagno, balcone mega panoramico dal quale abbiamo assistito a uno spettacolare temporale proprio verso i Casentinesi.















Le foto sempre ai cumuli presse il nostro appartamento.











Tramonto sulle colline toscane.





Assisi.









Sittlieb
00martedì 6 ottobre 2009 22:36
ahaha l'ultima foto di Assisi l'abbiamo fatta identita e tagliata allo stesso modo [SM=g27828] !

Per il resto belle immagini soprattutto quelle delle nuvole! [SM=x948610] [SM=x948610] [SM=x948610]
ClaudioTN
00martedì 6 ottobre 2009 22:49
Re:
Sittlieb, 06/10/2009 22.36:

ahaha l'ultima foto di Assisi l'abbiamo fatta identita e tagliata allo stesso modo [SM=g27828] !

Per il resto belle immagini soprattutto quelle delle nuvole! [SM=x948610] [SM=x948610] [SM=x948610]




Cumulunimbus spettaculus!
Flaviosky
00martedì 6 ottobre 2009 23:05
Re:
Sittlieb, 06/10/2009 22.36:


...................
Per il resto belle immagini soprattutto quelle delle nuvole! [SM=x948610] [SM=x948610] [SM=x948610]



Aaaaaahhhhh, favolose!!! [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=g27836]

C'ho messo un bel po' ma ho voluto leggere e vedere tutto, anche se in realtà molte foto le avevo già viste o ricevute via sms, ma è sempre un piacere vedere certe meraviglie.

E del resto la Toscana non può tradire... [SM=x948576] [SM=x948592]

Beh dai, mettiamoci anche l'Appennino romagnolo, se no magari Giorgio si arrabbia [SM=x948597] [SM=x948592], e ovviamente pure la sempre bellissima Umbria.

[SM=x948648]





fabri964
00mercoledì 7 ottobre 2009 13:02
Bellissimo TUTTO!!!
Devo ancora leggere i report ma le foto sono bellissime.

Conosco bene Assisi e Arezzo, due piccole città dove andrei volentierii a vivere!

Le foto ai cumuli. [SM=x948654] [SM=x948654] [SM=x948654] Ce n'è una con pileus davvero notevole.

=joska=
00giovedì 8 ottobre 2009 22:01
"Ahimè la beatitudine mia e di Claudio, sta per essere infranta, eccoli, i temibilissimi scout!! Spreco due parole a loro riguardo: sono la prima che incoraggia e approva il fatto che i giovani s’avvicinino alla Natura, ma c’è modo e modo di farlo.. e cavoli.. in luoghi del genere bisognerebbe insegnare loro il silenzio e l’ascolto dei suoni della Natura, o al più il parlare con tono non troppo alto e invece ecco che partono con i soliti “Resta qui con Noi” “Per questo pan” clap clap ecc.. bah! Si rischia di perdere il vero senso che ha il camminare in questi luoghi. Per non parlare di quando installano i loro campi base spianando il mondo o peggio ancora costruendoli in luoghi pericolosi. Stra bah!"

[SM=x948595] sono troppo d'accordo!


belli e particolari anche questi posti, le campagne toscane...ahhh! che spettacolo l'Italia!
=joska=
00giovedì 8 ottobre 2009 22:04
oopos dimenticavo questo:

[SM=x948680]
Sittlieb
00venerdì 9 ottobre 2009 14:12
[SM=x948679]
Panoramica
00domenica 11 ottobre 2009 11:28
ragazzi quante belle foto!!!!
quell'appartemento una chicca poi!!!!!

wow!!! voglio andare anche io in quei posti!!!!! ...l'unico che ho visto è assisi [SM=x948597] tutto il resto mi è sconosciuto [SM=g27813]
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