Pur se situata a breve distanza dal crinale principale appenninico, quello che divide Toscana ed Emilia, il Corno alle Scale (m 1945) è cima, anzi doppia cima (Punta Giorgina e Punta Sofia, questa è la più settentrionale, caratterizzata dalla grande croce), tutta bolognese.
Il versante più bello è forse quello orientale, con la ripida salita da Segavecchia, la salita più delicata è quella da nord, salendo lungo i Balzi dell'Ora, la via più frequentata è di gran lunga quella dal Lago Scaffaiolo, a sua volta raggiunto dai toscani salendo dalla Doganaccia (m 1574), località sciistica e di villeggiatura a cui sale una strada da Cutigliano, il bel borgo dove è anche la stazione di partenza della funivia, che costituisce l'accesso alternativo a Doganaccia.
Domenica 3 agosto abbiamo lasciato l'auto al piazzale delle funivie di Doganaccia, percorrendo inizialmente un breve tratto della sterrata per la Croce Arcana (troppe macchine e di conseguenza troppa polvere ), per poi andare a collegarsi, con una ripida "bretella", al sentiero segnato che traversa a lungo, in salita in genere leggera, sotto lo Spigolino, per poi attingere, all'estremità orientale della cresta di quest'ultimo monte, al sentiero 0-0 di crinale.
Poco dopo si è al Passo della Calanca (m 1731), da cui, ancora in leggera salita, si giunge in 20' al magnifico Lago Scaffaiolo (m 1788 ), ai piedi del caratteristico Monte Cupolino. Sul lago è anche il Rifugio CAI Duca degli Abruzzi.
Abbiamo proseguito per lo 0-0, evitando sia la vetta del Cupolino che quella successiva del Cornaccio, fino al Passo dello Strofinatoio (50' dallo Scaffaiolo), dove abbiamo lasciato il crinale (che scende al Passo del Cancellino, per poi risalire al Gennaio), per l'ultimo strappo che ci ha portato, in altri 20', in vetta.
Tutta la salita con il sole, arrivati in cima abbiamo visto formarsi qualche nube cumuliforme verso il Cimone. Percorso tutto "aperto", tra praterie e mirtillaie.
Rientrati allo Scaffaiolo, con i cumuli formatisi sul Cimone ora un po' più minacciosi, siamo scesi fino al Passo della Calanca. Arrivati all'altezza dello Spigolino, al ritorno abbiamo percorso il sentiero intermedio, quello che si porta verso ovest evitando la vetta ma rimanendo in quota, permettendo di arrivare senza eccessive contropendenze, rimanendo in crinale, alla Croce Arcana, deturpata da ripetitori vari, segnata dalla presenza del pluvio AdB Serchio e, soprattutto, trafficatissima in questa giornata in cui c'era un traffico davvero notevole anche sui sentieri.
Tra Passo della Calanca e Croce Arcana è arrivata qualche goccia d'acqua, ma niente di particolare. Non tuonava, verso la Toscana c'era sole pieno, i cumuli non si sviluppavano più verticalmente, quindi la minaccia di temporale non c'era.
Da Croce Arcana rapida discesa, a tratti ancora sull'affollata strada sterrata, verso una caotica Doganaccia, assaltata da gente alle ricerca di (relativo) refrigerio dalla calura delle città. 24°C a Doganaccia alle 17.
1. Spigolino da Passo della Calanca
2. Cupolino dal sentiero 0-0, presso il Cornaccio
3. verso la croce della vetta del Corno
4. sviluppo di cumuli verso il Cimone
5. i Balzi dell'Ora e la Nuda visti dalla vetta