BERLUSCONI, DOBBIAMO FARE CAMPAGNA ATTACCO ALLA SINISTRA

MarcoDDIO
00venerdì 1 luglio 2005 08:43
ROMA - Una campagna d'attacco contro la sinistra, anche piu' dura di quella del 2001: Silvio Berlusconi ripropone agli alleati la sua eterna ricetta per sconfiggere Prodi e restare al governo nella nuova legislatura.

Dunque il Cavaliere non ha nessuna arma segreta, come qualcuno mormorava. La sua analisi politica e' semplice e suona pressapoco cosi': gli italiani sono un popolo di moderati, non consegneranno le chiavi del potere ad una coalizione che non ha lo straccio di un programma. Alle regionali la Cdl ha perso per l'assenteismo dei delusi: ma in questo caso, rilevano i critici, perche' intestarsi il successo referendario, frutto possibile della disaffezione verso la politica?

Il Cavaliere risponde che effettivamente il governo ha fatto meno del previsto, ma se riuscira' a spuntarla condurra' in porto riforme e risanamento nel giusto arco temporale.

Tuttavia il premier si rende conto che servono novita' e l' annuncio di uno slittamento del partito unico non e' fatto per tranquillizzare gli scontenti. Come dice Formigoni, e' stata suscitata una speranza e bisogna fare chiarezza. Percio' Berlusconi spiega che in realta' non c'e' stato nessun rinvio, si e' solo preso atto che per fare il pieno dei voti bisogna presentarsi con tutte le liste possibili: ma il progetto non si ferma, sara' convocata un'assemblea costituente in autunno e forse si unificheranno i gruppi parlamentari. Inoltre in tutti i 475 collegi ci sara' un comitato elettorale comune.

Si vedra' come saranno valutate queste dichiarazioni al congresso Udc e all'assemblea nazionale di An: l'impressione e' piuttosto che gli alleati siano ripiegati su se stessi, alla ricerca di una strategia elettorale. Non a caso Alemanno chiede che An tenga una conferenza programmatica entro l'anno, una sorta di ''nuova Fiuggi'', come condizione per non dare vita a una minoranza interna (e sarebbe la prima volta che Fini non otterrebbe l'unanimita' nel suo partito). Nell'Udc forse Giovanardi non si presentera' in competizione con Follini anche perche' la proiezione del partito unico oltre le politiche del 2006 rende abbastanza surreale una battaglia congressuale cosi' prematura.

Ma Berlusconi deve fare i conti anche con due altri problemi: la Lega e i socialisti. La prima, come riconosce Bondi, resta per Forza Italia ''un ancoraggio vitale'' e cio' fa capire che il partito unico non puo' trasformarsi in un percorso contro Bossi: dunque ha bisogno di un approccio piu' morbido.

Quanto ai socialisti, l'odierno incontro tra De Michelis e Boselli ha rappresentato un passo avanti sulla strada dell' unita' socialista. Sebbene con tutte le cautele del caso, il Nuovo Psi sembra avviato a lasciare la Cdl, anche per l'impossibilita' di riconoscersi in un partito unico ispirato al Ppe. Certo, De Michelis continua a ripetere che l'operazione deve restare fuori dagli ''schemi in vigore'', ma una volta tramontata la Fed l'unita' socialista sembra possibile solo all' interno del centrosinistra. Boselli parla di colloquio incoraggiante e non esclude un successivo allargamento dell' intesa ai radicali: Pannella oggi ha fatto sapere che negli ultimi mesi Bettino Craxi gli aveva chiesto di rilevare il testimone del riformismo del Garofano.

Contro il rischio di un'emorragia dell'area socialista, Berlusconi ha preannunciato che candidera' Stefania Craxi in un collegio sicuro di Milano. Letizia Moratti invece correra' per la poltrona di sindaco. I veri socialisti riformisti, argomenta il Cavaliere, non possono dimenticare quello che la sinistra ha fatto a Bettino Craxi; ma il viceministro Caldoro replica secco che non sono ammissibili strumentalizzazioni del nome del defunto leader socialista. L'impressione e' che un meccanismo si sia messo in moto e che ben difficilmente Forza Italia riuscira' a sbarrare la strada a questa riunificazione. Cio' costera' alla Cdl un buon numero di voti.

A sinistra i Ds incoraggiano naturalmente l'unificazione socialista. Il disegno infatti e' quello, in prospettiva, di varare una forza unica sotto l'ombrello del Pse. E questa e' forse la migliore dimostrazione del tramonto della Fed e del ritorno in scena dei partiti. Vedi anche le condizioni poste da Mastella a Prodi per le primarie: par condicio in Tv dei candidati e uno scrutatore per ogni partito in tutti i collegi.

mammola75
00venerdì 1 luglio 2005 10:13
io piuttosto li farei andare a zappare in campagna, altrochè.
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