CLOCK DVA : ADVANTAGE - 1983

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lion in a cage
00martedì 19 aprile 2005 16:55
Ci sono sensazioni che segnano il trascorrere del tempo.sono input cerebrali che viaggiano nel vuoto e rimbalzano nel pieno,che urlano all'aperto come eroine torturate.
Advantage è tutto questo.è un pacchetto di emozioni da ascoltare nei minimi dettagli,è la musica per isterici sonnambuli,è il disco da ascoltare in auto alle tre del mattino,sulla tua strada preferita,o tra la citta' addormentata.
advantage ha segnato un'era senza farne parte,appeso nel tempo e nello spazio senza seguire nessuna moda.in esso reminescenze dei japan di method of dance,di rip rig & panic,di europe after rain.
Ma il suono dei clock dva resta scolpito negli annali della musica di ogni genere,entra di prepotenza come un’opera geniale,con l’inventiva di cui siamo stati derubati.
La voce sporca e roca come nei sobborghi malfamati di n.y.,i tempi sincopatici (psicopatici?) scanditi da una batteria post-industriale e poi il capolavoro assoluto…dark encounter, la colonna sonora che sembra uscire direttamente dalle pagine di the big sleep di chandler…
Advantage resta cosi’ l’ultima spiaggia,l’ultimo anelito per chi come noi ha vissuto un’epoca,e si muove con una vitalita’ propria,come un serpente a cui è stata tagliata la testa ma che continua a vivere…”and now it’s time…we’re at our advantage,so let’s begin to take what’s ours and dream again…”..
mirkosv@ro
00martedì 19 aprile 2005 20:43
...e poi dicono che gli anni 80 sono da buttare [SM=x125610]
lion in a cage
00mercoledì 20 aprile 2005 17:14
per me non c'è nulla da buttare,mai.
chi ha vissuto in prima persona quegli anni,non puo' non amarli..
just for one day..
è stata una fase di trapasso,molto importante.
ne riparleremo,I hope so..
mirkosv@ro
00domenica 24 aprile 2005 19:21
Credo che ADvantage sia un’altra di quelle perle degli anni ’80 che ahimè pochi conoscono: è un album intelligentemente “pop”, intriso di umori neoromantici (opera concepita nell'ambiente parigino, non a caso) ma sufficientemente distante dalla media del genere, superata da quella originalissima vena noir (che frutta alla band quel sound così notturno)…e con tanto di sofisticata ballabilità (il funk di base), e svisate free-jazz, fino a lambire il confine con la word-music. Uno di quei tentativi affatto semplici di sublimare le ultime ansie della new-wave nell’estetica riveduta di una nuova forma canzone neo-intellettuale. Tentativo più o meno riuscito, poco importa. Un disco difficile.

[Modificato da mirkosv@ro 24/04/2005 19.22]

[Modificato da mirkosv@ro 24/04/2005 19.23]

lion in a cage
00mercoledì 27 aprile 2005 12:17
difficile..uhm..mai quanto il primo..a tratti industrial..cmq hai il dono della sintesi:l'hai recensito in poche parole,entrando nel nocciolo del discorso..anzi..dell'album..
copertina splendida,specialmente nella versione in vinile;l'edizione digitale ha mi pare 3 bonus,già uscite per altro in versione mix.
li vidi anni fa a milano.
gran gruppo,con mr. Newton suggestivo e carismatico..peccato si siano persi nei meandri del tempo..

mirko..a luglio ci sono i new order a torino..ci vieni?
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