Dell'attuale situazione politica

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darllenwr
00giovedì 28 marzo 2013 23:48
Come da titolo, in questo mesetto circa di distanza dalla chiusura delle urne una certa idea me la sono fatta: secondo me il Pd le elezioni le ha perse, o se le ha vinte è stata una versione moderna di quella di Pirro con seguito di elefanti contro i romani; grazie anche ad un sistema elettorale balordo, si può dire, ma secondo me non è questo il solo motivo, il Pd e la sua coalizione hanno dilapidato, come nel 2006, un discreto vantaggio permettendo a Berlusconi di arrivare ad un passo (in questo caso devo dire che gli sconfitti sono due, dato che entrambi hanno perso terreno e molto nei confronti dell’astro nascente del M5S, ora qui si vedrà sua nobilitate, se davvero saranno proni in tutto o per tutto alla coppia Grillo- Casaleggio o gli altri partiti potranno giocare ai “dieci o più piccoli grillini”); ora, come capita dal ’94 in poi, il maggiore partito della sinistra italiana rischia di essere travolto dal dibattito interno; come ebbe a dire una volta Emanuele Macaluso: “la sinistra italiana ha una strana abitudine, invece di cambiare i dirigenti cambia i nomi dei partiti”, ma qui forse sarebbe meglio non cambiare nemmeno quelli, a cominciare dalla figura del segretario, specie se questo si brucerà da solo nel suo tentativo (quasi) impossibile di formare il governo che dovrà guidare il paese nella XVII legislatura (che rischia di essere molto breve); la politica italiana nella cosiddetta “seconda repubblica” vive di storie di “duellanti” che si sono dati battaglia per anni, uno dei casi tipici è stato il confronto tra D’Alema e Veltroni, oppure quello tra D’Alema e Prodi e tutto sembra che qualcosa del genere possa continuare anche in questo periodo, stavolta con Renzi e Bersani, il sindaco di Firenze è stato a lungo vezzeggiato come il nuovo (anche dall’altro schieramento, e questo molto probabilmente non gli ha giovato alle primarie) e probabilmente si sta preparando per la sua ascesa al potere (in questa legislatura o nella prossima, si vedrà), Bersani non gode di buona stampa, ma è considerato (almeno finora), il “figlio prediletto del partito”, come si diceva nell’Unione Sovietica degli anni ’30 di altri, forse non sarà cambiato nemmeno ora, alla fine di queste barocche e tragicomiche consultazioni, alle quali sono stati invitati anche il WWF e don Ciotti, finite come sappiamo; sempre Macaluso (l’ho saputo grazie alla rassegna stampa di Bordin su Radio Radicale, mi sento di consigliarvela) ha avanzato una tesi abbastanza particolare, secondo lui il governo si farà con il nuovo presidente della repubblica, la cui scelta al momento appare piuttosto nebulosa, alcuni dicono che la soluzione migliore sarebbe un nuovo ritorno alle urne, ma da quel che ho capito non è facile, supponendo che il nuovo inquilino del Quirinale sciolga le camere il giorno dopo l’insediamento, si andrebbe a votare a fine giugno (improponibile), dopo l’estate (con un governo bene o male costituito o ancora con Monti, sempre in carica per gli “affari correnti”) si potrebbe votare, ma siamo in periodo di finanziaria (se non si approva si passa all’esercizio provvisorio), insomma, penso che se si voterà sarà l’anno prossimo, magari in concomitanza con le Europee; sempre da Radio Radicale ho saputo che forse l’elezione del nuovo presidente potrebbe slittare da metà alla fine di aprile, perché si vota in Friuli Venezia Giulia, se cambia il governo regionale deve cambiare la “terna” di delegati regionali perché quelli che verrebbero scelti ora potrebbero non rappresentare l’orientamento politico della regione; insomma, un enigma avvolto in un mistero, peccato che le condizioni attuali del paese non permettono questi riti politici (o meglio, non permettono più, mi pare che nel passato si cambiasse un governo l’anno però la situazione sembrava decisamente migliore dell’attuale); se devo dire chi ha vinto le elezioni, nonostante le apparenze, dire che è stato proprio Berlusconi, è singolare vedere la sua carriera politica: nel ’94 era partito con Bossi, Casini e Fini, diciannove anni dopo è rimasto da solo: Bossi ha avuto i problemi che sappiamo e Maroni al momento pensa solo alla Lombardia (e la Lega non è più tanto forte come un tempo, ha avuto anch’essa un’emorragia di voti andati a Gillo), Casini ha tentato l’avventura con Monti per inseguire la chimera centrista che per l’ennesima volta s’è rivelato fallimentare (per tornare all’esempio del ‘94, Scelta Civica ha fatto la fine del Patto per l’Italia, quello tra PPI e Segni); quanto a Fini, ogni commento è superfluo (evidentemente s’era stancato di fare il delfino a vita, ma mal gliene è incolto, evidentemente la stragrande maggioranza dell’elettorato del PdL è rimasto con Berlusconi o semmai gli ha preferito Fratelli d’Italia di La Russa e della Meloni); su Grillo ed i suoi al momento non mi pronuncio, non so se diventeranno un partito stabile nel panorama politico italiano (magari dopo aver lasciato perdere i deliri di quella specie di dottor Stranamore di Casaleggio e delle sue profezie) come è successo per la Lega, o se scompariranno come è accaduto per l’Uomo Qualunque o con Di Pietro, un altro che doveva cambiare il paese ed è finito al 2% (nemmeno tutti suoi, Rivoluzione Civile era un cartello di varie forze).
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate in merito.
Jack8321
00venerdì 29 marzo 2013 14:31
L'attuale situazione politica italiana è figlia della mancanza di riforme, sia economiche sia della forma di governo del paese.
La cosa che ha peggiorato il tutto è stata la mancanza di una legge elettorale decente, come hai già fatto notare.
Cosa avrebbero dovuto fare i governi? Prima di tutto la riforma in senso federale, bastava rendere tutte le regioni a statuto speciale (con dovute correzioni).
Per le riforme in senso economico una seria sburocratizzazione dell'apparato statale, tutta una serie di leggi contro i conflitti di interesse, la corruzione e per le liberalizzazioni
Takerlord
00lunedì 15 aprile 2013 21:05
Figlia del degno popolo italiano nato negli anni 60-70
cicina.
00sabato 20 aprile 2013 22:02
opinione forse controcorrente
Se possibile, vorrei dire la mia e spero di non offendere nessuno. Alla luce di quanto avvenuto, con la rielezione di Napolitano, credo che abbiamo perso un'occasione. L'immobilismo in cui ci troviamo da vent'anni è frutto essenzialmente di due fattori: il primo è dato dal blocco delle liste ed il secondo dal mancato ricambio generazionale (non avendo statisti ma solo aspiranti politicanti, è assai difficile che vi sia un passo indietro da parte di chi ha occupato la poltrona pochi minuti prima...e lo abbiamo visto sinora da 20 anni. Anche chi professa di essere un bravo statista solo perché c'è stato due decenni dice una balla. Deve solo ringraziare questa stasi, non la sua presunta bravura.). Il PD è un partito che può essere visto come una confederazione di correnti, ciascuna delle quali non è abbastanza forte per superare le altre. Questo momento storico richiedeva uno sforzo di maturità politica e di visuale dell'insieme della condizione generale che nessuna delle forze politiche in campo è stata capace di sostenere. Bersani si è trovato nella condizione di fare da parafulmine ma, secondo me, ha torto fino ad un certo punto. I risultati politici non sono stati rispettati fino in fondo, malgrado i risultati delle elezioni, condivisibili o meno, parlassero chiaro. Il pd, d'altra parte, ha una tendenza: al suo interno, i vari membri tendono a crearsi un salottino personale, clientele che hanno lo scopo d'influenzare i movimenti del segretario che non riesce mai a dare una linea politica al partito. Che poi tutto questo si risolva in pericolosi autogol lo abbiamo visto con l'elezione del presidente della Repubblica.
Tra i candidati proposti, l'unico che poteva avere le carte in regola era Romano Prodi. Avevamo bisogno di una personalità che avesse una certa rilevanza all'estero in termini di rispettabilità e con la sua partecipazione all'ONU e la fama negli States Prodi aveva questi requisiti (ed era anche più giovane di Rodotà)...senza contare che non ha più ricoperto incarichi politici né ha fatto interventi di qualche sorta nel governo.
Invece, la miopia generale ha impedito il rispetto della consuetudine, anche perché il meccanismo virtuoso del passaggio delle cariche si è inceppato.
In questo caos istituzionale, si è inserito il movimento 5 stelle. Io non ho una buona opinione di questo partito (perché così è, dal momento che possiede un regolamento interno). Innanzi tutto, leggendo il programma elettorale, non ho riscontrato nessuna proposta concreta (e come elettore, ho il diritto di sapere a grandi linee perché devo votare un nuovo partito e non quello solito. La novità è una spiegazione inaccettabile.). Siamo in piena recessione economica, abbiamo la necessità di riforme urgenti sul piano del lavoro, della scuola e dell'industria. Il pubblico non ha i liquidi necessari per mantenere i servizi e dobbiamo porre rimedio agli effetti della deindustrializzazione che ha portato alla chiusura e alla crisi di stabilimenti rilevanti sia sul piano dell'occupazione che sul costo del mantenimento. Nessuno dei partiti in campo ha fatto proposte significative e quel che è peggio è che un partito contro la casta come i 5 stelle, innovativo secondo molti ma non per me, invece di imporre il risultato elettorale ottenuto per far pressione al pd e cambiare la legge elettorale (cosa che i vecchi partiti professavano e non facevano. I 5 stelle erano nuovi e non avevano niente da perdere. Perché pur parlando degli sprechi della casta, non hanno imposto con il numero dei loro voti e la generale compattezza del movimento questa riforma elettorale, prima di far cadere il governo? Ha posto una strategia di no ad oltranza per impedire l'insediamento del nuovo governo, con un comportamento irrispettoso e maleducato nei confronti dei rappresentanti degli altri partiti (ho assistito al colloquio in streaming del pd e dei 5 stelle. Non è che questi ultimi dovessero fare l'inchino a Bersani ma da dei deputati, portatori del "nuovo" ci si aspetta qualcosa di meglio.Abbiamo visto diversi episodi ci cafonaggine, potevano dare un'immagine diversa dall'arroganza e supponenza che hanno sfoggiato). In situazioni analoghe le opposizioni collaboravano con la maggioranza per attuare le leggi del caso (e parlo della Germania della Merkel delle ultime elezioni)...ma questo movimento che non ha nessuna proposta da fare perché non ha idee e non si è voluto sporcare le mani.
Il giovanilismo che si porta dietro è controproducente. Hanno ridotto il tutto ad uno scontro generazionale, quando ci sono altre cose importanti da fare, come cercare di rispondere alla crisi economica e bancaria, e sostenere l'avanzata di potenze come la Cina e l'India. Invece, si sono comportati alla stessa maniera dei partiti che pretendono di rinnovare. Hanno guardato al loro orticello, come se oltre i confini dell'Italia non ci fosse niente...
Sono davvero molto pessimista in merito.
Sono dell'87 e fino a qualche anno fa avevo la sicurezza del futuro, la garanzia che impegnandomi, sarei stata prima o poi ripagata dei miei sacrifici. Ora so che mi hanno rubato il futuro e che quello che speravo di avere mi è stato tolto...e so anche che seguire il primo che urla non mi porterà quello che voglio. Si parla della crisi della sinistra ma dobbiamo anche dire che gli unici a non aver avuto problemi di divisione sono stati i partiti personali e che fanno riferimento ad un individuo: come Berlusconi e Grillo.
Credo inoltre che questo momento porterà dei colossali passi indietro dal punto di vista della democrazia. La storia ha il brutto vizio di ripetersi.
coriolina
00domenica 21 aprile 2013 21:48
L'attuale situazione politica:
È frutto dell'individualismo sfrenato che permea la società (italiana?) in ogni suo strato.
- Io sono il migliore e tutti gli altri non valgono niente!-
A due mesi dalle elezioni siamo ancora senza un governo a causa di una serie di veti incrociati assuri che nemmeno i bimbi treenni di "Asilo Mariucca" si sarebbero sognati... E intanto il paese va in malora.
Infantilismo polico ecco di cosa siamo vittime. Tutti sono convinti di avere la ragione in tasca e tirano dritto incuranti del buon senso e della razionalità.
Quoto cicina. in tutto e per tutto.
Non mi dispiace la rielezione di Napolitano, soltanto che ora siamo di nuovo esattamente al punto di partenza ed è un vero peccato, nonchè una perdita inutile di tempo.
Anche in quest'occasione i politici hanno dato prova di infantilismo politico e individualismo sfrenato non riuscendo a mediare su nulla.
La politica non era l'arte della mediazione? Ecco, forse dovrebbero cambiare mestiere.
Il PD esce sfasciato da questa travagliata elezione (Berlusconi ringrazia), in cui hanno trionfato le bande: Renziani contro Mariniani, D'Alemiani contro Prodiani ecc.
Il vero vincitore è proprio lui, il Cavaliere...
Il Movimento Cinque Stelle non mi piace, a mio parere sono i più infantili di tutti, senza contare che, evidentemente, non hanno ben chiare le regole della democrazia: saranno anche il primo partito d'Italia, ma non hanno avuto la maggioranza e di conseguenza non possono pretendere di fare esclusivamente quello che vogliono loro in Parlamento. Ergo bisogna mediare.
Ma a quanto pare questa è un'attività ormai caduta in disuso.
cicina.
00domenica 21 aprile 2013 23:22
Infatti. Hanno stravolto il linguaggio ed il dialogo è stato tradotto in inciucio...ma per trovare le soluzioni bisogna anche discutere, soprattutto ora. Il punto è che si guarda già alle prossime elezioni quando la crisi finirà. Senza dialogo, senza la ricerca di soluzione condivise non potranno esserci le riforme che aspettiamo da tempo. Ma i tentativi di avere un dialogo sono percepiti come un inganno ed una debolezza, come un modo per mettere l'altro in contraddizione e segarlo sul piano elettorale. Bersani ci ha provato con i grillini perché sembravano quelli che lo compromettevano meno (anche perché alcuni venivano da un precedente appoggio morale al pd). Ma i grillini non hanno idee ed essendosi posti come un movimento di protesta non hanno alcun interesse nel fare proposte...perché si vedrebbero le lacune.
Monti aveva pochi voti ( e anche lui ha fatto una cazzata. Aveva il Quirinale assicurato ma si è fatto fregare da Fini e Casini)e Berlusconi era off limits. I grillini volevano che si alleasse con il PDL così da poter continuare a lamentarsi senza fare un'emerita sega e metterlo in una condizione di evidente sputtanamento.
Cosa avrebbero dovuto fare i governi?
Il loro lavoro. I segni della crisi c'erano anche prima. Quando Marchionne ha cominciato a fare i suoi ricattini in Italia, il governo ha fatto finta di niente (in America questo canadese è stato ricevuto da Obama che ha preso di petto la cosa, impedendogli di fare il porco comodo suo. La General Motors era in crisi e il presidente ha impedito alla Fiat, che aveva acquistato l'azienda, di lavarsene le mani. Qui, malgrado anni di incentivi alla Fiat, la ditta continua a comportarsi come se stesse facendo una concessione al Paese.). Sulle liberalizzazioni, c'è stato un tentativo con l'ultimo governo Prodi, sull'apertura di farmacie e licenze taxi prima che venisse fatto fuori dal fuoco amico, con il beneplacito del pdl e delle corporazioni che avrebbero rimesso da una simile pratica. Le regioni a statuto speciale dicono tutto e niente. Parte del loro miglior funzionamento è dato da delle concessioni sul piano fiscale e privilegi di varia natura concessi per ragioni storiche (il Trentino per via del suo legame con l'Austria)...e questo non è un modulo che può essere applicato a tutte e 20 le regioni. Si è parlato di cancellare le province ma non si è detto cosa le avrebbe sostituite. Le province, per quanto inutili possano sembrare, coordinano per esempio le graduatorie degli insegnanti.
Il termine federalizzazione dice tutto e niente.
Può essere che sia figlia del degno popolo italiano degli anni 60 e 70...non capisco il senso della frase. Io voglio farmi un'opinione prima di sparare a zero sulle varie questioni...se poi questo atteggiamento è condivisibile o meno, bhè, credo che sia un privilegio della libertà di opinione avere idee diverse,no? Non penso però che guardare alla storia e vedere come vanno le cose ora sia un pessimo modo per valutare le cose...poi ognuno è libero di pensarla come vuole.
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