I CRIMINI DELLA CHIESA. PROTETTRICE O COLPEVOLE?

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"Seguono alcuni brani dal rapporto Hidden From History: The Canadian Holocaust. The
Untold Story of the Genocide of the Aborigenal Peoples by the Church and State in Canada.
A Summary ofan Ongoing, Independent Inquiry into Canadian Native “Residential Schools” and Their Legacy (“Nascosti dalla Storia: l’olocausto canadese. La storia mai rivelata del genocidio dei nativi da parte della Chiesa e dello Stato in Canada. Un riassunto dell’inchiesta indipendente ancora incorso presso le ‘scuole residenziali’ dei nativi e i loro territori”), scritto dal reverendo Kevin Annett, teologo e antropologo. Il rapporto è edito dalla Truth Conimission into Genocide in Canada, un ente pubblico investigativo che prosegue i lavori della Commissione di giustizia per i crimini contro gli aborigeni, convocata a Port Alberni, British Columbia (Bc), il 9 dicembre 1994, e dell’Associazione dei diritti umani internazionali del Tribunale per le minoranze americane e le scuole residenziali canadesi, riunitasi a Vancouver, BC, dal 12 al 14 giugno 1998. Jasper Joseph è un nativo di 64 anni di Port Hardy (Bc). Gli si riempiono ancora gli occhi di lacrime se ripensa ai cugini uccisi con iniezioni letali dal personale del Nanaimo Indian Hospital, nel 1944.
Avevo appena otto anni, ci avevano trasferito dalle scuole residenziali anglicane di Alert Bay al Nanaimo Indian Hospital, quello gestito dalla Chiesa unita. Mi tennero in isolamento in una stanzetta per più di tre anni, come se fossi un topo da laboratorio; mi rimpinzavano di pillole, mi facevano iniezioni che mi davano la nausea. Due miei cugini facevano rumore, urlavano e si ribellavano continuamente, per cui le infermiere gli fecero iniezioni che li hanno uccisi immediatamente. Volevano farli tacere (10 novembre 2000).
A differenza dei tedeschi nel dopoguerra, i canadesi devono ancora ammettere il genocidio — e quindi sono lungi dal pentirsene — che hanno commesso ai danni di milioni di individui delle popolazioni conquistate: gli uomini, le donne e i bambini nativi deliberatamente sterminati dalla nostra Chiesa e dal nostro Stato, che professano una cultura di supremazia razziale.
Fin dal novembre 1997 la stampa canadese riportava un tasso di mortalità superiore al 50 percento nelle scuole residenziali per indiani. Eppure, la realtà di un massacro di tali dimensioni è stata cancellata dai registri pubblici e dalla coscienza canadese. C’è poco da stupirsi: quella..."

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