King Crimson - Discipline

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mariusko
00venerdì 2 settembre 2005 02:01


Artista: KING CRIMSON
Titolo: DISCIPLINE
Anno: 1981
LP Label: EG
CD Label: Virgin
Genere: Rock - New Wave

Musicisti:
Robert "Bob" Fripp (1946, Wimbourne, GB) chitarra
Bill Bruford (1948, Londra, GB) batteria
Tony Levin (1946, Boston, USA) basso - stick bass
Robert Steven "Adrian" Belew (1949, Covington, Kentucky, USA) voce e chitarra


Track list:

1. Elephant talk
2. Frame by frame
3. Matte Kudasai
4. Indiscipline
5. Thela Hun Ginjeet
6. The Sheltering Sky
7. Discipline



Non si puo' iniziare un qualunque discorso sul gruppo "capitanato" da Robert Fripp senza rimarcare l'importanza che i King Crimson (Re Cremisi) ebbero nello scenario musicale degli anni 70. Dopo che il loro "In the court of the Crimson King" (1969) ebbe stregato irrimediabilmente i cuori e le menti della nascente generazione di musicisti rock (prog & synphonic), i King Crimson, forti del fatto che il loro primo disco fosse il piu' riuscito successo commerciale involontario della storia, poterono dare alla luce, uno dietro l'altro, 5 perle di stile e libera ricerca sonora, legati da un filo conduttore davvero impalpabile, tanto da indurre commenti del tipo "la piu' significativa ed inconsistente band della storia". Questa loro musica "galleggia" fuori dal tempo e dalle mode del momento. Nel 1974 esce l'ultimo di questi 5 dischi, Red, dopo che Fripp aveva già dichiarato che l'esperienza dei King Crimson era definitivamente terminata (cosa assai inconsueta prima dell'uscita di un lavoro di un artista). In questo disco vengono sperimentate anche armonie jazz, a simboleggiare il culmine di una ricerca che, essendo tale, non puo' rimanere circoscritta. Robert Fripp continuerà a elargire i frutti di questa ricerca in collaborazioni qualificanti, come quella con David Bowie ed Brian Eno in Heroes e con Peter Gabriel. A tutti coloro che insistentemente gli chiedevano se l'idea di una nuova band, sulle orme dei KC, lo interessasse, Fripp rispondeva: "se verrà il momento di esserci, ci saremo".

Per capire come si concretizza il ritorno di Fripp ad una proposta musicale "complessiva e finalizzata" a questo punto e' utile riportare qui' stralci di recensioni riguardanti un altro gruppo, i Talking Heads:

" Il punk e la new wave avevano fatto piazza pulita dei cliché accumulati dal rock durante gli anni '70: dalla tirannia dei precetti del blues a certi eccessivi sconfinamenti nel jazz e nella classica, la musica del re Elvis si era un po' affaticata a furia di crisi di identità.

Alla fine dei '70 c'era una "tabula rasa", una pagina bianca da cui era necessario ripartire e raccontare di nuovo il rock. Chi ne avrebbe approfittato? I Talking Heads erano un promettente gruppo della scena new-wave newyorkese, con all'attivo due album scabri e spigolosi come il loro leader, l'iperattivo (in senso clinico) David Byrne. Fu lui a incontrare, un giorno, il signor Brian Eno, eroe rinnegato del glam rock con i Roxy Music, e all'epoca musicista intellettuale impegnato nell'avanguardia della musica d'ambiente: il primo era alla ricerca di una via d'uscita dall'angusto spazio dell'art-rock warholiano, il secondo aveva bisogno di tornare con i piedi per terra lavorando con una vera band come ai vecchi tempi....

..... Eno si convinse a tal punto delle possibilità degli Heads da decidere di scrivere e suonare con loro nell'album "Remain in Light", sembra quasi nato a tavolino, partendo da una domanda degna de "Il mondo di Quark": è possibile usare gli strumenti del rock per superare il rock stesso, e con esso il blues e la musica nera americana da cui è nato, per arrivare direttamente alla fonte del musica come ritmo e vibrazione, ad un' Africa mitica che vive nell'inconscio di ciascuno di noi?
"

Fripp deve aver "intercettato" la portata rivoluzionaria di questa idea. Sette anni dopo quello che sembrava essere stato l'ultimo atto della sua esistenza, nel 1981 il Re Cremisi torna in attività. E lo fa in maniera eclatante, proponendo una musica - manco a dirlo - nuova di zecca, che vede accentuata in modo impressionante la componente ritmica.

Per certi versi, la direzione sembra essere quella indicata dai Talking Heads. Ed e' proprio Adrian Belew, il poliedrico chitarrista cantante che aveva suonato, oltre che con Frank Zappa e David Bowie, negli ultimi 2 dischi dei TH, il primo ad aderire entusiasticamente alla chiamata.

La nuova formazione e' un vero supergruppo: Bill Bruford con il suo drumming imprevedibile e colorito; Tony Levin, fuoriclasse del basso ed uno dei pochissimi uomini al mondo che, all'alba degli anni ottanta, sappiano suonare quell'infernale strumento chiamato stick bass.

Discipline

Elephant talk
Brano d'apertura dell'album e destinato a diventare un classico del gruppo, è a tutti gli effetti il biglietto da visita dei nuovi Crimson. La tecnica strumentale è al limite del prodigioso, la sezione ritmica svolge un lavoro di primissimo piano. Il brano inizia con un arpeggio eseguito dal Frippertronic, un aggeggio elettromeccanico inventato da Fripp che si applica alla chitarra e che sostituisce la mano destra, già sperimentato nei dischi di Gabriel. Pochi secondi ed esplode il pezzo, chiaramente allusivo al barrito dell'elefante, ricreato dalla Fender di Belew. La voce "stralunata" dello stesso Below, la chitarra "in pulito" di Fripp e quella orrendamente devastata dall'overdrive di Belew creano una miscela incredibilmente evocativa. Le parti si scambiano piu' volte. Il solo finale di Fripp e' lancinante mesta sofferenza, raccapriccio. Come vedere cadere in trappola un maestoso pachiderma.

Frame by frame
Di slancio. Parte frame by frame, impressionante cascata di note. Bill Bruford sostiene un ritmo "impossibile". Il gioco delle 2 chitarre, a volte leggermente sfasate, e' efficacissimo e travolgente. Il pezzo e' rocambolesco quanto solare. Appaiono qua e la discontinuità nel tessuto ritmico-armonico che arricchiscono di sviluppi sorprendenti. I coretti alla Yes, danno un alone paradisiaco al tutto. E' forse il brano piu' emozionante.

Matte kudasai
In giapponese significa "aspetta un minuto". Questo brano intimista danza su suoni ipnotici e versi di gabbiani. Forse non sarà il migliore del disco. Ma ha uno straordinario potere di coinvolgimento. Non si fa ignorare.

Indiscipline
Ora si fa proprio sul serio. Pezzo cupo e rabbioso. All'inizio un ribattuto lento ed isterico di chitarra/basso fa da contorno a quello che sembra un furioso assolo di batteria, poi il brano si anima e la chitarra di Fripp si inerpica su sentieri inesplorati, alternando glissati e svise velocissime. Stop. La voce di Belew sussurra frasi, come narrativa, "I was so involved, I didn't know what to think, I carried it around with me for days and days". La musica potrebbe fare da colonna sonora ad una scena girata in un tunnel sotterraneo e semibuio, irto di pericoli. Un tremolo di chitarra emerge come una sensazione di ansia. Di nuovo ritmo, Bruford e' incontenibile. Fripp tracima in rumori da incubo. Belew, come una automa ripete 4 volte
"I repeat myself when under stress". Ancora un "recitativo" sul fascino di tutto questo: "Vorrei che tu fossi qui' a guardare..." . Ritmo travolgente e stavolta coerente in un crescendo di phatos fino all'urlo finale "I like it".

Thela hun ginjeet
Recuperata la "sincronia", l'orologio King Crimson incomincia a scandire i colpi di questa "cavalcata" elettrica. Un incastro perfetto di note. Poi il basso di Levin si mette a seguire il canto come un ombra. Il tutto ha un sapore esotico, come un treno del mistero che
corre nella giungla travolgendo tutto qello che incontra. La voce di Belew e' leggermente manieristica. E' un oriente antico come quello dei primi esploratori col casco ed il fucile. "This is a dangerous place". C'e' del sudore e della tensione in tutto questo.
La voce recita, davvero, recita un film. Le due chitarre fanno una colonna sonora inquietante.
La batteria si tortura. Niente piatti, solo tamburi.
Quando ritorna la musica vera e propria, la chitarra di Fripp e' l'equivalente di uno squarcio di luce. Il treno arriva a destinazione e frena (proprio questa e' l'impressione)

The sheltering sky
Questo e' il pezzo piu' controverso. Strumentale come il seguente. Bonghetti. Un riff d'accordi puliti da una parte (Belew). Dall'altro la chitarra "parlante" (Fripp) su scale dissonanti e orientaleggianti. Sembra un rito Buddista o Induista. Quadri sonori che si muovono. Suoni scuri come quelli dello stupendo "Peter Gabriel IV" (c'e' Levin). Guitar Synt ansimante. Un pezzo che non piace a tutti.

Discipline
Si torna in Africa, il viaggio procede spedito fra savane e case variopinte. Un susseguirsi di arpeggi dalla progressione infinita. Basso e batteria "saltellano" allegramente quanto disordinatamente. Il tutto portato all'estremo.

vi potete fare un idea, quì

[SM=x125595] [SM=x125595] [SM=x125595] [SM=x125595] 1/2

[Modificato da mariusko 02/09/2005 10.28]

[Modificato da mariusko 02/09/2005 16.32]

mirkosv@ro
00sabato 3 settembre 2005 01:18
non è malaccio questa recensione, mario.
ho un debole per i Crimson...una enorme ammirazione per questa band che ha saputo imprimere una traccia fondamentale nella storia, senza mai restare imprigionata nella propria musica: ma sperimentando evoluzioni sempre attuali ed al passo con i tempi, senza ripetersi nè adagiarsi sugli allori.
Discipline è un album che amo perchè prosegue nel solco tracciato dai Talking Heads, da Bowie, da Byrne ed Eno.
Fripp in un atto di insperata democrazia ha lasciato che Belew collaborasse pienamente alla stesura di questo lavoro, e vi riversasse il suo patrimonio di esperienze maturate anni prima al fianco dei suddetti pionieri della etno-wave.
Fripp e Belew, stavolta ad armi pari.
L'unica pecca di questo ammirevole album è stata quella di arrivare in coda ad un movimento che forse aveva già detto quasi tutto...quando si cominciò a parlare di "world music", era già di moda.
mariusko
00domenica 4 settembre 2005 00:51
Io considero invece Discipline un punto di partenza. Un anno dopo esce Beat, nel quale i King Crimson perfezionano ulteriormente lo stile. 3 anni dopo Three of a perfect pair che pero', secondo me, e' un "passo falso". Infatti per il successivo Thrak devono trascorrere ulteriori 11 anni. Quest'ultimo ha diviso la critica. C'e' chi dice che la evoluzione si e' fermata e si e' cercata l'estrema sintesi, risoltasi in semplificazione e banalizzazione. Io sono tra coloro che pensano che sia un album secco e diretto, che si avvale di una ritmica impressionante (2 bassi e 2 batterie), perfino piu' emozionante dei primi 2.

Mi piacerebbe ricevere le impressioni di altri. Se Discipline e' piaciuto, tra qualchre settimana potremmo anche esaminare insieme i dischi successivi, (e mi auguro che Mirko, come ha fatto ora, non farà mancare il suo eccellente commento ....)
mirkosv@ro
00domenica 4 settembre 2005 10:22
..direi che Discipline ha segnato un punto di "ri-partenza", all'interno della discografia dei KC.
-Vertigo-
00venerdì 9 settembre 2005 19:24
Interessante recensione.
Senza dubbio uno dei dischi fondamentali per poter comprendere il percorso artistico dei Crimson.
lion in a cage
00giovedì 15 settembre 2005 17:06
gran gruppo,sempre avulso dal sistema,sempre controcorrente,da sempre giocano d'anticipo,anzi..forse sono troppo avanti.
anche per me questo lavoro rappresente se non un punto di partenza,l'inizio di un nuovo ciclo.
fripp s'era rotto le palle del music business e aveva dichiarato che si sarebbe ritirato,come poi è avvenuto.
l'album di rientro,esploso in piena new wave fu un pugno nello stomaco,per chi non credeva alle band messe lì dallo show business e da MTV.
quella musica faceva a cazzotti con i lustrini e il gel ai capelli della musica da vedere,di cui i Duran Duran erano i portavoce.
un gruppo di e per intellettuali,una musica difficile da assimilare,che cela ancora nuovi tesori ad ogni ascolto.
fripp,per me lui il vero re cremisi,è all'apice della sua evoluzione mistica:la disciplina è tutto per lui,inseguita e regolata da leggi ben precise che diventano stile di vita oltre che via sonora...e il logo sulla copertina del disco lo conferma.
un lavoro difficile e relativamente piu' radiofonico,se pensiamo ad alcune stupende gemme quali Matte Kudasai o l'ipnotica The Sheltering Sky.
credo il lavoro piu' riuscito della trilogia,con un bruford in piena forma.
Belew conferma le sue capacità,di cui s'era già fidato Zappa quando lo scoprì.
non ho mai amato particolarmente lo stick,ma Levine penso sia l'unico in grado di far suonare così quel pezzo di legno,piu' bravo ancora di Trey Gunn.
il resto è storia.
















e disciplina.













ps:ai puristi consiglio le edizioni giapponesi della trilogia,arricchite da inediti e quasi prive di soffio di sottofondo..sono uscite cartonate,in un'edizione davvero appetibile.
il prezzo è meno appetibile.


alla prox

lion
mariusko
00giovedì 15 settembre 2005 20:07
Re:

Scritto da: lion in a cage 15/09/2005 17.06

un gruppo di e per intellettuali,una musica difficile da assimilare




Caro Lion, devo contestare questa tua affermazione.

Certo e' musica profonda, intensa, ma non difficile, almeno non per chi si sintonizza...

ecco...

si sintonizza ..... almeno una ventina di anni avanti

Asgeir Mickelson
00martedì 20 settembre 2005 01:03
Ottimo lavoro, mariusko.
Credo che il lavoro anni 80 dei Re Cremisi sia più indirizzato verso l'elettronica e/o industrial, cito per esempio "Dig me" e "Industry" di Three of a perfect pair.
In effetti, i lavori precedenti erano più melodici, più ascoltabili e ci si poteva trovare maggiore poesia.

Ultimamente, il Fripp-pensiero ha deragliato verso lidi di pura pazzia (l'intricato "The construcktion of light" e il prossimo lavoro con i Tool, altro gruppo letteramente sperimentale nel hard-rock/metal), ma forse è proprio questo che ci si aspetta da una mente malata come il buon vecchio Bob (sorry!).

Questo Discipline rappresenta, a mio parere, lo spartiacque tra i due periodi: un disco con una tracklist del genere, dove spicca la delicata Frame by frame (e la voce di Belew a sottolinearne l'armonia.
Per non parlare di Matte Kudasai, altra gemma dell'album.

A mio parere però la perla assoluta è Thela Hun Ginjeet... adoro questa canzone e forse la preferisco a tutte le altre nel repertorio Crimson.

GRANDI CRIMSON, un vero simbolo del progressive. [SM=x125658]


P.S.: voglio precisare che se i Cremisi escono con un disco di soli rutti, io sono il primo a dire "E' il più bel disco di sempre" [SM=x125624]
mariusko
00martedì 20 settembre 2005 17:57
Re: Ottimo lavoro, mariusko.

Scritto da: Asgeir Mickelson 20/09/2005 1.03

P.S.: voglio precisare che se i Cremisi escono con un disco di soli rutti, io sono il primo a dire "E' il più bel disco di sempre"




[SM=x125589] [SM=x125603]
lion in a cage
00martedì 20 settembre 2005 18:02
vero simbolo del prog..ok..ma il punto è un altro:
i K.C. fanno ancora prog?
il disco di cui al topic si puo' ancora considerare prog?
[SM=x125634]
mariusko
00martedì 20 settembre 2005 18:25
Re:

Scritto da: lion in a cage 20/09/2005 18.02
vero simbolo del prog..ok..ma il punto è un altro:
i K.C. fanno ancora prog?
il disco di cui al topic si puo' ancora considerare prog?
[SM=x125634]



Lion,
non e' che siamo noi che vogliamo vedere il prog anche dove non c'e'?
Credo che il prog rock sia un passaggio, importante quanto si vuole, ma solo un passaggio della musica. Lo limiterei al periodo 69-77.
Quel modo un po' "live" di concepire la composizione, con lunghi assoli, arpeggi, esplosioni, crescendo, organo hammond che ricama, synt che impazziscono dietro ai piatti della batteria, credo sia stato definitivamente archiviato e da lungo tempo e' una cosa per nostalgici.

Ecco perchè gia' in Selling England viene superato il prog.
Selling non e' un album prog (a parte Firth of fifth).
Ecco perche' Cinema Show suona cosi' "romantico", esistenziale, impressionista.

Ci sono anche quelli che paragonano tutto il rock a Elvis Presley, pensa...

Se leggi la mia recensione, si parla di una nuova musica, che usa gli strumenti del rock (e quindi il suo impatto), ma che ha piu' a che fare con la world music.

x Asgeir
Forse tu hai letto l'articolo su onda rock.
Beh, non e' mica la Bibbia.... Io avrei parecchio da obiettare.

[Modificato da mariusko 20/09/2005 18.26]

Asgeir Mickelson
00domenica 25 settembre 2005 18:16
Re: Re:

Scritto da: mariusko 20/09/2005 18.25
x Asgeir
Forse tu hai letto l'articolo su onda rock.
Beh, non e' mica la Bibbia.... Io avrei parecchio da obiettare.

OndaRock?? [SM=x125589] No, quello è un mio personale pensiero.

E poi, di Onda Rock ho letto un pò di articoli vari e non mi trovo d'accordo, anzi, ce ne sono di veramente orribili! [SM=x125600]
Ma perchè, cosa dice OndaRock sui Cremisi? [SM=x125611]
Asgeir Mickelson
00domenica 25 settembre 2005 18:17
Re: Re: Ottimo lavoro, mariusko.

Scritto da: mariusko 20/09/2005 17.57


[SM=x125589] [SM=x125603]

Emh, un modo un tantino spiccio per dire che adoro i King Crimson [SM=x125588]
mariusko
00domenica 25 settembre 2005 21:27
Re: Re: Re:

Scritto da: Asgeir Mickelson 25/09/2005 18.16
OndaRock?? [SM=x125589] No, quello è un mio personale pensiero.

E poi, di Onda Rock ho letto un pò di articoli vari e non mi trovo d'accordo, anzi, ce ne sono di veramente orribili! [SM=x125600]
Ma perchè, cosa dice OndaRock sui Cremisi? [SM=x125611]



da Onda Rock:

"...Thrak..... Il gruppo si ripresenta dopo 11 anni e Thrak riceve critiche positive. Tali critiche sono positive forse anche in parte per distorsione data dalla lunga attesa. La continuità rispetto al gruppo di Discipline è evidente, con però alcune palesi differenze. Innanzi tutto sono nettamente ridotti i dialoghi e la rete chitarristica di Fripp e Belew, preferendosi un approccio più diretto, meno eclettico, a tratti più duro. Poi, comincia ad apparire un uso misurato dell'elettronica, mentre è evidente un arretramento della sezione ritmica, che ora suona molto più "normalizzata" e meno creativa...."

Inizia bene ma finisce con una clamorosa stecca. Questo tipo Thrak lo ha ascoltato distrattamente.

Io di elettronica non ne vedo affatto. Ne nei primi 3 dischi del nuovo corso (e uno lo abbiamo spulciato e, spero, anche sentito), e tantomeno in Thrak. Anzi il tasso di poesia resta intatto. Poesia alla Kerouak, di strada, con fascinazioni afro-asiatiche. Non e' proprio la musica world di Gabriel (Passion), ma in qualche modo parallela.


mirkosv@ro
00domenica 25 settembre 2005 23:48
Re: Ottimo lavoro, mariusko.

Scritto da: Asgeir Mickelson 20/09/2005 1.03
Questo Discipline rappresenta, a mio parere, lo spartiacque tra i due periodi....


Quoto questo concetto, che sintetizza tutta l'importanza dell'album sul piano storico (data per assodata la caratura artistica)...album che dimostra la capacità della band di concorrere con granda attualità alle correnti sempre nuove della scena musicale...
Se di progressive si debba parlare o no, è questione tutt'altro che banale...soprattutto perchè i Crimson sono soprattutto "Fripp" - individuo geniale - prima che essere una band. E Fripp è stato sempre troppo avanti per restare legato a suoni e temi, più o meno di moda...cui identificarsi. Ma se infondo si va oltre la superficie dei suoni e dei temi, resta un concetto, un approccio alla musica...usando un'espressione un pò eniana direi...una "strategia architettonica".
In questa chiave, che forse i Crimson sono sempre stati fedeli a se stessi?
lion in a cage
00lunedì 26 settembre 2005 17:47
è proprio quello il punto:
ancora una volta mi fa piacere che siamo sintonizzati sulle stesse lunghezze d'onda,mirko.
credo che fripp fosse troppo avanti all'ora,così come lo è adesso.
forse non si puo' parlare letteralmente e concettualmente di prog,ma forse è proprio questo 'nuovo' modo di suonare dei K.C. (alias fripp..)che è assimilabile al prog del nuovo millennio.
d'altr'onde già con Red esploravano l'heavy quando ancora era in fase embrionale...(heavy-dark-progressive?),gettando le basi per una nuova forma sonora elaborata e perfezionata da Zep prima maniera e Black Sabbath.
mirkosv@ro
00lunedì 26 settembre 2005 20:12
già...ci capiamo bene.
la cosa divertente è che su quasi tutti i forum musicali ho letto spesso l'aggettivo "muffoso" per definire il vecchio prog da soffitta. Lo capisco, talvolta..perquanto io ami il prog soprattutto nelle sue più eclettiche interpretazioni.
Ora, Fripp è appunto uno che non ha mai permesso alla SUA band di riposare sugli allori un pò "muffosi" di certe sonorità collaudate e datate. Il prog non è semplicemente questione di sonorità e tematiche di un certo taglio. Suoni e temi narrativi sono spesso dettati dalle mode e quindi legati alle epoche.
L'architettura resta.
Può essere rinnovata e reinterpretata.
E' quello che Fripp tenta album dopo album.
-Vertigo-
00lunedì 26 settembre 2005 21:05
Davvero utili le vostre riflessioni ragazzi...
In questo periodo sto approfondendo la musica dei Crimson.
Asgeir Mickelson
00lunedì 26 settembre 2005 23:33
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: mariusko 25/09/2005 21.27
da Onda Rock:

"...Thrak..... Il gruppo si ripresenta dopo 11 anni e Thrak riceve critiche positive. Tali critiche sono positive forse anche in parte per distorsione data dalla lunga attesa. La continuità rispetto al gruppo di Discipline è evidente, con però alcune palesi differenze. Innanzi tutto sono nettamente ridotti i dialoghi e la rete chitarristica di Fripp e Belew, preferendosi un approccio più diretto, meno eclettico, a tratti più duro. Poi, comincia ad apparire un uso misurato dell'elettronica, mentre è evidente un arretramento della sezione ritmica, che ora suona molto più "normalizzata" e meno creativa...."

Inizia bene ma finisce con una clamorosa stecca. Questo tipo Thrak lo ha ascoltato distrattamente.

Io di elettronica non ne vedo affatto. Ne nei primi 3 dischi del nuovo corso (e uno lo abbiamo spulciato e, spero, anche sentito), e tantomeno in Thrak. Anzi il tasso di poesia resta intatto. Poesia alla Kerouak, di strada, con fascinazioni afro-asiatiche. Non e' proprio la musica world di Gabriel (Passion), ma in qualche modo parallela.



Come ti ho già detto, OndaRock ha delle grosse lacune e lascia a desiderare su alcuni temi [SM=x125595]
Asgeir Mickelson
00lunedì 26 settembre 2005 23:36
Re: Re: Ottimo lavoro, mariusko.

Scritto da: mirkosv@ro 25/09/2005 23.48

Quoto questo concetto, che sintetizza tutta l'importanza dell'album sul piano storico (data per assodata la caratura artistica)...album che dimostra la capacità della band di concorrere con granda attualità alle correnti sempre nuove della scena musicale...
Se di progressive si debba parlare o no, è questione tutt'altro che banale...soprattutto perchè i Crimson sono soprattutto "Fripp" - individuo geniale - prima che essere una band. E Fripp è stato sempre troppo avanti per restare legato a suoni e temi, più o meno di moda...cui identificarsi. Ma se infondo si va oltre la superficie dei suoni e dei temi, resta un concetto, un approccio alla musica...usando un'espressione un pò eniana direi...una "strategia architettonica".
In questa chiave, che forse i Crimson sono sempre stati fedeli a se stessi?

Il progressive di Fripp è "progressivo" in senso lato.
E' una musica sempre alla ricerca di altro, è un continuo divenire.
Già dal primo disco c'è qualcosa di "diverso" dalla poesia di "Epitaph" o "In the court of the Crimson King" (dico poesia perchè due canzoni così non possono non esserlo).
I KC sono Fripp e Fripp è i KC [SM=x125585]
Asgeir Mickelson
00lunedì 26 settembre 2005 23:42
Re:

Scritto da: mirkosv@ro 26/09/2005 20.12
già...ci capiamo bene.
la cosa divertente è che su quasi tutti i forum musicali ho letto spesso l'aggettivo "muffoso" per definire il vecchio prog da soffitta.
L'architettura resta.
Può essere rinnovata e reinterpretata.
E' quello che Fripp tenta album dopo album.

La riflessione essenziale, a mio parere, è questa: il progressive è continua evoluzione? Fare un disco di prog vecchio stampo oggi è evoluzione?

I Van Der Graaf Generator hanno da poco pubblicato un doppio album nuovo di zecca, con sonorità vecchio stile e con la formazione originale: è evoluzione o no? (E già che i VDGG hanno una delle più belle voci prog e hanno scritto pagine epocali [SM=x125658] )

Fripp riesce sempre a stupirmi con la sua musica... progressive all'ennesima potenza! [SM=x125585]
lion in a cage
00martedì 27 settembre 2005 15:01
Re:

Scritto da: mirkosv@ro 26/09/2005 20.12
già...ci capiamo bene.
la cosa divertente è che su quasi tutti i forum musicali ho letto spesso l'aggettivo "muffoso" per definire il vecchio prog da soffitta. Lo capisco, talvolta..perquanto io ami il prog soprattutto nelle sue più eclettiche interpretazioni.
Ora, Fripp è appunto uno che non ha mai permesso alla SUA band di riposare sugli allori un pò "muffosi" di certe sonorità collaudate e datate. Il prog non è semplicemente questione di sonorità e tematiche di un certo taglio. Suoni e temi narrativi sono spesso dettati dalle mode e quindi legati alle epoche.
L'architettura resta.
Può essere rinnovata e reinterpretata.
E' quello che Fripp tenta album dopo album.


muffoso..uhm..eppure troviamo tracce di prog negli ozric tentacles,radiohead,e persino nei coldplay..credo che il prog sia imprescindibile anche nelle composizioni odierne.
oltretutto grazie alle numerosissime ed accattivanti ristampe in CD credo che i dischi di prog vendano piu' adesso che allora.
per un momento,in passato,o creduto (sperato?) che sylvian entrasse in pianta organica nel re cremisi.
così come molti anni prima si ipotizzava brian ferry alla voce al posto di Lake.
ma fripp/sylvian fu solo un'appendice sonora,l'ennesimo progetto dell'efebico Fripp..(o di Sylvian?).
è pur vero che alcuni gruppi che incidono nuovi dischi con suoni ed atmosfere prog, più che di 'vintage' sanno di muffa:
tanto vale ascoltarsi i vecchi dischi,con tanto di scricchiolìo e fritture varie.
Asgeir Mickelson
00giovedì 29 settembre 2005 22:51
Re: Re:

Scritto da: lion in a cage 27/09/2005 15.01
muffoso..uhm..eppure troviamo tracce di prog negli ozric tentacles,radiohead,e persino nei coldplay..credo che il prog sia imprescindibile anche nelle composizioni odierne.

il prog non è definito, basta mettere una tastiera che si grida al "suono anni 70", basta sperimentare un po' ed ecco che c'è "traccia di progressive"... azz! e quant'è grande sto progressive! (è come il jazz, ora fan tutti jazz) [SM=x125588]

gli Ozric, che bel gruppo! [SM=x125585]


Scritto da: lion in a cage 27/09/2005 15.01
così come molti anni prima si ipotizzava brian ferry alla voce al posto di Lake.

ma brian ferry canta, e chi sarebbe finito al basso?


[SM=x125620]
mariusko
00venerdì 30 settembre 2005 20:17
Quoto al 100% Asgeir, specie per il jazz

La faccenda di Ferry e' verissima. Lui ci rimase malissimo, sebbene Fripp lo avesse elogiato molto. Tuttavia lo definì inadatto per lo stile del gruppo.

Asgeir Mickelson
00venerdì 30 settembre 2005 23:19
Re:

Scritto da: mariusko 30/09/2005 20.17
Quoto al 100% Asgeir, specie per il jazz

La faccenda di Ferry e' verissima. Lui ci rimase malissimo, sebbene Fripp lo avesse elogiato molto. Tuttavia lo definì inadatto per lo stile del gruppo.


Brian Ferry è + crooner, cantante confidenziale x quel che mi par di ricordare: in fin dei conti, i Roxy Music erano romantici [SM=x125611]
Messo in mezzo al pazzo laboratorio frippiano, Ferry sarebbe diventato scemo! [SM=x125591]
mariusko
00martedì 25 luglio 2006 17:46
Filmettino (amatoriale ?) di Elephant Talk dal vivo.

[SM=x125653]

[Modificato da mariusko 25/07/2006 17.46]

Asgeir Mickelson
00sabato 29 luglio 2006 19:57
Re:

Scritto da: mariusko 25/07/2006 17.46
Filmettino (amatoriale ?) di Elephant Talk dal vivo.

[SM=x125653]

[Modificato da mariusko 25/07/2006 17.46]





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[SM=x125642]
mariusko
00mercoledì 2 agosto 2006 10:35
porc... cazz...

era propro bellino!

ripieghiamo sulla piu' tranquilla

frame by frame

e sulla "squadrata"

Indiscipline

sperando che durino [SM=x125587]
Asgeir Mickelson
00mercoledì 2 agosto 2006 21:44
Re:

Scritto da: mariusko 02/08/2006 10.35
porc... cazz...

era propro bellino!

ripieghiamo sulla piu' tranquilla

frame by frame

e sulla "squadrata"

Indiscipline

sperando che durino [SM=x125587]



Ma perchè lo zio Bob mi sembra sempre un cameriere??? [SM=x125638]

Ah no, scusate, si sposa Belew! [SM=x125591]

[Modificato da Asgeir Mickelson 02/08/2006 21.45]

mariusko
00giovedì 3 agosto 2006 17:05
Re: Re:
[SM=x125584]

Scritto da: Asgeir Mickelson 02/08/2006 21.44


Ma perchè lo zio Bob mi sembra sempre un cameriere??? [SM=x125638]

Ah no, scusate, si sposa Belew! [SM=x125591]

[Modificato da Asgeir Mickelson 02/08/2006 21.45]




perche' e' un gentleman inglese: aplomb !
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