Nuovo Moderatore

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agatarosso
00domenica 30 novembre 2008 19:34
Ciao Angelo, ti comincio subito ad assillare, da qualche giorno sono venuto in possesso di una coppia di Carduelis Carduelis del 2008, quello che vorrei sapere, e' come posso fare senza sbagliare da buon profano, per arrivare alla stagione riproduttiva, con la coppia di cardelli pronta, calcola che e' alloggiata in una voliera all'esterno aventi misure, 50 X 50 X 2 Mt di altezza, grazie anticipatamente, un abbraccio. [SM=g7348] [SM=g7348]
angelo.fumagalli
00domenica 30 novembre 2008 23:06
Ciao a tutti,

in riferimento al fatto che sono stato "nominato" moderatore del forum sugli indigeni dedidero presentarmi in modo da descrivere sia la mia esperienza di allevamento che le specie da me allevate.

Ho iniziato ad allevare uccelli parecchi anni fa, più precisamente a metà degli anni sessanta quando frequentavo la prima media.
Ho iniziato con una coppia di canarini lipocromici gialli, poi ho aggiunto una coppia ibrida cadellino x canarina RAM ed il terzo anno una coppia di cardellini nostrani che mi hanno prodotto 6 novelli in un'unico nido.

Da allora ad oggi ho allevato con successo riproduttivo quasi tutti i fringillidi della fauna autoctona
europea, in particolare cardellini europei, cardellini siberiani, organetti delle varie sottospecie, lucherini, verdoni, ciuffolotti, fanelli, fringuelli, peppole, frosoni ed alcune specie esotiche quali: il canarino del Mozambico, il cantore d’Africa, il cardinale rosso ed il frosone testa nera di Cina.
Devo dire che ho sempre preferito allevare tali specie in purezza anche se non disdegno, di tanto in tanto, allestire qualche coppia ibrida. In passato ho ottenuto alterni ma discreti risultati di ibridazione, ad esempio: canarino satinè R.A.M. x cardellina, canarino satinè R.A.M. x fanella, cardinalino x organetta, cardinalino x fanella, negrito x canarina, frosone x ciuffolotta (uova feconde ma mai schiuse), ecc..

Allevo principalmente cardellini (da sempre la mia specie peferita) della sottospecie major, sia ancestrali che mutati ed organetti della sottospecie cabaret, sia ancestrali che in mutazione di colore.
Allevo inoltre alcune coppie di altre specie poco diffuse – ma secondo me molto interessanti per il loro canto melodioso - quali l'u [SM=g7348] signolo del Giappone, il fanello, il cardinale rosso ed il frosone testa nera di Cina.

Mi piace introdurre in allevamento, di anno in anno, qualche coppia di specie rara o poco allevata in modo da sperimentare le tecniche di allevamento più appropriate ed arricchire in tal modo il mio bagaglio di esperienza.

Mi ha sempe affascinato l’idea di sperimentare l’allevamento di specie europee insettivore di piccola taglia, per esempio il pettirosso, il pettazzurro, il saltimpalo, le ballerine, le cincie, i codirossi e, dulcis in fundo, l’upupa (Upupa epops), specie quest’ultima, che mi riprometto di introdurre in allevamento non appena avrò trovato dei “veri” soggetti domestici.

Il prossimo anno, infatti, introdurrò in allevamento tre nuove specie insettivore quali: il codirosso, il codirosso spazzacamino e la cinciallegra, ed aumenterò a tre le coppie di Usignolo del Giappone.

QUindi le specie allevate nella prossima stagione aumenteranno a 10, ovvero:

* Cardellino Siberiano (Carduelis carduelis major),
* Organetto minore (Carduelis cabaret),
* Lucherino (Carduelis spinus),
* Fanello (Carduelis cannabina),
* Cardinale Rosso (Cardinalis cardinalis),
* Frosone Testa Nera di Cina (Euphona migratoria),
* Usignolo del Giappone (Leiothrix lutea),
* Cinciallegra (Parus major),
* Codirosso comune (Phoenicurus phoenicurus),
* Codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros).

Per ulteriori informazioni sulla mia storia di allevatore, sulle specie allevate e relative foto vi rimando al mio sito WEB (sezioni "Chi sono?" e "Articoli-->I mIei Articoli") che potere raggiungere cliccando sul banner qua sotto.
Vi allego una foto relative ad un nido di Frosoni testa nera di Cina anno 2008.

Come ho già scritto nel post presente nella cartella "Forun di Avifauna" discussione "NUOVO MODERATORE",
se avete delle domande specifiche da pormi non esitate, scatenate la vostra curiosità!!!

Ringraziandovi ancora per la Vostra attenzione Vi porgo i miei più Cordiali Saluti e auspico la vostra costruttiva collaborazione in modo da rendere sempre più vivo, interessante e costruttivo il forum sugli Indigeni.

Aspetto le vostre eventuali domande e ed esperienze di allevamento da condividere con tuttti gli iscritti al forum.

Ciao!
angelo.fumagalli
00domenica 30 novembre 2008 23:45
Ciao Ale,

l'importante è bilanciare l'alimentazione in modo da mantenere i soggetti in buoba salute, considerando anche il fatto che sono alloggiati all'esterno. Per qaunto rigurda l'alloggiamento all'esterno l'importante è che siano al riparo da correnti d'aria e riparati dalle escursioni termiche notturne.

L'alimentazione di base è un buon misto per cardellini da fornire in dose giornaliera, scagliola in una mangiatoia a parte e una linguetta di semi di Chìa e grit sempre a disposizione. Due volte la settimana semi ammollati, risciacquati, scolati e asciugati con farina di mais e una piccola dose di pastone secco. Due o tre volte a settimana girasoli striati macinati, due volte a settimana foglie di cavolo o di verza (sono ottimi, meglio della lattuga o insalata in genere).
Due volte a settimana frittata o uovo sodo macinato con l'aggiunta di cous-cous ammollato (per la preparazione vedi l'articolo "La Spirulina" che ho scitto per la rivista Alcedo e che trovi al mio sito WEB nella sezione Articoli->I Miei Articoli).
Una volta a settimana puoi fornire delle larve di insetti prevetivamente bollte e surgelate, quali: larve della mosca carnaria (alias cgnotti o bigattini - una decina per soggeto), tarme buffalo (un cucchiaino per 2 soggetti), camole della cera (un paio per soggetto), ecc..
Due giorni a settimana aggiungere un prodotto multivitaminico nell'acqua da bere ed altri due gg a settimana aceto di mele (10 ml litro).
Io durante tutto l'inverno uso aggiungere un piccolo spicchio d'aglio nel beverino, visto che ha delle notevoli proprietà antibatteriche.

Verso l'inizio di febbraio dovresti aumentare progressivamente la frequenza di soministrazione dei semi ammollati, della frittata o uova sode e delle larve, fino a raggiungere una frequaenza giornaliara ad inizio/metà Aprile (alternare le larve e l'uovo sodo, un gg l'uno ed un gg l'altro).
Se hai la possibilità, ad inizio primavera potresti fornire semi di erbe prative, ma senza esagerare, quali: dente di leone e centocchio che aiutano i soggetti ad entrare in estro.

Se hai delle domande specifiche non esitare a scrivere.

Ciao.

agatarosso
00lunedì 1 dicembre 2008 18:16
Grazie Angelo della tua disponibilita', sei stato chiarissimo, un abbraccio. [SM=g7348]
ARTU' 56
00lunedì 1 dicembre 2008 18:37
Re:
angelo.fumagalli, 30/11/2008 23.45:

Ciao Ale,

l'importante è bilanciare l'alimentazione in modo da mantenere i soggetti in buoba salute, considerando anche il fatto che sono alloggiati all'esterno. Per qaunto rigurda l'alloggiamento all'esterno l'importante è che siano al riparo da correnti d'aria e riparati dalle escursioni termiche notturne.

L'alimentazione di base è un buon misto per cardellini da fornire in dose giornaliera, scagliola in una mangiatoia a parte e una linguetta di semi di Chìa e grit sempre a disposizione. Due volte la settimana semi ammollati, risciacquati, scolati e asciugati con farina di mais e una piccola dose di pastone secco. Due o tre volte a settimana girasoli striati macinati, due volte a settimana foglie di cavolo o di verza (sono ottimi, meglio della lattuga o insalata in genere).
Due volte a settimana frittata o uovo sodo macinato con l'aggiunta di cous-cous ammollato (per la preparazione vedi l'articolo "La Spirulina" che ho scitto per la rivista Alcedo e che trovi al mio sito WEB nella sezione Articoli->I Miei Articoli).
Una volta a settimana puoi fornire delle larve di insetti prevetivamente bollte e surgelate, quali: larve della mosca carnaria (alias cgnotti o bigattini - una decina per soggeto), tarme buffalo (un cucchiaino per 2 soggetti), camole della cera (un paio per soggetto), ecc..
Due giorni a settimana aggiungere un prodotto multivitaminico nell'acqua da bere ed altri due gg a settimana aceto di mele (10 ml litro).
Io durante tutto l'inverno uso aggiungere un piccolo spicchio d'aglio nel beverino, visto che ha delle notevoli proprietà antibatteriche.

Verso l'inizio di febbraio dovresti aumentare progressivamente la frequenza di soministrazione dei semi ammollati, della frittata o uova sode e delle larve, fino a raggiungere una frequaenza giornaliara ad inizio/metà Aprile (alternare le larve e l'uovo sodo, un gg l'uno ed un gg l'altro).
Se hai la possibilità, ad inizio primavera potresti fornire semi di erbe prative, ma senza esagerare, quali: dente di leone e centocchio che aiutano i soggetti ad entrare in estro.

Se hai delle domande specifiche non esitare a scrivere.

Ciao.




Vorrei porre una domanda ad Angelo...
Hai scritto dell'alimentazione molto varia che offri ai tuoi cardellini, certamente necessitano ti molta attenzione e dedizione, questo fà capire che chi raccoglie certi risultati come nel tuo caso non sono occasionali mà voluti cercati e meritati.
Mi chiedevo: non rispettare questa dieta varia implica l'insuccesso a livello di riproduzione o può anche risultare dannoso per la salute e la durata della vita del cardellino stesso?
Grazie


angelo.fumagalli
00lunedì 1 dicembre 2008 22:31
Ciao Renato,

io sono convinto che non solo per i cardellini ma in generale, l'alimentaziome sia molto importante per ottenere dei buoni risultati di allevamento, ma non è il solo aspetto da curare.
Bisogna mettere in atto, di anno in anno, una selezioe drastica mantenendo in allevamento come riproduttori solo ed esclusivamente i soggetti più robusti, che dimostrano bassa o nulla sensibilità nei confronti delle varie patologie e dotati di una maggior predisposizione alla cova ed all'allevamento dei piccoli.
In caso contrario soggetti deboli, malatii o che manifestano qualche sintomo di patologia in atto, o che manifestano scarsa atttitudine alla riproduzione devono essere obbligatoriamente isolati ed esclusi dalla riproduzione.

IlPariota
00lunedì 1 dicembre 2008 22:55
L'opinione del signor Fumagalli è sicuramente più autorevole della mia, però, Renato, volevo segnalarti un'altra filosofia: "secondo alcuni i cardellini durante il periodo del riposo dovrebbero sentire freddo e fame"... L'espressione è piuttosto colorita, però, rende bene l'idea... I cardellini che superano l'inverno in queste condizioni (miscela leggera, pochissime integrazioni proteiche e vitaminiche) nel momento in cui poi si inizia a prepararli per la riproduzione, sentono di più il cambiamento e la scarica...
Alla fine, come in tutte le cose, è l'esperienza dell'allevatore a spingerlo verso l'una o l'altra strada...
Saluti a tutti, in particolare al signor Fumagalli, è un piacere confrontarsi con lei... [SM=g7474]
ARTU' 56
00lunedì 1 dicembre 2008 23:28
Penso che LUIGI faccia fare la selezione "dalla natura" mentre Angelo faccia anche affidamento all'osservazione ed esperienza e faccia prevalere l'aspetto fisico/caratteriale.

una selezione drastica mantenendo in allevamento come riproduttori solo ed esclusivamente i soggetti più robusti, che dimostrano bassa o nulla sensibilità nei confronti delle varie patologie e dotati di una maggior predisposizione alla cova ed all'allevamento dei piccoli.



Le intemperie e la scarsa alimentazione potrebbero favorire alla selezione soggetti sì forti fisicamente mà con qualche possibilità di non essere altrettanto efficenti nella riproduzione.
Personalmente comunque reputo interessanti ambedue i sistemi.
By
[SM=g10400]

IlPariota
00martedì 2 dicembre 2008 09:57
Ah,aggiungo un'altra cosa che reputo molto interessante... Il regime alimentare a cui sono abituati i cardellini, secondo me, ne condiziona anche il metabolismo... I miei, abituati in questo periodo ad un adeguato regime alimentare (riposo in tutti i sensi) sono in perfetta forma(cantano a squarciagola), hanno petti belli pieni e colori brillati (che però sono frutto della muta e della relativa alimentazione)... ebbene, sono sicuro che se passassi ad un regime alimentare tipo quello del signor Angelo vedrei fegati ingrossati, grasso in eccedenza, etc etc... Non so perchè, ma è così, come se avessero un metabolismo diverso... d'altra parte i vecchi cardellari che detenevano i cardellini in piccole gabbiette da canto, li alimentavano con miscele molto pesanti composte in prevalenza da canapa (seme stimolante per il canto), niger, lino... e nonostante ciò quei cardellini erano comunque in ottima forma...(quindi presumo che quell'limentazione li portava ad accelerare il metabolismo in qualche modo visto che senza nemmeno muoversi riuscivano a smaltire tutto...); stesso discorso per quelli del signor Angelo, se venissero alimentati con un regime tipo il mio, all'indomani sarebbero tutti gonfi per la fame... Spesso, infatti, ho riscontrato questo problema coi nuovi acquisti che, pur gradualmente, cerco di portare sulla mia alimentazione (in cui credo molto sinceramente); ci mettono moltissimo tempo ad abituarsi (e secondo me ad adattare il loro metabolismo); però posso assicurarvi che quando poi dall'inizio della primavera gradualmente si introducono nella dieta proteine, vitamine, prative, qualche integratore.... lo scorso anno 3 femmine in cova su 3 e nemmeno un uovo chiaro... ma credo che per fare una statistica che abbia un senso servano almeno 10-15 stagioni (ed inoltre l'alimentazione non è l'unico parametro in gioco), lo scorso anno potrebbe essere stata fortuna; quest'anno le femmine sono 6, vediamo che succede... [SM=g7358]
Signor Fumagalli, lei si è fatto un opinione in merito a questa cosa?
P.S. credo che il periodo di mantenimento (muta+riposo) sia il più importante nell'allevamento del cardellino... se questo periodo viene superato bene, senza danni al fegato, senza coccidiosi e relativi farmaci... i cardellini in riproduzione faranno tutto da soli!!!
P.P.S. we Renato, ma non è che ti stai facendo conquistare dagli indigeni [SM=g7352] ?
agatarosso
00martedì 2 dicembre 2008 11:06
Re:
IlPariota, 02/12/2008 9.57:

Ah,aggiungo un'altra cosa che reputo molto interessante... Il regime alimentare a cui sono abituati i cardellini, secondo me, ne condiziona anche il metabolismo... I miei, abituati in questo periodo ad un adeguato regime alimentare (riposo in tutti i sensi) sono in perfetta forma(cantano a squarciagola), hanno petti belli pieni e colori brillati (che però sono frutto della muta e della relativa alimentazione)... ebbene, sono sicuro che se passassi ad un regime alimentare tipo quello del signor Angelo vedrei fegati ingrossati, grasso in eccedenza, etc etc... Non so perchè, ma è così, come se avessero un metabolismo diverso... d'altra parte i vecchi cardellari che detenevano i cardellini in piccole gabbiette da canto, li alimentavano con miscele molto pesanti composte in prevalenza da canapa (seme stimolante per il canto), niger, lino... e nonostante ciò quei cardellini erano comunque in ottima forma...(quindi presumo che quell'limentazione li portava ad accelerare il metabolismo in qualche modo visto che senza nemmeno muoversi riuscivano a smaltire tutto...); stesso discorso per quelli del signor Angelo, se venissero alimentati con un regime tipo il mio, all'indomani sarebbero tutti gonfi per la fame... Spesso, infatti, ho riscontrato questo problema coi nuovi acquisti che, pur gradualmente, cerco di portare sulla mia alimentazione (in cui credo molto sinceramente); ci mettono moltissimo tempo ad abituarsi (e secondo me ad adattare il loro metabolismo); però posso assicurarvi che quando poi dall'inizio della primavera gradualmente si introducono nella dieta proteine, vitamine, prative, qualche integratore.... lo scorso anno 3 femmine in cova su 3 e nemmeno un uovo chiaro... ma credo che per fare una statistica che abbia un senso servano almeno 10-15 stagioni (ed inoltre l'alimentazione non è l'unico parametro in gioco), lo scorso anno potrebbe essere stata fortuna; quest'anno le femmine sono 6, vediamo che succede... [SM=g7358]
Signor Fumagalli, lei si è fatto un opinione in merito a questa cosa?
P.S. credo che il periodo di mantenimento (muta+riposo) sia il più importante nell'allevamento del cardellino... se questo periodo viene superato bene, senza danni al fegato, senza coccidiosi e relativi farmaci... i cardellini in riproduzione faranno tutto da soli!!!
P.P.S. we Renato, ma non è che ti stai facendo conquistare dagli indigeni [SM=g7352] ?



Ciao Luigi, daltronde gli indigeni hanno un fascino particolare, credo che ogniuno di noi ne abbia almeno una coppia in allevament, io per esempio, ho una coppia di lucherini anc. ed una di cardellini anc. un abbraccio. [SM=g7348]

ARTU' 56
00martedì 2 dicembre 2008 13:29
Re:
IlPariota, 02/12/2008 9.57:


P.P.S. we Renato, ma non è che ti stai facendo conquistare dagli indigeni [SM=g7352] ?



E' la mia passione da quando non sospettavo nemmeno l'esistenza del canarino, all'epoca la detenzione e cattura era libero, ora seleziono una razza di canarini e per cimentarmi seriamente con gli indigeni mi manca lo spazio il tempo ed anche le capacità.
By
[SM=g10400]


angelo.fumagalli
00martedì 2 dicembre 2008 21:59
Salve Luigi,

in generale il fabbisogno alimentare degli uccelli ed in particolare dei cardellini non può essere univoco ma dipende dal fabbisigno calorico delle varie stagioni.
Detenere all'esterno cardellini a Napoli o in Nord Lombardia a ridosso delle Prealpi potete rendervi conto che non è esattamente la stessa cosa.
Sono molto diversi i fattori che determiano il fabbisogno alimentare: detenzione all'interno o all'esterno, allogiamento in piccole gabbie o voliere e non ultimo il tipo di sottospecie allevata (cardellino meridionale - sottospecie tschusii oppure siberiano - sottospecie major).

Vi porto l'esempio di un mio amico che abita in Canada e che alleva Cardellini major: tali soggetti sono alloggiati tutto l'anno in voliere esterne dove d'inverno la temperatire raggiunge i -20 gradi ed oltre. Se dovessi descrivervi l'alimentazione che lui fornisce d'inverno per mantenerli im buona salute rimarreste allibiti. In pratica solo semi altamente grassi ed il consumo è 3 volte superiore rispetto al periodo riproduttivo. Non solo ma non può neanche fornire acqua da bere che sostituisce con neve fresca. Dovesse fornire un'alimentazione più leggera perderebbe tutti i soggetti in un paio di giorni.

Altro esempio, conosco allevatori marocchini che abitano nella nostra zona, che al loro paese alimentavano i loro cardellini locali (sottospecie tschusii) con sola scagliola ed erano sempre in perfetta forma. Portati qui da noi e tenuti sul balcone in gabbie coperte da teli di plastica e mantenuta la stessa alimentazione ai primi freddi morivano sistematicamente.

Quindi, in conclusione, non esiste il vangelo in materia, ma ognuno deve modulare l'alimetazione dei propri uccelli in base al loro fabbisogno, ovvero in base alla latitudine ed alla stagione. Se un allevatore ottiene degli ottimi risulatti nella conduzione del proprio allevamento io consiglio sempre di non cambiare solo per il fatto che è stato detto o consigliato da un "autorevole" personaggio.

Ciao a tutti.
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