Proviamo a monitorare qui................

massimo.z
00martedì 28 novembre 2017 17:55
...............poi sposterò il post: e dunque apro questa discussione già rassegnato..............persino il Bonino si è sbilanciato troppo a tre giorni.............lo aggiorniamo man mano ci avviciniamo al primo pugno di questo inverno!

Attento Massimo, il terreno è molto scivoloso!
L'evoluzione pare molto probabile vista l'ottima coerenza di tutti i clusters ensembles.
Inoltre l'impianto termico sinottico è decisamente favorevole: -35°/500 hPa, -5°/850 hPa, tickness 500-1000 528 dam.
In decisiva incognita invece la disposizione delle correnti ai piani medio-bassi, determinante nella dislocazione delle meteore. Tolti infatti i santuari dove san stau troverà sicuramente degno ospizio, fronte mare si dovrà far conto con la possibile scarsa ingerenza di avvezione umida meridionale in favore di correnti nord-orientali tra suolo e 850 hPa (vedere allegato).
L'ipotesi di restar protetti ad annusare profumi di neve negli orti limitrofi è tutt'altro che da scartare...oggi!



massimo.z
00martedì 28 novembre 2017 17:56
La domanda di Andrea:

Silvio, in altre parole?

Dove e quando dovrebbe fioccare?

Stanotte o fine settimana?

Grassie
massimo.z
00martedì 28 novembre 2017 17:57
Re:

Ndrea82, 28/11/2017 17.35:
Silvio, in altre parole?

Dove e quando dovrebbe fioccare?

Stanotte o fine settimana?

Grassie



Non ho altre parole, sono uomo che per stare in equilibrio ho dovuto (faticosamente) imparare a convivere con molteplici dubbi e domande!
E la meteorologia è scienza con più dote di eccezioni che di regole!

Detto questo parlavo del fine settimana riferendomi ai santuari ben esposti a questo tipo di sinottiche (appennino tosco-emiliano, appennino ligure versanti padani e cuneese) e alle elevate probabilità di sottovento sul braccio ligure-marittimo centro-orientale.
Riguardo a stanotte mi pare più difficile costruire un'efficace instabilità soltanto con un calo geopotenziale in quota su substrato già piuttosto freddo.
massimo.z
00martedì 28 novembre 2017 18:26
GFS 12 denota, rispetto ad ieri ma anche stamane, poco riguardo per l'appennino: ma siamo in inverno e dunque consoliamoci con il fatto che sarà neve di ottima fattura, stante la -5.0° ad 850 hp. sulla mia verticale..............

Tutto dipende da quanto e come i modelli sposteranno il minimo: non me ne intendo, ma se si piazzasse sulla Corsica o forse un poco più alto................io rischio almeno 40 cm................ed anche i quartieri collinari di Genova...........

Lo scorso anno, il primo schiaffo è avvenuto al 20 dicembre: troppo presto quest'anno..............ma guarda te come la Natura cambia le situazioni!

Mi raccomando a te.................caro Silvio!

Massimo
silvio'74
00mercoledì 29 novembre 2017 09:44
In principio...

...c'erano le isobare e i fronti, le carte dei Bernacca, Baroni e Caroselli!
Senza convenevoli vanno al nocciolo della questione: la posizione del minimo. E' basso, come denunciano le occlusioni, sintomo che l'aria fredda opera indisturbata nei piani bassi senza alcuna ingerenza sciroccale.
Aspetto termicamente favorevole, meteoricamente sfavorevole, fatte salve le solite zone che metteranno a sistema l'orografia (stau).
Da notare la 528dam (linea tratteggiata) in franco ingresso mediterraneo; in certi inverni mai vista in tutto il trimestre!

silvio'74
00mercoledì 29 novembre 2017 10:06
Ensemble Gfs

Un, due, tre...spalmo!
Una termia così può accompagnare solo...l'80/90% di probabilità di meteore solide! Non si può dare didatticamente torto alla "pastasciutta" globale con la -5°/850hPa e la oltre -30°/500hPa!
Volendo fare però l'avvocato dell'atmosfera, mi viene da dire che nei limiti orografici del modello globale possa stare il trascinamento marittimo di fenomeni in stau padano, una spalmatura fisiologica già vista molte volte...che funziona per chi ancora crede che il travaso sia una mera questione di trasporto eolico di fiocchi dal catino d'oltregiogo sino alla battigia!

silvio'74
00mercoledì 29 novembre 2017 10:16
medio-Lam

Ma prima che sottovento giunga, anche i costieri di pensiero ciaspolante sembrano avere la loro bianca polluzione.
La colonna d'aria va in negativo dai 500 m di quota circa, T (linea rossa) e Td (linea blu) si accoppiano (notare però come tendano ad allontanarsi in prossimità del suolo per iniziale secchezza imposta da rilievi) sintomo che l'aria va in saturazione e produce liquidi. Sotto gli 850hPa la ventilazione muove tra nord-est e est senza fiati caldi.
Più in alto, dove si fabbricano i fiocchi, c'è buona avvezione d'umidità con vettori ruotanti da sud-est a sud e termiche da leccarsi non solo le dita (-15°/700hPa, -35°/500hPa).

silvio'74
00mercoledì 29 novembre 2017 10:25
Lam-piccoli

Tranquilli, non arrivano ancora a sabato, troppe 72h per la fisica/matematica più spinta.
Accontentiamoci e prima di spippettarci le sinapsi una visione piuttosto verosimile della serata di sabato.
Tu Massimo non illuderti, pippe o no pippe, avrai i tuoi tributi di ottima fattura...bontà tua almeno da fatturare!

silvio'74
00mercoledì 29 novembre 2017 11:01
Regione Liguria

Una mano avanti, una dietro, e via...preludio d'allerta, nivologica!

silvio'74
00mercoledì 29 novembre 2017 15:05
Re:
silvio'74, 29/11/2017 10.25:

Lam-piccoli...



Qualcosa si inizia ad intravvedere anche nelle risoluzioni più spinte (4 km per questo local model).
Qualcosa che rafforza il convincimento circa la bontà termica della colonna d'aria...nella mappa allegata raffigurante l'isoterma zero guadagnare il mar ligure alla quota isobarica di 975hPa (290 m).
Qualcosa che non risolve l'incognita fenomenologia, l'anello debole del passaggio.

angelo.c
00mercoledì 29 novembre 2017 20:12
il Lamma inizia a ritrattare......

Questa schematizzazione è di oggi alle 15.......



....e questa era quella di stamani....

silvio'74
00giovedì 30 novembre 2017 10:24
-36 ore

Alzano leggermente l'apporto umido i modelli odierni senza troppo intaccare l'assetto termico.
Per Genova ho salvato il momento migliore, siamo alle 21utc di domani.
Il gradiente verticale non evidenzia, al momento, travaso padano ponendo lo zero termico intorno 500 m e una temperatura al suolo di circa 3°
Poi nel corso della notte su sabato il sottovento prende campo e sembra salire in pole il savonese rispetto al più protetto genovesato.
Da evidenziare che già domani il quadro si instabilizza per la presenza di aria molto fredda in quota e ciclogenesi ligure. Potrebbero insorgere locali spot a carattere di rovescio solido-granulare in campo termico positivo; maggiormente accreditato il medio-levante regionale.

massimo.z
00giovedì 30 novembre 2017 18:13
Mah insomma, pur non essendo un previsore, cerco di leggere come meglio posso il mio modello preferito e cioè GFS!

Per come la vede GFS, sebbene sottovalutando le variabili che possono nascere con lo stau appenninico, pare che tutto debba cominciare venerdì sera ed esaurirsi sabato nel primo pomeriggio, quando saremo senza dubbio in nebbia!

Dunque con l'emissione serale pare ridimensionato il possibile accumulo di 40 cm...................ma tutta la notte di sabato non è detto che non li vada poi ad avvicinare: dipende dalle precipitazioni, quanto intense possano essere!



massimo.z
00venerdì 1 dicembre 2017 08:55
Il pensiero del Bonino!

GENOVA: neve si, neve no? Beh, è piuttosto improbabile che sul capoluogo ligure nevichi nelle prossime 24-36 ore; cerchiamo di capire perchè...
Le condizioni migliori per avere la neve a Genova contemplano un'irruzione di aria fredda (preferibilmente da est) seguita da una perturbazione atlantica. Non è necessario che l'avvezione fredda sia di portata storica o molto intensa; basta un freddo moderato seguito da un attivo fronte di aria umida e la neve a Genova è quasi assicurata; ovviamente per neve intendo accumuli (anche minimi) sulle vie del centro, non qualche fiocco coreografico sui quartieri collinari.
Al momento non abbiamo ne correnti fredde da est, ne tantomeno un fronte atlantico da ovest, bensì un flusso di aria fredda proveniente dalle latitudini artiche.
Quando sull'Italia dominano correnti di questo tipo è molto difficile che Genova possa vedere la neve.
Teniamo presente che la neve è esattamente come la pioggia, ovvero serve umidità per poterla produrre. Se per qualche motivo l'umidità manca, non si creano i presupposti per la nascita di precipitazioni e quindi anche per le nevicate.
In Liguria l'unico modo per veicolare aria umida lungo i versanti marittimi (quindi anche a Genova) è la presenza di un flusso dai quadranti meridionali a media quota, ovvero dal mare verso la terraferma; se la massa d'aria dominante ha direttrice settentrionale oppure orientale, questa intercetta i retrostanti rilievi appenninici e arriva lungo la costa completamente scarica di umidità; in altre parole, ci può essere tutto il freddo di questo mondo, ma con una condizione del genere a Genova non potrà mai nevicare.
La neve si guarda salire dal mare...esattamente come la pioggia...perchè la neve arriva dal mare, non dai monti!. Se le correnti arrivano dalla parte opposta (ovvero da terra) a Genova non piove e non nevica.
Torniamo per un attimo al discorso delle correnti artiche; queste correnti quando entrano sul Mediterraneo (che è un mare caldo) tendono sempre a contrastare con le acque più calde del nostro mare e da tale contrasto nasce quasi sempre una depressione (o minimo barico).
Nel caso della Liguria, questa depressione nel 90% dei casi si mette in posizione sfavorevole per consentire il ricarico umido sopra citato.
A tal proposito, guardate la mappa che ho allegato. In giallo ho indicato come dovrebbe essere posizionata la depressione da contrasto per garantire all'aria umida da sud di raggiungere la Liguria; con la lettera T è indicata invece la posizione che tale depressione assumerà nella notte tra venerdì e sabato.
E' palese che, a patto di stravolgimenti dell'ultimo minuto (tenete presente che tra la lettera T e il pallino giallo intercorreranno almeno 150km!) la depressione sarà troppo bassa di latitidine per consentire all'aria umida di arrivare fino in Liguria e garantire la neve.
Le temperature non sarebbero un grosso problema...il problema principale è dato dalla sinottica che è inficiante in fatto di ricarico umido lungo le coste ergo inficiante per precipitazioni e quindi anche per la neve.
La storia comunque non finisce qui. Un ingrediente molto importante per la neve a Genova si chiama "Tramontana Scura", ma ne parleremo un'altra volta...

silvio'74
00venerdì 1 dicembre 2017 09:59
Condivido il pensiero del Bonino, stamane modelli ancor meno umidi per Genova; leggermente meglio il savonese e ovviamente le località direttamente esposte (stau) al primo quadrante.
silvio'74
00venerdì 1 dicembre 2017 11:34
Avvezione 850hPa

A rappresentazione di quanto detto ho assemblato tre step temporali (00-03-06utc) da cui si osserva come la traiettoria dei venti attesi a 850hPa ponga il genovesato in "sottovento" orografico, evidente già nella prima mattinata di sabato.
Con queste termiche di partenza occorrerebbero fenomeni continui e di una certa intensità per chiudere la forbice T°/Tw°, fenomeni che non sembrano poter scaturire dalla sinottica attesa nelle prossime ore.

silvio'74
00lunedì 4 dicembre 2017 12:59
A consuntivo...

A buon bagaglio d'esperienza e a futura eventuale utilità.
L'irruzione artica che ci ha interessato nei giorni 1 e 2 dicembre accompagnava con sè una marcata anomalia termo-geopotenziale.
A degno corredo i 528dam di spessore (500-1000hPa) in sede mediterranea non è scontato occorrano nell'arco di un intero trimestre invernale.
Alla -35°C/5300 m rispondevano valori inferiore a -5°/850hPa sul catino padano occidentale.
Interessante rilevare la risposta convettiva del mar Ligure, in fisiologico setup autunnale, all'avvezione gelida.
Ne sono diretta testimonianza gli esiti temporaleschi, corredati di accessori vorticosi (Sanremo), e le nevicate genovesi occorse in seno a quell'instabilità.
Faccio notare come in quella fase, l'insorgenza di minimo alto ligure (1006 hPa), in parte orografico e in parte da contrasto termico, abbia corroborato l'avvento dell'aria fredda in quota richiamando al suolo (convergenza) arie differenti.
Le uniche nevicate in fregio costiero sono la risultante di questa dinamica e testimoniano quanto fosse efficace l'assetto termo-igrometrico della colonna d'aria.
A riguardo cito gli eventi registrati nel voltrese, iniziati in fase solida e capaci di produrre deposito sino alla battigia.
Risaliti dal mare in virga solida (testimonianza diretta di mio padre da Crevari) hanno portato un calo repentino della temperatura da 6° a 1° in brevissimo tempo. Anche il rapido accumulo (escluse sedi stradali) rappresenta la sussitenza di wetbulb prossimi o inferiori lo zero.

Allego sinottica relativa:
silvio'74
00lunedì 4 dicembre 2017 14:45
...con generiche attenuanti previsionali!

Se non era affatto facile localizzare correttamente nello spazio e nel tempo gli esiti dell'instabilità mattutina, ancorché intuita da globals e locals models, non credo si possano campar scuse circa le risultanze successive, quelle cioè in seno alla perturbazione vera e propria.
Certo, anche in questo caso, l'esatta posizione del minimo resta sempre affidata al finché non vedo non credo, ma che tutto il modellame propendesse per la tesi sardo/corsa era cosa assodata.
Con gradiente marcatamente orientale e basso centro d'azione l'avvezione umida sale a stento e quel poco che sale sconta l'orografico balzello:
che ci si trovi sottovento o sopravento le risultanze vanno ben oltre i limiti di fisico-matematica estrazione.
Così mentre il genovesato conta rade gocce in aria seccata dal saliscendi, nel cuneese la risalita orografica esalta il ritorno umido padano (caduti 160 cm a Limone Pancani in circa 30h).

silvio'74
00lunedì 4 dicembre 2017 14:46
Re:
silvio'74, 04/12/2017 14.45:

...nel cuneese la risalita orografica esalta il ritorno umido padano (caduti 160 cm a Limone Pancani in circa 30h)


Snowolverine
00lunedì 4 dicembre 2017 21:34
Il Pancani, al netto delle indiscusse potenzialità nivometriche dell'areale, specie se inserito in quadri sinottici come quello di Sabato scorso, soffre, per la sua locazione, di un rilevante rimaneggio eolico.
Oggi ho sentito Matteo Robbiano per avere maggiori delucidazioni sui dati rilevati dal sensore, oggetto di molteplici discussioni negli ultimi giorni, e mi ha confermato che il reale incremento di altezza del manto nevoso è stato di 105 cm totali, valore assolutamente coerente con quelli derivanti dai rilievi eseguiti in zona, e non di 166 cm, come mostrato nel grafico (non validato).

Dati Arpa Piemonte validati.


Questa è di stamattina: laggiù, a mezza costa, la stazione recintata del Pancani. E già da qui è ben visibile l'ondulazione ventata di fine evento.


Vittorio
silvio'74
00martedì 5 dicembre 2017 09:40
Re:
Snowolverine, 04/12/2017 21.34:

Il Pancani, al netto delle indiscusse potenzialità nivometriche dell'areale, specie se inserito in quadri sinottici come quello di Sabato scorso, soffre, per la sua locazione, di un rilevante rimaneggio eolico.
Oggi ho sentito Matteo Robbiano per avere maggiori delucidazioni sui dati rilevati dal sensore, oggetto di molteplici discussioni negli ultimi giorni, e mi ha confermato che il reale incremento di altezza del manto nevoso è stato di 105 cm totali, valore assolutamente coerente con quelli derivanti dai rilievi eseguiti in zona, e non di 166 cm, come mostrato nel grafico (non validato).



Ti ringrazio della precisazione Vittorio, è un problema di cui ho sempre sentito parlare, ma non sono mai andato personalmente a vedere. Mi piacerebbe potermi fare un'idea con i miei occhi.
La foto è molto lontana, ma anche questa, troppo ravvicinata, non chiarisce granché lasciando intuire un posizionamento esposto su dorso acclive.



Snowolverine
00martedì 5 dicembre 2017 10:45
Figurati Silvio, 105 cm in 24/36 ore sono comunque un'ottima prestazione.
Sappiamo però che il Pancani può fare di meglio, molto meglio, quando in gioco vi sono masse d'aria di più oceanica estrazione.

Qui due foto della postazione ARPA PIEMONTE passatemi da Alex domenica mattina.





Vittorio
silvio'74
00mercoledì 6 dicembre 2017 15:28
Re:
Snowolverine, 04/12/2017 21.34:


Dati Arpa Piemonte validati.




A voler essere ancor più rigorosi anche la rilevazione manuale di cui sopra porta con se un quid di sottostima.
Oltre al range temporale troppo ampio tra una misurazione e la successiva (24 ore), l'ultima misura fatta (50 cm) a più di 15 ore dal termine effettivo dell'evento nevoso, non tiene conto del decremento rilevato correttamente, questo sì, dal sensore automatico.
Sul nivogramma allegato ho riportato le letture effettuate dall'operatore.

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:30.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com