Rispetto verso i morti o finto moralismo?

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
Aya88
00domenica 6 febbraio 2011 18:35
L'altro giorno, vagando su fb, mi sono imbattutta in un link con la foto di Pietro Taricone e con accanto la scritta 'I believe I can fly' con chiaro riferimento all'incidente con il paracadute in cui ha perso la vita. Personalmente non l'ho ritenuto un link da poter trovare divertente, al di là di chi fosse il personaggio in questione(poeteva trattarsi anche di un perfetto sconosciuto e sarebbe stato lo stesso), così ho dato una lettura ai commenti sottostanti. Per farla breve, c'è chi è intervenuto sostenendo che il link era di cattivo gusto e di discutibile ironia, in quanto mancanza di rispetto verso un morto; chi, invece, ha accusato i primi di finto moralismo ed ha affermato che si rideva della battuta in sè e non dell'evento e che se non si riesce ad ironizzare su certe cose non per questo si è delle persone serie e di buon cuore. Ora, non è mia intenzione sostenere che i primi abbiano ragione perchè rientro anch'io tra di essi, però sinceramente sono rimasta un po' perplessa. Si possono fare battute sulla morte di qualcuno o su un evento tragico(è stato anche fatto l'esempio della shoah)? E si può ridere o sorridere di esse, senza che ciò significhi avere poca sensibilità verso certi argomenti, ma piuttosto riuscire ad affrontare tali argomenti con maturità e serietà? Ma soprattutto, una persona può essere considerata ipocrita o moralista se magari non ci trova nulla di divertente?

Lascio il link alla pagina. Magari, se avete tempo di leggere i commenti, mi potete dire se sono stata io a non interpretare bene le diverse posizioni.
Link


Julia Weasley
00domenica 6 febbraio 2011 18:55
Quella del cosiddetto finto moralismo è solo una scusa che chi sbaglia usa per giustificare se stesso accusando chi lo critica.
Ho seguito anche io discussioni del genere, proprio sulla morte di Taricone per l'appunto, e ormai mi sono convinta che questi che trovano qualcosa di divertente nelle morti altrui sono solo degli immaturi che non hanno mai sperimentato cosa significhi perdere una persona a cui si tiene. Quando capiterà anche a loro non credo che sarebbero felici se qualcuno scherzasse sui loro cari deceduti.
Misery13.
00domenica 6 febbraio 2011 20:50
Personalmente, sulla morte e la tragedia, per lo più, non si scherza.
In poche parole, non si scherza su ciò che ha provocato dolore, punto.
Poi si trovano le battute infelici (ne trovai una in cui Anna Frank era stata premiata come campionessa di nascondino), quelle squallide e via dicendo ... Però si ignorano.
Il falso moralismo è la cosa peggiore. Citando Anna Frank "campionessa di nascondino", trovai trai commenti un'utente che scriveva qualcosa del tipo: "Non si deve scherzare su queste cose! Anna Frank era una grandissima ragazza che si batté per la sua libertà di essere donna!".
Insomma, questa non sapeva un cavolo della storia di Anna Frank.
E lo trovo di gran lunga peggiore della battuta infelice.
Concordo comunque con Julia Weasley a proposito dell'immaturità che si dimostra scrivendo certi link.
KimmyTamer
00domenica 6 febbraio 2011 21:43
Re:
Aya88, 06/02/2011 18.35:

Per farla breve, c'è chi è intervenuto sostenendo che il link era di cattivo gusto e di discutibile ironia, in quanto mancanza di rispetto verso un morto; chi, invece, ha accusato i primi di finto moralismo ed ha affermato che si rideva della battuta in sè e non dell'evento e che se non si riesce ad ironizzare su certe cose non per questo si è delle persone serie e di buon cuore. Ora, non è mia intenzione sostenere che i primi abbiano ragione perchè rientro anch'io tra di essi, però sinceramente sono rimasta un po' perplessa. Si possono fare battute sulla morte di qualcuno o su un evento tragico(è stato anche fatto l'esempio della shoah)? E si può ridere o sorridere di esse, senza che ciò significhi avere poca sensibilità verso certi argomenti, ma piuttosto riuscire ad affrontare tali argomenti con maturità e serietà? Ma soprattutto, una persona può essere considerata ipocrita o moralista se magari non ci trova nulla di divertente?




Prima parte: i cazzari e finti moralisti che girano su fb.
Facebook può rivelarsi un Pozzo di luoghi comuni, specialmente se si finisce su pagine del genere, di ragazzini, o di gente immatura in generale. Da chi fa di tutto - TUTTO, in modo del tutto indiscriminato - uno scherzo per il puro gusto di cazzeggiare a chi passa la giornata a produrre note su quanto ama profondamente gesù cristo e la madonna.
Le due tipologie tendono ad incontrarsi su un tappeto di scontro che non porta a nulla, perché le persone di questo tipo sono, indipendentemente dalla fazione, un simpatico branco di idioti dalla maturità che non scavalca mai quella di un bambino di 8 anni. (Oh, sì, quanto amo essere assolutista! ma ne ho viste talmente tante che mi accingo ad osare a farlo, datemi pure contro, se volete possiamo parlarne).

Vi invito a fare un giro sui profili di tali soggetti per riuscire a farvi un degno scorcio degli interessi, l'istruzione, le ambizioni di queste persone - e capirete Molte ma Molte cose.

Detto questo...

Seconda parte: il diritto di satira, i personaggi pubblici.
Tolti gli onorevoli idioti, credo sia dovuto fare una precisazione: stiamo parlando di personaggi pubblici. Ora, sebbene l'ho citato, non invocherò il diritto di satira (sancito dalla costituzione italiana, la satira è legittimata come arte a patto che il personaggio sia pubblico e la 'comicità' derivi da fatti/particolarità reali e comprovate), ma vorrei dire un'altra cosa... chi entra a fare parte del mondo pubblico, in particolar modo quello mediatico, finisce immancabilmente a diventare - come si usa dire - un personaggio, prima ancora di una persona. Il personaggio è una cosa lontana, è distaccato dalla realtà: questo secondo me è un male, ma... così è. Non voglio difendere chi fa battute idiote a partire da quelle citate su anna frank fino a scivolare a robe sulla vicenda 'Misseri', ma dobbiamo ammettere che nella mentalità della maggior parte della gente quei soggetti non sono PERSONE, ma PERSONAGGI. Non farebbero mai battute del genere sulle morti dei loro compaesani, o, per lo meno, presterebbero molta attenzione nel farle. E' il personaggio che si frappone fra la realtà e la battuta.
Per quanto riguarda Taricone o, mettiamo, Mike Bongiorno, la scelta è loro, sta ai loro 'ammiratori' comportarsi di conseguenza. Per il caso Misseri, io penso che i primi a sfondare la porta del reale siano stati i giornalisti, e penso che sia vagamente comprensibile il motivo per cui una vicenda narrata in un modo così ESASPERATO abbia portato ad esasperarne il lato totalmente opposto.
In un certo senso, a volte, può essere un modo per sdemonizzare qualcosa, per allontanarlo, liberarsene, ridefinirlo. Dipende da persona a persona, da come reagisce, da come legge la cosa. Non credo si possano fare classificazioni a priori.


Terza Parte: - ripresa da sopra - il riso amaro.
Penso però che l'esistenza di persone che non sono capaci di analizzare a profondo la situazione mettendosi a fare umorismo di bassissima lega su certi eventi non Possa essere un freno alla 'vera satira', alle battute amare e cose simili. Chissà, magari qualcuno avrà notato che ultimamente - periodo di molte morti, purtroppo - ogni volta che qualche personaggio pubblico se ne va, compare una serie di link del genere "Hai di nuovo sbagliato mira". Un po' fa ridere, un po' lascia l'amaro in bocca, un po' fa riflettere - sconforta parecchio, almeno me. E così mille altre battute, ma battute sottili, o battute mature. Non credo che né io né nessun altro possa mettersi a classificare le battute chiamiamole 'costruttive' da quelle sparate senza ritegno - ma trovo che ognuno di noi sia capace di distinguerle secondo i suoi canoni.
E sia abbastanza furbo da lasciar perdere i cazzari - che dipingono chiunque come 'moralista del cazzo', quando invece un occhio attento sa ben differenziare commenti moralisti da commenti seri.


Quarta parte, e chiudo: la morte e la tragedia al di sopra di tutto?
No, non ci sto. La morte fa parte della nostra vita, la tragedia del nostro mondo. La risata strammatizza, consente di non vedere la realtà dei fatti nella sua integrità ma di affrontarla dalla porta sul retro. Chi è morto non è un santo e una strage non è una cosa di cui non si può discutere o parlare o pontificare. Io dico NO al "taci, che ci sono i morti" - perchè i morti ci sono sempre, ovunque, e i fatti in un qualche modo vanno affrontati, non ci si può e non ci si deve chiudere a piangere per sempre nel dolore, perchè non è il dolore che ci fa crescere, come persone e come comunità, ma il modo in cui lo affrontiamo e lo superiamo. Girano centinaia di barzellette sui campi di concentramento: se è vero che ci ridi sopra, è vero anche che quando la senti, la barzelletta, te ne ricordi, e poi, rendendoti conto che una situazione potenzialmente portata all'esasperazione è stata invece reale, la prospettiva cambia. Anche questa è memoria.

Princess of the Rose
00domenica 6 febbraio 2011 21:44
Molte persone che fanno quei link si nascondono dietro l'humor nero, che altro non è che ridere e fare battute su tragedie. Dietro questo particolare ramo della comicità, spesso si nascondono idioti che nemmeno sanno cos'è, e facilmente, invece che fare una battuta che possa far ridere, passano al grottesco e si dimostrano persone di poco tatto.
Certi argomenti andrebbero trattati con molta sensibilità, è vero, però non è detto che chi fa quei link non abbia provato la perdita di una persona cara sulla propria pelle. Anzi, spesso è gente che sa cosa vuol dire "aver visto la morte in faccia" o simili (c'erano dei comici che scherzavano allegramente sulla SHoah, ed erano ebrei deportati). Spesso si scherza sulla morte altrui per alleggerire un argomento che, altrimenti, risulterebbe tremendo solo al pensiero.
Come la penso io? Su certe cose, o si ride, o si piange. Io, preferisco riderci su, se non altro per non pensare a quanto l'essere umano possa fare schifo.
Certo, a volte si supera il limite, e in quel caso un sonoro invito ad andare "al paese in cui tutti, almeno una volta sono stati" non glielo leva nessuno.


pS: Il link su Taricone lo conoscevo anche io, ma basta vedere le migliaia di battute su Sara Scazzi o Yara Gambirasio, ma quei link sono principalmente rivolti alla spettacolarizzazione della tragedia (basti pensare alle 2353657546436 migliaia di speciali sulla Scazzi per farsi un'idea -.-')

-UrD-
00martedì 22 febbraio 2011 22:25
Avete detto tutte cose vere. Il problema è che l'uso che viene fatto di facebook e, più ampiamente, della rete, molte volte è pessimo.
Presupposto questo: dare del moralista/perbenista (e all'uso pure comunista/fascista, ecc.) è solo un modo per attaccare qualcuno e nascondersi nell'ignoranza e nell'inconsistenza delle proprie motivazioni.
E' molto più facile, da un certo punto di vista.

A me è successo, per esempio, tempo fa, di leggere una notizia su un gruppo di informazione e di essere rimasta allibita da certi commenti. Ora, di solito non li leggo perché SO che la gente è beota e superficiale, per cui evito (lla fine mi interessano le notizie, non chi commenta), ma quella volta non ho potuto fare a meno di rispondere.
Si trattava di una notizia riguardante un giovane laureato disoccupato che si è ucciso buttandosi sotto un treno.
I commenti era ALLUCINANTI. Gli utenti si sono permessi di dire 'Ma allora anche io che sono precaria mi dovrei ammazzare, invece non lo faccio perché sono fiQa e quindi continuo a vivere nella merda' oppure 'che cazzo ti uccidi a fare' e cose simili.
Io ho risposto chiedendo se sembrava loro maturo e producente stare a sindacare sulla morte di una persona che, distrutta dalla disperazione, si è buttata sotto un treno. Sotto un treno, diamine.
Ma come si fa a commentare una notizia del genere, parlando a quel modo?
Il problema è che si pensa di poter dire quello che si vuole, anche scadendo nella maleducazione, perché si è liberi di farlo.
Non è questione di satira, di moralismo, ma questione di buon senso.
Che non c'è.
Lord Larry
00mercoledì 23 febbraio 2011 21:56
Quoto per intero KimmyTamer e Princess of the Rose.
Wilde diceva che "non ci sono libri morali o immorali, ma solo libri scritti bene o scritti male". Vale anche per l'humor, non ci sono battute morali o immorali, ci sono solo battute che fanno ridere e battute che non fanno ridere. Fare una questione morale sull'humor è completamente privo di senso, esso si giudica secondo parametri umoristici, non etici.
Dunque non direi che è moralismo, né vero né finto, quello di chi critica a priori una battuta perché "su certe cose non si scherza" (non è vero, l'esempio degli ebrei deportati dimostra che, a tempo e luogo, si può scherzare su tutto); io direi che è semplicemente scarso senso dell'umorismo.
-UrD-
00giovedì 24 febbraio 2011 00:37
Il tuo post è un controsenso.

Lord Larry, 23/02/2011 21.56:

Quoto per intero KimmyTamer e Princess of the Rose.
Wilde diceva che "non ci sono libri morali o immorali, ma solo libri scritti bene o scritti male". Vale anche per l'humor, non ci sono battute morali o immorali, ci sono solo battute che fanno ridere e battute che non fanno ridere.



No, non si può paragonare la frase di Wilde all'argomento in questione. Non c'entra niente. Un libro può essere scritto bene oppure può essere scritto male, a quel punto il suo contenuto non ha importanza, perché se il libro è ben scritto qualsiasi argomento può essere trattato.

Quindi non è quello che dici tu. Forse intendevi dire che anche le battute possono essere divertenti o meno a seconda di come vengono comunicate...? Comunque quel link non è una battuta.

Lord Larry, 23/02/2011 21.56:

Fare una questione morale sull'humor è completamente privo di senso, esso si giudica secondo parametri umoristici, non etici.
Dunque non direi che è moralismo, né vero né finto, quello di chi critica a priori una battuta perché "su certe cose non si scherza" (non è vero, l'esempio degli ebrei deportati dimostra che, a tempo e luogo, si può scherzare su tutto); io direi che è semplicemente scarso senso dell'umorismo.



Ok, poi mi dirai quali sono i parametri umoristici.
comunque qui non si parla di una battuta che è stata messa a giudizio, l'unico giudizio che c'è è quello di chi legge.

Io posso anche permettermi di dire tutto quello che voglio, ma se lo faccio in pubblico, con delle persone davanti (e che sia su un sito o in un'aula magna poco importa) sono esposto al parere degli altri e alla loro sensibilità.
Quindi NON è vero che si può fare/dire tutto a tutti, o meglio è vero fino ad un certo punto. Si chiama educazione, mica è questione di moralismo. Di tatto, di buon senso, di sensibilità o chiamala come vuoi.
C'è modo e modo di dire le cose.
Anche nell'humor ci vuole un minimo di dosaggio.

Io non vado da un bambino che muore di fame a dirgli "Guarda quanto mangio alla faccia tua!" ridendo come un'indemoniata. E questo, di certo, ai più non farà ridere... non lo so. Devo davvero essere priva di senso dell'umorismo per pensare questo?

Ma soprattutto, se leggo una battuta (presa in giro, cosa ironica ecc.) che mi dà fastidio e mi pongo il problema, non è che forse questo c'è?

Sono d'accordo e sono la prima a dire che le persone dovrebbero prendersi meno sul serio e che scherzare sulla nostra condizione umana ci stia anche, per poter esorcizzare paure, sdrammatizzare.
Che diamine è sacrosanto, ma certe cose sono al limite della decenza.
Siamo al punto che tanto tutto fa ridere, perché il mondo fa schifo.
Siamo al punto che le persone piuttosto ti ridono in faccia, convinte che sia rispettoso.

Sarò moralista, che te devo dire.
(Moralista, comunista, bambocciona e radical Chic. Tutte ce le ho!)
Lord Larry
00giovedì 24 febbraio 2011 01:10
Mica Wilde parla della grammatica... un libro "scritto bene" è un libro "bello" da leggere, quindi bello anche nei contenuti. Il ritratto di Dorian Gray, infatti, fu un libro accusato di immoralità per via dei suoi contenuti. Si diceva che avrebbe corrotto i giovani eccetera. Ma è bello soprattutto per i suoi contenuti, sono anche quelli che fanno il buon libro, il libro scritto bene.
Perché un libro è un'opera d'arte, deve emozionare, non deve avere intenti morali e anzi della morale comune se ne frega ("in un artista un intento morale è un imperdonabile manierismo stilistico"). Una battuta è un'opera umoristica, deve far ridere, non può preoccuparsi della morale.

Comunque quel link non è una battuta.


Caspita, allora erano seri! Intendevano dire che quella è la canzone preferita di Taricone? Ne sanno a pacchi, eh...

Io non vado da un bambino che muore di fame a dirgli "Guarda quanto mangio alla faccia tua!" ridendo come un'indemoniata. E questo, di certo, ai più non farà ridere... non lo so. Devo davvero essere priva di senso dell'umorismo per pensare questo?

No. Non fa ridere. Non c'è un meccanismo intelligente, un gioco di parole astuto, un doppio senso, è del tutto banale, mentre l'umorismo si basa sul sovvertire l'ordine delle cose. Poi in quel contesto sarebbe addirittura volgare, perché si può ridere di tutto, ma non in qualsiasi momento, bisogna fare attenzione anche ai tempi. Semplicemente non fa ridere, non c'entra la morale.

Siamo al punto che tanto tutto fa ridere, perché il mondo fa schifo.
Siamo al punto che le persone piuttosto ti ridono in faccia, convinte che sia rispettoso.

I tuoi amici o parenti ti ridono in faccia quando stai male? Non credo. Ovviamente però sapranno anche quando arriva il momento di sdrammatizzare. Il buon umorista sa far ridere sempre, e saper far ridere implica conoscere tempi, modi, mezzi e target della comicità.
Se un sopravvissuto alla Shoah può ridere della propria tragedia, chiunque può ridere di qualunque cosa. Ciò che conta sono tempi, modi, mezzi, target. Io ad esempio faccio spesso battute cattivissime sui gay o sui calabresi. Sono gay e calabrese, se dicessi sul serio vorrebbe dire che sono un idiota. Io le faccio per un solo motivo, e cioè che fanno ridere, quella è l'unica cosa che conta.
E se una battuta che fa ridere me non fa ridere te avremo probabilmente un senso dell'umorismo differente, ma di sicuro non sei migliore di me per questo, non hai una sensibilità più sviluppata né niente del genere.

PS: ribadisco, non sei moralista. Solo poco umorista, secondo me.
-UrD-
00giovedì 24 febbraio 2011 01:28
Ma io intendevo esattamente quello, quando mai l'ho nominata la grammatica?
Per scritto bene intendevo forma, modo, in cui un libro è scritto.

Comunque ti sei risposto da solo: si può ridere di tutto a seconda del contesto. Quello che intendo dire è che un conto è fare delle battute quando si è con amici o con altre persone, diciamo più 'vicine a noi' (anche per età per esempio e non necessariamente conoscenti), un conto è mettere in pubblico, davanti a sconosciuti, un link di dubbio gusto.
E ho detto che non era una battuta, non perché l'ho considerato serio, ma perché quella non era, oggettivamente, una battuta. Era più che altro una presa in giro.

Comunque sorvolando su questo, di cui mi importa molto poco, lo credo bene che uno scherzi su se stesso. Fidati che sono la prima a farlo, perché, come dicevo non ci si deve prendere troppo sul serio.
Quello che intendo dire è che comunque ci vuole un minimo di tatto in ogni cosa che si fa. Che non vuol dire che se io non rido ne ho più di te (anche questo, non ho capito dove l'hai visto, boh). Parlavo dell'esagerare, dell'estremizzare il tutto dicendo che si deve ridere per forza. Allora è l'opposto, voglio dire: se io non rido allora sono meno umorista di te? No.

Dipende da tanti fattori. Dipenda anche da come ci si scherza su una cosa.
slice84
00giovedì 24 febbraio 2011 01:43
Penso che siamo un po' fuori tema con Wilde.
Parliamo di umorismo?
Bene, allora deve essere fine, deve avere tatto, perché si tratta di rispetto che non c'entra niente con il moralismo, bensì è ciò che divide intelligenza da stupidità.
Ecco perché per far ridere ci vuole intelligenza.
La domanda è: nello specifico, la battuta su Taricone vi ha fatto ridere?
Io non ho riso affatto.
Non mi ha fatto ridere e non c'entra il personaggio usato o l'argomento, l'ho solo trovata sciocca.
Poi sdrammatizzare non significa ridicolizzare, eh; stiamo andando in tutt'altra direzione.
Lord Larry
00giovedì 24 febbraio 2011 13:52

La domanda è: nello specifico, la battuta su Taricone vi ha fatto ridere?
Io non ho riso affatto.

Questa battuta non faceva particolarmente ridere. È abbastanza stupida. Ma è per questo che non faceva ridere, non certo perché è "irrispettosa".

Quello che intendo dire è che comunque ci vuole un minimo di tatto in ogni cosa che si fa. Che non vuol dire che se io non rido ne ho più di te (anche questo, non ho capito dove l'hai visto, boh).

È la domanda fatta da Aya88 all'inizio, se uno che ci ride sia meno sensibile, e quindi uno che non ride più sensibile. Inoltre Julia Weasley e Misery13 hanno risposto tranquillamente che se uno scrive un link del genere o ne ride è un immaturo.

Quanto al discorso su Wilde, io l'ho parafrasato perché si espresse molto bene sull'arte dello scrivere, e ritengo che quella stessa espressione possa essere applicata all'arte del far ridere. Si può far ridere di tutto, compresi il dolore e la morte, il razzismo, l'odio e tutto il peggio che l'umanità possa creare. Ovviamente bisogna saperlo fare. Come nello scrivere un libro o un articolo di giornale, devi aver presente il target e i tempi. Inoltre non si può nemmeno considerare la mancanza di rispetto come una scorciatoia per far ridere quando effettivamente mancano le idee per farlo.

Quello che intendo dire è che un conto è fare delle battute quando si è con amici o con altre persone, diciamo più 'vicine a noi' (anche per età per esempio e non necessariamente conoscenti), un conto è mettere in pubblico, davanti a sconosciuti, un link di dubbio gusto.

Ma scusa, se vai su una pagina notoriamente dedicata all'humor nero che cosa ti puoi mai aspettare? Io le visito spesso e sono iscritto a tutte quelle che trovo, perché mi divertono e non fanno male a nessuno (non fanno disinformazione, non incitano al razzismo o all'odio o alla violenza e via dicendo). Sarà pure mio diritto poter usufruire di questo, diciamo così, "servizio". Se a te non piacciono basta non andarci. Se invece ci vai, inizi a lasciare commenti caustici, segnali a manetta... E insomma, allora il problema inizia ad essere tuo, perché fai una questione di morale e non di umorismo.
Poi, l'esempio fatto da Aya all'inizio effettivamente è quello di una battuta stupida. Ma l'humor nero è alle volte davvero molto brillante.
Voglio dire, se uno non ride a questo:
www.youtube.com/watch?v=QLA34N8myIw
Ha un problema con l'humor. E personalmente io ho trovato divertentissimo anche questo:
nonciclopedia.wikia.com/wiki/Eluana_Englaro
Obbiettivamente, questo è umorismo davvero fatto bene. Se non ci fosse solo perché l'argomento è delicato, ci perderemmo qualcosa di buono.
slice84
00giovedì 24 febbraio 2011 16:38
Scusami, ma di cosa stiamo parlando?
Se è stupida e non fa ridere che motivo ha di esistere, è lì solo per il ludibrio di quei tre scemi che ne ridono?
È esattamente qui la mancanza di rispetto.
Questa non è neanche una battuta, è un jingle incollato lì, tanto perché non si sapeva che fare, più che moralismo e umorismo si tratta di noia. E questo ci riporta a quello che stava dicendo Urd: internet non va usato per ogni genere di spazzatura, è un'invenzione geniale, che ha rivoluzionato il nostro mondo e sta a noi gestirlo e farlo crescere nel modo giusto. Scoraggiare queste puttanate serve affinché l'inutilità e la stupidità di certi individui non intacchi qualcosa di così bello. Non è questione di libertà, è questione di buon senso: se sei con i tuoi amici puoi fare quel che vuoi, se posti in pubblico e imbratti con una stronzata una pagina pubblica devi metterti in testa che devi pensare prima di digitare.
Se non si usa l'intelligenza per fare dell'umorismo non credo si possa chiamare umorismo, è solo una cazzata, sterile, che rimane lì e che poi ci fa disquisire per ore su qualcosa di così ridicolo... Ma non siamo noi a sbagliare rispondendo a questi imbecilli, sono loro che sbagliano a pensare che possono fare e dire quello che vogliono senza rispetto per chi legge e per la funzione che internet dovrebbe avere.
Ma scusami, tu quando scrivi su internet lo fai senza filtro, mettendo le prime cose che ti vengono in mente solo perché nessuno ti ha detto che non puoi? Allora è davvero questo che siamo, senza una guida si va allo sbaraglio? C'è bisogno di regole scritte per capire che si deve essere civili?
Non ho capito poi, personaggio o non personaggio, se ti morisse un parente e dopo trovassi una cosa del genere la troveresti piacevole?
Io passerei sopra a qualcosa che fa ridere ed è fatto con del tatto, ma ad una cosa così mi incazzerei.
Non sa di niente.
A volte è solo questione di forma.
Probabilmente è vero che si può ridere di tutto, ma bisogna saper far ridere, perché in questi casi le vie di mezzo non ci sono e se nessuno ride allora c'è l'indignazione.
Ci saranno anche persone che vanno su internet e trovano tutto di dubbio gusto, ma in linea di massima, specialmente tra ragazzi, non stiamo troppo attenti alla forma; tuttavia se qualcosa infastidisce va detto! Non ci si deve peritare solo perché se no si è additati come moralisti. Che cazzo me ne frega di quello che pensa la gente di me, tanto più su internet - scherziamo?? - ma se qualcosa urta la mia sensibilità o scivola nel ridicolo a caso, perché non posso dirlo?

Vedi che sei contraddittorio? Hai messo due link che mi danno ragione.
Il primo parla dei luoghi comuni ai funerali, non della morte, ma della vita. Della nostra condizione umana. Può benissimo far ridere, e lo farebbe anche se fosse direttamente sulla morte, perché non scherzarci dato che nessuno di noi ne uscirà vivo?
Giustissimo.
Il secondo link parla di come l'hanno tirata per le lunghe, di come non le hanno dato pace, prendono per il culo gli altri, non lei.
Sì che fa ridere ed è umorismo nero fatto bene.
Quella di Taricone è una frase messa lì, triste, perché sa veramente di poco, in più è strumentalizzata per potersi offendere e creare nuovi modi per offendere qualcuno che 'se fosse qui riderebbe anche lui'.
Triste e patetico come tentativo di umorismo nero: è come la linea tra comicità e demenzialità, è sottile e si deve sapere dove fermarsi. Così è per l'umorismo nero e il cattivo gusto.
-UrD-
00giovedì 24 febbraio 2011 21:26

Quanto al discorso su Wilde, io l'ho parafrasato perché si espresse molto bene sull'arte dello scrivere, e ritengo che quella stessa espressione possa essere applicata all'arte del far ridere. Si può far ridere di tutto, compresi il dolore e la morte, il razzismo, l'odio e tutto il peggio che l'umanità possa creare. Ovviamente bisogna saperlo fare. Come nello scrivere un libro o un articolo di giornale, devi aver presente il target e i tempi. Inoltre non si può nemmeno considerare la mancanza di rispetto come una scorciatoia per far ridere quando effettivamente mancano le idee per farlo.



Ma appunto, era quello che intendevo io.

Comunque parlavo solo del link non della pagina. E' ovvio che ci siano delle pagine dedicate e che io sono libera di andarci o meno, parlavo del link fuori dal suo contesto.
L'humor nero non è così semplice da trattare e mi dispiace dire che alcune cose sulla pagina di nonciclopedia su Eluana Englaro non fanno comunque ridere (forse perché ho vissuto la vicenda in modo un po' particolare, forse perché è LEI e non è qualcun'altro, questo non te lo so dire). Ma se non mi fa ridere non vuol dire che io sia moralista.

In generale, comunque, il tuo discorso l'ho capito. Tuttavia, considerando che la cosa dipende da fattori diversi, non significa che in una pagina sull'humor ci debbano essere tutte battute che mi piacciono o che mi fanno ridere. E sì, può esserci anche qualcosa che mi urta 'moralmente' e che non è giustificato dal fatto che sia humor.
Lord Larry
00venerdì 25 febbraio 2011 01:43
Slice84, è sicuramente perdita di tempo fare due pagine di discussione su una singola battuta, per altro stupida. Concordo che quella su Taricone non faccia ridere. A questo punto posso allargare il discorso sull'humor nero e sull'umorismo in generale, se no non credo ci sia altro da aggiungere su quel caso specifico.
A meno che non vuoi che dica che la battuta su Taricone è immorale. No, non te lo dirò. Noiosa. Immagino di sì. Di cattivo gusto. Probabilmente. Ma non si può criminalizzarla, appunto perché è su internet. Non è in TV in prima serata, ma bensì in un contesto particolare dove la selezione dei contenuti e massima e in piena libertà. Lo scopo umoristico, poi, sicuramente giustifica eccessi che altrimenti sarebbero assurdi... Io posso fare anche una battuta che per far ridere suggerisca che i calabresi siano tutti mafiosi, se è chiaro a tutti che è una battuta. E infatti la faccio. E può anche non far ridere, ma il fatto che l'intento umoristico sia dichiarato neutralizza del tutto la componente che altrimenti sarebbe razzista. Quindi sì, potenzialmente, l'humor giustifica tutto. Eccetto il non far ridere...
E anche in quel caso... Se a qualcuno piace questo genere di umorismo un po' terra terra, è giusta che ne usufruisca. E se non può usufruirne su internet, dove? Fa una pagina dedicata all'humor nero dove sia chiaro a tutti fin dall'inizio che "si gioca sporco" e le uniche regole sono quelle dell'humor. Se a uno non piace, la cosa migliore è non andarci, come faccio io. Come si risponde ad una battuta che non fa ridere? Col silenzio. Niente è peggio di un pubblico che tace, per un comico.
Aya88
00venerdì 25 febbraio 2011 18:03
Per quanto mi riguarda, posso anche concordare sul fatto che l'umorismo possa giustificare degli eccessi, ma non sono d'accordo che, essendo su internet, allora devo ostentare indifferenza di fronte ad una battuta che non fa ridere e che posso eventualmente trovare di cattivo gusto, perchè se c'è libertà di contenuti c'è anche libertà di espressione da chi legge tali contenuti. Ovviamente è chiaro che esistono pagine specifiche, ma se mi ci imbatto casualmente, ho il diritto, se voglio, di esprimere la mia opinione senza essere per questo tacciata di moralismo, finto o vero che sia. Avrò magari scarso senso dell'umorismo, ma ognuno ha una propria sensibilità(non maggiore o minore, ma semplicemente diversa) e questo non può e non deve divenire un problema.

Reiko_Artemis
00venerdì 25 febbraio 2011 18:58
Quoto Lord Larry in toto.

Però, Aya88, è proprio qui che sbagli. Tu PUOI mettere la tua opinione su un link a cui sei arrivata per caso, ma NON SENZA poi prenderti le accuse di essere finta moralista, moralista o chi più ne ha più ne metta.
Perché come hai la libertà di deliberare su un umorismo che non ti piace, gli amanti di questo umorismo (che sia stupido, come in questo caso, essendo la battuta poco divertente) hanno il diritto di difenderlo. A quel punto puoi stare lì a discutere spiegando perché l'umorismo non ti è piaciuto, o andartene soddisfatta di aver detto la tua opinione. Lasciamo agli stupidi almeno questi piccoli spazi, non fanno del male a nessuno. Lasciano il tempo che trovano.
Personalmente sono un grande amante dello humor nero, ho apprezzato un sacco la pagina su Eluana linkata da Lord Larry.
Internet non deve avere filtri. Così come uno in piazza può bestemmiare senza che venga censurato, prendendosi poi le sue responsabilità (cattiva reputazione, occhiatacce, pugni da parte dei credenti), così chiunque, anche un idiota, può scrivere su internet prendendosi poi i suoi commenti, positivi e negativi. E rispondere a quelli negativi, così come il bestemmiatore riderà in faccia a chi lo guarda male.
slice84
00venerdì 25 febbraio 2011 19:01
Nessuno parla di moralismo. Ti assicuro che sono una tra le persone meno moraliste che conosca. Mi suona ridicolo anche a specificarlo: potresti indignarti tu, se mi mettessi a nudo! XD
Contestare una battuta, o qualsiasi cosa sia, non è da moralisti è da chiunque si sia sentito toccato in maniera negativa; non ci sono state persone che hanno detto che ridere della morte 'non si fa', lì ci sono stati solo individui che si son sentiti offesi dalla cazzata messa là a caso.
Se è una pagina per lo humor nero o per la comicità allora questi elementi ci devono essere, primo, secondo questo non implica che tutto vada bene, ci saranno dei criteri per far ridere, no? Come in tutto, del resto.
Non è che siccome è una pagina che riguarda le battute che allora ci si può mettere quello che ci pare, se no sarebbe anarchia.
Inoltre è comunque una pagina pubblica, e se invece di offendere chi ha tenuto una ragazza attaccata alle macchine inutilmente, o la morte stessa, vai a toccare una persona precisa con anche un pretesto piuttosto idiota - non vedo dove sia lo humor, lì - vai in un tuo sito tutt'al più, e non su un social network.
Non stiamo parlando di una categoria, penso che nessuno voglia abolire lo humor nero, è la 'battuta' specifica che non sa di niente e non ha senso, è quella ad essere un po' troppo tirata.
Ma ok, hai ragione te; se la pensi in questo modo, cioè che siccome non siamo in prima serata possiamo riempire pagine e pagine di commenti e battute da contadini ottusi e scaricatori di porto analfabeti, allora è inutile starne a parlare anche qui. Sì.

Quoto in toto Aya, comunque. Se si sentono in diritto di comunicarci ogni puttanata che gli salta in mente, non vedo perché io debba avere problemi se gliela commento. Dal momento che hanno deciso di metterla in pubblico, il rovescio della medaglia è la critica e non saperla accettare non fa onore a nessuno.

Reiko Artemis, oh sì, lasciamo gli idioti nel loro brodo, che siano sempre più idioti, invece di aiutarli ad essere socialmente utili e a crescere culturalmente. Al di là di questo contesto, il concetto che hai espresso è orribile. Primo perché è esattamente per l'ignoranza che c'è nel nostro Paese oggi che stiamo andando allo sfacelo, secondo perché far finta che non ci siano non significa che un giorno non faranno danno anche a te, in qualche modo. E ti assicuro che già lo stanno facendo, gli idioti.
Parlo in generale, non del contesto dell'humor o dei commenti.
Poi la critica non è lì per essere criticata, quella è l'opera casomai.
Bestemmiare non si fa per rispetto verso qualcuno che crede in quello che tu insulti, non perché è figo farlo e da moralisti indignarsi. Per cortesia.
Internet non deve avere filtri, giusto. Ma è lo specchio di quanto è matura l'umanità, invece di usarlo per migliorarci lo usiamo per cose tutt'altro che utili. Non avere filtri non vuol dire che tutte le peggio puttanate debbano passare, significa che la verità si deve far strada, senza leggi che la castrino, senza bavagli o censure. Ma le censure sono intese per cose che non si dovrebbero sapere o che non vogliono far sapere, non per pornografia; per intendersi, perché credo debba essere specificato a questo punto.
Se uno vuol fare le merdate se le fa a casa propria invece di usare un luogo pubblico come il suo bagno.
Reiko_Artemis
00venerdì 25 febbraio 2011 19:32

Reiko Artemis, oh sì, lasciamo gli idioti nel loro brodo, che siano sempre più idioti, invece di aiutarli ad essere socialmente utili e a crescere culturalmente. Al di là di questo contesto, il concetto che hai espresso è orribile. Primo perché è esattamente per l'ignoranza che c'è nel nostro Paese oggi che stiamo andando allo sfacelo, secondo perché far finta che non ci siano non significa che un giorno non faranno danno anche a te, in qualche modo. E ti assicuro che già lo stanno facendo, gli idioti.
Parlo in generale, non del contesto dell'humor o dei commenti.
Poi la critica non è lì per essere criticata, quella è l'opera casomai.
Bestemmiare non si fa per rispetto verso qualcuno che crede in quello che tu insulti, non perché è figo farlo e da moralisti indignarsi. Per cortesia.



Alt. Sapevo che dovevo spiegarla bene, quella cosa sugli idioti.
Però non volevo andare fuori tema parlando d'altro, fa nulla.
Avete presente quella pagina sulle bimbette che inneggiavano a Justin Bieber (o come si chiama), perlopiù dodicenni che scrivevano sconcerie? Poi è saltato fuori un post che diceva che quella pagina era una sorta di "prova" per esaminare la popolazione di internet. Ovviamente non ci credo neanche un po', è una trollata assurda, e mi sono soffermato sul commento che diceva: intolleranza verso chi è ignorante o poco intelligente. O qualcosa del genere.
E io penso sinceramente che l'intolleranza verso chi è ignorante sia giustificatissima. Ovviamente non vado a tacciare d'ignoranza mia madre che non ha POTUTO studiare, o casi limite. Stiamo parlando di ragazzini qualsiasi mandati a scuola e con tutti i mezzi per essere colti. Quindi, pur non essendo d'accordo con chi in quella pagina aveva criticato l'eccessiva "sgualdrineria (XD)" di quelle ragazzine, ero d'accordo con chi aveva criticato la loro ignoranza.
Ma il punto è questo.
Che puoi fare più di criticare? Li critichi. Ti rispondono. O ci rinunci o continui, tenti. Che fai? Li ammazzi? è solo una dannata pagina. Non capivo chi appunto passava le ore a minacciare di morte quelle bimbe, o a meravigliarsi per la loro stupidità. Ci vai, ridi, ti preoccupi e aiuti, ma basta.
Le bimbe sbavano su Biberon? Wow. E io scrivo tontese sotto forma di ff.
Ragazzini stupidi scrivono qualcosa di poco delicato su Taricone, e per giunta in modo non divertente (cosa più grave)? Critica. è un tuo diritto. Ti risponderanno. E te ne diranno di tutti i colori, e tu potrai fare altrettanto, o sarai superiore e continuerai a parlare in modo civile. Aspetterai che crescano. Ma secondo te leggeranno il tuo commento e capiranno? Dubito, però puoi provare, ammiro e apprezzo il tuo ottimismo. Ma se dovessi fare lo stesso, tengo a dire, su un link divertente che rientra appieno nella categoria humor nero, sarai tu nell'errore, perché come io non apprezzo le storie d'amore etero, tu non apprezzi lo humor nero. E ti giuro che io schifo proprio l'het. Il punto è che anche se ci incappo senza volerlo, che posso farci? Mi stringo nelle spalle. Si tratta di gusti. Sarebbe facile per me dire che io sono superiore perché odio l'het, ma non è affatto vero. Così come non è superiore chi ama l'humor nero. Ma neanche inferiore.
Un uomo idiota ordina di bombardare l'India? Lì sì. Lì puoi fare quello che vuoi, puoi anche attentare alla sua vita. Lì ci muore gente. Ma un link, per la miseria. Son bimbi, cresceranno. Sono adulti scemi, tali rimarranno anche se intervieni. E se cambiano per merito tuo, mi congratulo sinceramente. Vorrei avere, ribadisco, il tuo ottimismo.

E poi la storia della bestemmia. Era un esempio, ovviamente, per dire una cosa che fa arrabbiare molti ma che fuori come in internet capita di sentire. Uccidi il bestemmiatore?
Comunque, tanto per mettere i puntini sulle I, potrei benissimo dire che non rispetto chi crede. Perché per me potrebbero essere baggianate. Perché devo rispettare per forza? Perché ci credono in tanti? E allora posso prendere a calci in faccia chi crede in un lombrico che viaggia nel tempo, perché ci crede solo lui? Non sto dando dei cretini a tutti, sto solo cercando di far capire che cose per voi importanti possono essere sciocchezze per altri. Per chi non crede, la costrizione a rispettare le religioni altrui è come se un cattolico fosse costretto a non mangiare maiale per rispettare i musulmani. Il cattolico non crede che il maiale sia impuro, quindi per lui è un'idiozia. Il non credente non crede nel dio altrui, quindi non si sente costretto a rispettarlo. Potrebbe non volervi rispettare. Lo uccidete? No. Gli date dell'idiota. E lui darà a voi dei moralisti. E magari qualcuno si convincerà, forse lui. O forse voi. O più probabilmente si rimarrà sulle proprie posizioni. Alcuni parteggeranno per il bestemmiatore, altri per colui al quale dà fastidio.
Tuttavia il non credente spesso non bestemmia ma non per rispetto verso le altrui credenze, ma perché non ha senso bestemmiare ciò in cui non si crede. Altre volte invece lo fa perché ciò in cui non crede lo assilla in tutti i modi da quando è nato, e gode nel prendersi gioco di chi l'ha tormentato per anni.
P.S. Ho parlato solo del bestemmiatore non credente o al massimo agnostico, perché non essendo credente non so che si provi a bestemmiare il proprio dio... quando ero cattolico al solo pensiero mi sarei sentito male.
slice84
00venerdì 25 febbraio 2011 19:57
Perseverare è importante, se ti arrendi, la stupidità dilaga.

Io non sono cattolica, detesto la chiesa e, più in generale, le istituzioni religiose che non fanno che creare odio, pregiudizzi e morte. Ma porto rispetto agli altri! Perché voglio che ne portino a me, principalmente, ma anche perché altrimenti non potrei avere rispetto di me stessa.
Come fai a non vedere che non c'entra essere moralisti, in questo caso? Si tratta di portare rispetto agli altri, perché tu lo vuoi, com'è normale che sia, quindi è giusto che tu lo dia, anche. Pure se non credi, pure se non ti interessa, o se disprezzi, perché gli altri potrebbero disprezzare te e se non ti uccideranno dovrai ringraziare che loro non la pensino come te sul rispetto.

Non capisco, poi. Le alternative sono dire qualcosa, altrimenti uccidere?
Personalmente scelgo il dialogo e se prendo da parte una qualsiasi bimbetta cretina e gli spiego le cose, lei, che probabilmente più che scema è solo intontita dalla società di oggi che le fornisce un internet stupido, una televisione inutile e dei genitori che nei migliori dei casi se ne fregano della sua educazione, vedrai che almeno la faccio riflettere. Te lo dico perché in alcuni casi mi è successo.
Certo, se devi stare a parlare con una folla, è chiaro che ci saranno fischi, parolacce e goliardia: la massa è un groviglio di capre sceme, l'individuo ha un suo cervello e spesso se ne ricorda solo quando è solo, senza influenze.

Il fatto specifico, ripeto, non è fastidioso perché è humor nero, ma perché è senza senso e non ha niente che lo faccia sembrare humor nero.
Io amo ogni forma di umorismo, giuro, tutto ciò che fa ridere mi piace, al di fuori di definizioni; ed è per questo che detesto le definizioni, perché ci includono cose che non rispettano i canoni facendosi scudo con il genere.
Allora se io raccolgo dieci pinoli devo mangiarli tutti, pure quello marcio, solo perché è un pinolo anche lui?
Ragazzi, è logica, eh! Non vi fossilizzate sulla libertà, nessuno vieta niente, ma cerchiamo di essere pratici e di dare i nomi giusti alle cose senza sfruttare le situazioni per infilarci una qualsiasi minchiata.
Reiko_Artemis
00venerdì 25 febbraio 2011 20:14

Perseverare è importante, se ti arrendi, la stupidità dilaga.

Io non sono cattolica, detesto la chiesa e, più in generale, le istituzioni religiose che non fanno che creare odio, pregiudizzi e morte. Ma porto rispetto agli altri! Perché voglio che ne portino a me, principalmente, ma anche perché altrimenti non potrei avere rispetto di me stessa.
Come fai a non vedere che non c'entra essere moralisti, in questo caso? Si tratta di portare rispetto agli altri, perché tu lo vuoi, com'è normale che sia, quindi è giusto che tu lo dia, anche. Pure se non credi, pure se non ti interessa, o se disprezzi, perché gli altri potrebbero disprezzare te e se non ti uccideranno dovrai ringraziare che loro non la pensino come te sul rispetto.

Non capisco, poi. Le alternative sono dire qualcosa, altrimenti uccidere?
Personalmente scelgo il dialogo e se prendo da parte una qualsiasi bimbetta cretina e gli spiego le cose, lei, che probabilmente più che scema è solo intontita dalla società di oggi che le fornisce un internet stupido, una televisione inutile e dei genitori che nei migliori dei casi se ne fregano della sua educazione, vedrai che almeno la faccio riflettere. Te lo dico perché in alcuni casi mi è successo.
Certo, se devi stare a parlare con una folla, è chiaro che ci saranno fischi, parolacce e goliardia: la massa è un groviglio di capre sceme, l'individuo ha un suo cervello e spesso se ne ricorda solo quando è solo, senza influenze.

Il fatto specifico, ripeto, non è fastidioso perché è humor nero, ma perché è senza senso e non ha niente che lo faccia sembrare humor nero.
Io amo ogni forma di umorismo, giuro, tutto ciò che fa ridere mi piace, al di fuori di definizioni; ed è per questo che detesto le definizioni, perché ci includono cose che non rispettano i canoni facendosi scudo con il genere.
Allora se io raccolgo dieci pinoli devo mangiarli tutti, pure quello marcio, solo perché è un pinolo anche lui?
Ragazzi, è logica, eh! Non vi fossilizzate sulla libertà, nessuno vieta niente, ma cerchiamo di essere pratici e di dare i nomi giusti alle cose senza sfruttare le situazioni per infilarci una qualsiasi minchiata.



1) Ah, quindi bestemmiare è uguale a uccidere? No, perché se non mi uccidono devo ringraziare, perché loro sono più rispettosi di me... bene, bestemmiare è uccidere.
Le bestemmie sono PAROLE. Parole maleducate, irrispettose? Ok. Se chi si arrabbia risponde a male PAROLE il bestemmiatore, ha la sua stessa concezione di rispetto. Se lo riprende gentilmente gli è superiore. Se lo uccide è un essere schifoso, non è esattamente sullo stesso piano di chi parla in modo non rispettoso, altrimenti metteremmo in carcere la gente che sputa per strada.
Lasciando da parte quest'enorme sciocchezza, non ho detto che per forza chi si infastidisce verso le bestemmie è moralista. Ho detto che chi bestemmia POTREBBE considerare moralista chi si arrabbia. Non vedo dove ti ho detto che SEI moralista. Ho detto che potrebbero dirtelo. Potrebbero dirtelo i bestemmiatori se ti arrabbi, o i bambini cretini che mettono link scemi (quindi mi pare ovvio che in questo caso SBAGLINO loro). Ho detto solo che saresti nel torto qualora invece cercassi deliberatamente post di ottimo humor nero solo perché non è conforme ai tuoi ideali, per criticare.

2) sì tecnicamente o parli o uccidi. Che puoi fare? Sì, ci sono altri modi. Mettere i paletti a internet. Ma non è uccidere la libertà? Allora parla. Fallo. Ma non ti aspettare che la gente ti segua. Non ti puoi aspettare che certa gente non esista. Puoi solo ringraziare che sono lì a scrivere idiozie e NON a bombardare l'India.

3)Mi pare di aver spiegato bene che quella battuta su taricone non è humor nero in quanto non è humor. Ma non mi sconvolge. Perché se fosse divertente lo sarebbe, e conserverebbe quel grado dissacrante che a voi dà tanto fastidio. Basta poco, eh? Magari se Taricone avesse cantato I believe I can fly da Maria de Filippi, farebbe già ridere. Come fa ridere la battuta su Mike Bongiorno: "quando dicevo di voler passare a Sky, non intendevo questo!". è ciò che separa la barzelletta sporca ma divertente da "tette! ahahah!" pur mantenendo lo stesso grado di "volgarità", se non superiore.
Lord Larry
00sabato 26 febbraio 2011 00:54
Che poi è anche la stessa differenza che passa fra la bestemmia a la blasfemia. Non so che farmene della bestemmia, ma la blasfemia è uno strumento potente :)
Aya88
00sabato 26 febbraio 2011 12:45

Però, Aya88, è proprio qui che sbagli. Tu PUOI mettere la tua opinione su un link a cui sei arrivata per caso, ma NON SENZA poi prenderti le accuse di essere finta moralista, moralista o chi più ne ha più ne metta.
Perché come hai la libertà di deliberare su un umorismo che non ti piace, gli amanti di questo umorismo (che sia stupido, come in questo caso, essendo la battuta poco divertente) hanno il diritto di difenderlo. A quel punto puoi stare lì a discutere spiegando perché l'umorismo non ti è piaciuto, o andartene soddisfatta di aver detto la tua opinione. Lasciamo agli stupidi almeno questi piccoli spazi, non fanno del male a nessuno. Lasciano il tempo che trovano.



Scusami, ma per difendere una propria idea- che è una cosa giustissima, non mi sembra di aver detto il contrario- è per forza necessario denigrare chi la pensa diversamente, ricorrendo a delle stupide etichette? Non è più logico replicare con delle argomentazioni intelligenti, confrontarsi senza attaccare nessuno? E' chiaro che ciò non me lo aspettavo da chi ha creato e commentato positivamente quel link, infatti non sono intervenuta. Da loro avrei ricevuto solo qualche insulto gratuito e stop, e anche se si tratta di idioti non per questo devo accettarlo stoicamente, non ne farò un dramma eterno, ma non l'accetto. Ho aperto questa discussione qui, proprio perchè ero sicura di ricevere delle osservazioni sensate, cosa che è avvenuta. Posso magari non condividerle totalmente, ma le accetto e le rispetto, perchè sono state fatte con educazione, senza trattare chi non è d'accordo come un deficiente. Insomma, ognuno ha una propria opinione, e se è espressa nel modo giusto, non vedo perchè debba essere accusato di qualcosa.

Reiko_Artemis
00sabato 26 febbraio 2011 18:50

REITERO. Ho solo detto CHE, in caso dovessi lasciare anche i COMMENTI più SENSATI DEL MONDO, è PROBABILE che essi ti rispondano, sbagliando o dicendo giusto, CON ETICHETTE.
Cosa sia meglio per il mondo non me ne importa, dato che non è quello che ACCADE.
Senza contare che essendo quel link senza alcun senso dell'umorismo, chi l'ha creato non sarà il massimo dell'intelligenza e dell'arguzia.
Su Nonciclopedia infatti non rispondono con accuse stile "sei un moralista!" ma il più delle volte, appunto, si spiegano. Anche se spesso ricorrerebbero volentieri alle etichette e ai vaffan, visto che nessuno sembra aver capito che è un sito ironico (e qui non sto parlando ovviamente di te).
slice84
00domenica 27 febbraio 2011 21:24
Ahahahah!
È fantastico!
Ho passato degli interi minuti della mia vita a risponderti per bene ad ogni cosa e come leggi una frase ci vedi quel che ti pare?
Ho parlato di rispetto per due ore e, secondo te, per me bestemmiare è come uccidere?
Senti, questo post lo ha messo Aya88 per dire che lei non si sente una moralista solo perché ha detto che quella 'cosa' non fa ridere e non essendo neanche una battuta - dal momento che non è humor, come hai detto te - non ha senso che stia lì.
Ed è giusto! Porca miseria.
Se tu posti qualcosa in pubblico sei soggetto alla critica, se non accetti la critica sei un bambino piccolo. Punto. Non ci sono 'ma' o 'se'.
Per il resto possiamo fare tutti i discorsi del mondo, ma quello che volevo dire io è che trovo intelligente il detto "non fare agli altri quello che non vorresti venisse fatto a te". Bon.
Reiko_Artemis
00lunedì 28 febbraio 2011 20:29

Come fai a non vedere che non c'entra essere moralisti, in questo caso? Si tratta di portare rispetto agli altri, perché tu lo vuoi, com'è normale che sia, quindi è giusto che tu lo dia, anche. Pure se non credi, pure se non ti interessa, o se disprezzi, perché gli altri potrebbero disprezzare te e se non ti uccideranno dovrai ringraziare che loro non la pensino come te sul rispetto.



Io avevo parlato di bestemmie (peraltro scegliendo un tipico caso in cui si parla in modo fastidioso, per dire) e detto che ci potrebbero essere persone, al contrario del mio interlocutore, che non si sentono invece di rispettare le credenze altrui, perlomeno non nel senso di dover pesare ogni parola, e che provano gusto nell'essere blasfemi (come in caso appunto di battute, peraltro divertenti*) o direttamente provocatori (in sto caso con le bestemmie), per una serie di motivi che io mi sento di comprendere, ma di cui parlerò solo se mi sarà richiesto, altrimenti si va OOC.
Mi è stato risposto che se non mi ammazzano devo ringraziare che non la pensino come me sul rispetto.
Pensarla come me vuol dire che uno è libero di bestemmiare quanto vuole, prendendosi poi le sue responsabilità (come detto le occhiatacce, gli insulti, le reprimende, la cattiva fama), esattamente come una persona che non apprezza una certa battuta di cattivo gusto si sente il dovere di reagire, ricevendo a sua volta difese, o insulti, o accuse di moralismo (e ancora, non ho detto AYA SEI MORALISTA, ho detto che forse la accuserebbero di ciò, esattamente come accusano me di satanismo dato che mi vesto di nero).
Quindi, sarà un brutto concetto di rispetto quello che ho io, in cui uno rispetta ciò che vuole e non rispetta ciò che non gli piace, entro il limite di PARLARE, parlare e basta, ma dire che chi UCCIDE lo fa perché ha il mio stesso concetto di RISPETTO, mi pare parecchio esagerato. Da ciò ho desunto che bestemmiare (mancanza di rispetto verbale alla religione altrui) per te è uguale a uccidere, cosa che secondo te è dettata dalla stessa mancanza di rispetto, uguale, identica, la mia.
Ok, le bestemmie non saranno la cosa più bella del mondo, sono comunque mancanze di rispetto verso gli altri. Io le avevo prese come esempio per puro caso. E poi sono parole. E non ho mai detto che chi invece rispetta le religioni altrui sia un MORALISTA. Anzi, ho detto che chi riprende la persona che ha bestemmiato con parole pacate è superiore al bestemmiatore. Vorrei sapere dove ho accusato la gente di moralismo, se non in quella frase completamente ipotetica, che casualmente inizia per qualora.


* Non parlo della battuta in questione su Taricone, parlo di barzellette blasfeme.
slice84
00lunedì 28 febbraio 2011 21:56
Basta leggere e capire quel che si legge, cara.
Tu parlavi di quel che ti pare, io parlavo di rispetto e ho usato l'esempio di uccidere non in riferimento a ciò che avevi detto te, bensì perché uccidere è la massima espressione della mancanza di rispetto.
Se pensi che tu possa mancare di rispetto agli altri su qualcosa che non condividi, allora se uno non apprezzerà un giorno la tua esistenza saranno capperi tuoi che non ti sei battuta al tempo per la sensibilizzazione nei giovani sull'argomento 'rispetto'. È chiaro, ora?
Perché se c'è una cosa che non sopporto è chi invece di chiedere spiegazioni, quando non capisce, ci marcia sopra.
Se io ho parlato di rispetto per tutto il tempo ti pare coerente che ad un certo punto paragoni dal niente la bestiemma con l'assassinio? Un po' d'occhio, per cortesia!
Il rispetto non è qualcosa di invisibile, eh: se ce ne fosse di più ci sarebbero meno morti allo stadio, per esempio!

E nessuno ha detto che tu hai dato della moralista ad Aya88, anche se visto che sei così concorde con loro è facile pensare che avresti potuto, stavo solo rispondendo alla sua domanda, dicendo che è giusto che lei dica la sua opinione - civilmente, oltretutto - senza per questo sentirsi una moralista. Se su un post a favore di Berlusconi dico che secondo me invece in un determinato frangente ha sbagliato, non sono necessariamente una comunista, sono solo una persona dotata di libero arbitrio e la mia libertà sta nel poter comunicare; che io sia a favore o no.

Comunque è sbagliato credere che qualcosa non ci tocchi, tutto è connesso e un giorno tutto ci tornerà indietro. Se invece di lasciare gli idioti nel loro brodo gli si tendesse una mano magari si scoprirebbe anche che non sono così idioti, ma solo privi di esperienza nei confronti del mondo.


Che noia, ultimo post, se capisci bene se no pace. Non volevo nemmeno scrivere questo...
Reiko_Artemis
00lunedì 28 febbraio 2011 22:34
Che noia lo dico io.
Ogni cinque minuti mi si scriveva "ma arty, come fai a dire che sono moralista se..."

Bestemmiare non si fa per rispetto verso qualcuno che crede in quello che tu insulti, non perché è figo farlo e da moralisti indignarsi. Per cortesia



E io lì a chiedermi: ma se ti sto praticamente dando ragione?
Senso dell'umorismo zero, ma neanche comprensione del testo in generale, e come mi è stata data ben prova, neppure una grande capacità di spiegarsi in modo comprensibile. Beh, dai, almeno comincio a comprendere perché non capite lo humor nero...

Ah, a proposito. Se io mi batterò per qualcosa, sarà per la possibilità di esprimersi. Sarà perché nessuno, un giorno, si senta così pressato dalla religione dominante in uno stato laico solo sulla carta da doversi sfogare mancando di rispetto alla religione altrui, sapendo di essere nel torto, sapendo di non fare nulla di sensato, dato che quel dio che bestemmia per lui è niente.
Ma stranamente non imprecherà mai contro buddha. Sarà che nessun buddhista a lui ha imposto niente.
Quindi no, non mi batterò mai contro le persone che aprono la bocca e bestemmiano contro un dio che viene loro sbattuto violentemente in faccia ogni giorno fin dall'infanzia. Io mi batterò contro chi bestemmia contro la ragione, mi batterò perché nessun bambino sia plagiato "per il suo bene" a odiare chi non è come lui.
E non mi batterò nemmeno contro i ragazzini che stanno davanti allo schermo di un computer a scrivere tontese di cui rideranno o si vergogneranno da adulti.
Sono ben altre le mie battaglie.
-UrD-
00lunedì 28 febbraio 2011 23:58
Re:
Reiko_Artemis, 28/02/2011 22.34:

Che noia lo dico io.
Ogni cinque minuti mi si scriveva "ma arty, come fai a dire che sono moralista se..."

Bestemmiare non si fa per rispetto verso qualcuno che crede in quello che tu insulti, non perché è figo farlo e da moralisti indignarsi. Per cortesia



E io lì a chiedermi: ma se ti sto praticamente dando ragione?
Senso dell'umorismo zero, ma neanche comprensione del testo in generale, e come mi è stata data ben prova, neppure una grande capacità di spiegarsi in modo comprensibile. Beh, dai, almeno comincio a comprendere perché non capite lo humor nero...

Ah, a proposito. Se io mi batterò per qualcosa, sarà per la possibilità di esprimersi. Sarà perché nessuno, un giorno, si senta così pressato dalla religione dominante in uno stato laico solo sulla carta da doversi sfogare mancando di rispetto alla religione altrui, sapendo di essere nel torto, sapendo di non fare nulla di sensato, dato che quel dio che bestemmia per lui è niente.
Ma stranamente non imprecherà mai contro buddha. Sarà che nessun buddhista a lui ha imposto niente.
Quindi no, non mi batterò mai contro le persone che aprono la bocca e bestemmiano contro un dio che viene loro sbattuto violentemente in faccia ogni giorno fin dall'infanzia. Io mi batterò contro chi bestemmia contro la ragione, mi batterò perché nessun bambino sia plagiato "per il suo bene" a odiare chi non è come lui.
E non mi batterò nemmeno contro i ragazzini che stanno davanti allo schermo di un computer a scrivere tontese di cui rideranno o si vergogneranno da adulti.
Sono ben altre le mie battaglie.






Il discorso si è allargato, non si parla più della battutina iniziale, per cui il 'lasciano il tempo che trovano', può essere limitato a QUELLA (visto che in maiuscolo i concetti sono più chiari) e alle battute idiote di pagine idiote (raga, ma chissene, infatti, mica mi metto a fare la crociata, su! ).
Sono anche dell'opinione però che delle volte non si riescono ad ignorare. Non so, l'ennesima volta che mi capitata una battuta triste, infelice e che, OGGETTIVAMENTE, non fa ridere perché passa dalla parte dello squallore, mi può venire da rispondere. Ok, mi possono dare della moralista, ma il problema è: lo sono? No. Punto.


slice stava parlando di rispetto e il rispetto non si può dare solo a qualcosa di limitato, perché allora non lo si può pretendere indietro dagli altri.
Non lo so, è come il tuo manifesto nella firma: sei contro l'het e fiera di esserlo. Ah, beh... bene. Ma allora poi non pretendere il rispetto di chi è a favore, scusami un attimo.
(Ho preso la firma come esempio perché mi è venuto facile, non certo perché ce l'ho con te personalmente).
Certe manifestazioni non sono sinonimo di libertà, ma, per l'appunto di mancanza di rispetto. Sono ancora dell'opinione che non si possa scrivere e fare quello che si vuole solo perché ci si crede liberi... Ci vuole un minimo di cognizione di causa, in OGNI COSA. Viviamo in una società fatta di persone, non possiamo sognarci di comportarci come ci pare come se fossimo da soli. Ok, questo è moralismo? Io continuo a considerarlo buon senso. Poi oh, per me, ad esempio, si può fare quello che si vuole nel rispetto degli altri!; )

Mi pare di averlo già detto: buon senso.

Per quel che riguarda la bestemmia: sinceramente, non ho capito dove ti sembrava che il discorso di slice accomunasse uccidere a bestemmiare (ho letto i post, ma io non l'avevo intesa così).
Le tue battaglie poi saranno giustissime nessuno lo mette in dubbio(quella contro l'het magari XD e sì, questo mi fa ridere...un ma sarà irrispettoso nei tuoi confronti o sarà senso dell'umorismo? Forse solo idiozia <- come vedi il limite è molto labile).
[SM=g27988]

Lord Larry
00martedì 1 marzo 2011 12:32
Allora, io la metto così:
Chi non ride a una battuta fatta bene, qualunque sia il suo argomento, manca di senso dell'umorismo.
Chi non ride a una battuta fatta male e si lamenta che non faccia ridere, si comporta in modo perfettamente normale.
Chi critica una battuta, fatta bene o fatta male che sia, in quanto è "irrispettosa" o "immorale", è un moralista.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:17.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com