L'informazione è spesso strumentalizzata per scopi ignobili ed è un fatto gravissimo.
Io non sono affetta da buonismo chic, ma asserire che un tempo
“si stava tranquilli” e si era a
“casa propria” è una bella panzana.
In primo luogo, non ho mai sentito di fanciulle che passeggiavano a cuor leggero notte e dì: mia madre era sistematicamente riaccompagnata sino alla porta con l'auto, non andava in giro con la borsetta aperta, la porta di casa sua era chiusa.
Mio nonno si trasferì dalla provincia di Milano a quella di Bergamo negli anni '60: gli fu detto che rubava il lavoro ai bergamaschi, che le sue donne (moglie, suocera, figlia) erano sgualdrine, ha impiegato anni a trovare qualche amico.
Questo fra italiani, anzi fra lombardi!
Parliamo dell'immigrazione: ho una cara amica di origine russa, è in Italia da quindici anni, non ha praticamente accento, è una ragazza onestissima e lavora come un mulo; qualcuno mi spieghi come si può giustificare un civile, un signore di mezza età, che le chiede di mostrarle i documenti!
Era sera, o certo, era in giro per strada da sola ed al telefono stava parlando alla madre, o sì, conversava in russo e lei è bionda, abbastanza carina e quindi la si apostrofa come fosse una passeggiatrice e le si intima di mostrare i documenti.
Lei si è rifiutata, per principio, visto che è cittadina italiana. Non aveva niente da nascondere, ma questo l'ha seguita per un bel tratto di strada. La amica era autorizzata a pensare che fosse
lui il malintenzionato.
Non ci rendiamo conto che questi gesti meschini, razzisti sono tollerati dalle brave persone, sono vissuti con umiliazione da coloro che non hanno niente da temere, che sono così facile terreno per i frustrati che cercano solo una ragione per picchiare ma possono rivelarsi un'arma a doppio taglio per i vari fondamentalisti.
Se io fossi una mussulmana, cresciuta in Italia, cittadina italiana avente diritto al voto, con regolare impiego, a furia di sentire politici e giornalisti starnazzare che sono incivile, smaniosa di prevaricare in qualsiasi ambito, con una pila di ordigni nella cantina (a sinistra delle scope vecchie) da piazzare nelle chiese mi domanderei se abito davvero in uno paese civile.
Gli italiani sono stufi, gli italiani devono essere padroni a casa propria, gli italiani devono avere più diritti di un magrebino che si spacca la schiena con la raccolta stagionale, sono un po' stanca io di sentire 'ste cose.
Qualcuno vede “Verissimo”?
La signora Santaché , un sindaco leghista, un dottore che da oltre trentanni è in Italia ed ha una regolare cittadinanza, la D'Urso ed un branco di capre per pubblico a parlar di integrazione(?).
È stata una trasmissione terribilmente, inutilmente, odiosamente razzista. Ho seguito con rabbia, con imbarazzo, con sdegno.
La signora, dopo il (presunto) attacco, si sente legittimata a sfoderare la sua boria di italiana “da generazioni” e di donna libera per le donne -ma anche no -, il sindaco leghista si è distinto per un'eloquenza da far sembrare Borghezio un raffinato oratore.
Il dottore di religione mussulmana ha pagato l'alto prezzo di essere una persona educata e civile.
Era apostrofato con uno sprezzante “tu”, non amichevole ma volto ad umiliarlo, è stato insultato palesemente e non, il sindaco l'ha afferrato per una spalla ed alla sua dichiarazione di lavorare nella Sanità, ha urlato:
Te... Ma quanti della tua compagnia pagano il ticket?
Il pubblico è esploso in un applauso scrosciante, con qualche insulto al medico.
La risposta è stata ferma, chiara, pacata.
Un signore del pubblico ha chiesto la parola, asserendo di essere stato amico di una vittima di Nassiria, di esigere una dissociazione ufficiale del dottore:
C'erano venticinque croci... Erano fra i tuoi, giocavano con i tuoi bambini e sono stati uccisi. Io ti chiedo se ti sei dissociato da questo e di farlo ancora!
Applausi isterici, insulti urlati verso l'ospite.
Questi, visibilmente estenuato, ha ribattuto di essere stato aggredito con dieci coltellate da un mussulmano integralista.
Alla Santanchè è saltata su come se l'avesse punta un'ape:
Era come te? Era mussulmano come te? Rispondi!
Era mussulmano come te?
Anche i mafiosi si accoltellano fra di loro!
Ebeti applausi.
Il dottore ha rinunciato a rispondere, molto a disagio. Io ho spento la TV.
Una religione è stata equiparata ad un' associazione a delinquere, i suoi fedeli paragonati a dei criminali.
La querela per Calunnia sarebbe sacrosanta da parte del dottore, del suo aggressore.
Le parole hanno un peso.
Quelle persone sputavano odio, lo propagandavano senza ritegno.
Gli italiani da generazioni erano le creature verso cui provare disprezzo.