Xenofobia e telegiornali

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Evil Lady Nanto
00lunedì 2 febbraio 2009 16:06
(attenti, messaggio ironico!)
Sapete bene cosa è successo a Roma qualche giorno fa.
Sapete anche bene che intelligentemente gli attivisti di FN hanno iniziato ad affiggere manifesti contro gli immigrati, accusati di venire in Italia solo per stuprare e fare i comodi loro. (inneggiano alla "Patria e Libertà"!)
Sapete anche bene che durante la notte di Capodanno un rispettabile giovane che si divertiva ha abusato di un'altra ragazza.
Eh sì, rispettabile perché bravo ragazzo. Perché italiano.
Sapete anche bene che questo ragazzo è difeso da altri bravi ragazzi italiani.

Comprensibilmente, un genitore vorrebbe riempire di mazzate quegli individui che hanno abusato, in cinque, di quella ragazza e picchiato il fidanzato.

Stessa cosa per la ragazza violentata a Capodanno.

Non noto però lo stesso nei TG.

Solo io noto che i telegiornali battono con insistenza l'idea giusta che lo stupro di un immigrato sia da condannare mentre quello di Capodanno sia solo una ragazzata che si può scusare? Magari, lo stupratore ha pure fatto un favore alla ragazza, che ne sappiamo...


Sia chiaro, se ho scritto qualcosa che pare da delinquentuncolo di Forza Nuova è in chiave ironica! Uno stupro è da condannare sia esso commesso da un italiano, da un ottomano, da un venusiano! (per citare quel genio incompreso che è Caparezza)
ReaderNotViewer
00lunedì 2 febbraio 2009 16:26
Io, a dir la verità, questa dei "due pesi e due misure" non la vedo tanto nei telegiornali, quanto - purtroppo - nella mentalità corrente.

Non sono i telegiornali a soffiare sul fuoco, almeno io non ho questa impressione. I mezzi di informazione hanno dato molto rilievo all'aggressione di Guidonia (un gruppo di rumeni che ha aggredito una coppietta italiana, ha picchiato lui e ha violentato lei) ma anche all'aggressione di ieri o l'altro ieri, quando un gruppo di balordi nostrani ha aggredito e dato fuoco a un poveretto di indiano che dormiva su una panchina.

Purtroppo, lo ripeto, sono alcuni dei nostri esimi concittadini, gli stessi che quando una ragazza viene violentata da un connazionale subito insinuano che se la sia andata a cercare, a diventare subito forcaioli quando l'aggressione è opera di stranieri immigrati, magari senza permesso di soggiorno. E' l'unione di maschilismo e razzismo: talvolta prevale l'uno, talvolta prevale l'altro. Quello che viceversa non prevale mai è il senso della giustizia...

Non che una parte - anche abbastanza consistente - degli immigrati sia più maschilista dell'italiano medio. Non che alcuni non siano convinti che una ragazza che non se ne sta a casa, chiusa a chiave, e possibilmente ben coperta, diventa per questa stessa ragione "bottino di guerra" di qualunque maschio assatanato incontrerà sul suo cammino. Questo è un problema, ovviamente. Che noi italiane per parte degli immigrati si sia donne perdute e indegne, quindi non meritevoli di rispetto e di considerazione, è un fatto che qualunque donna abbia avuto a che farci per motivi di lavoro sa bene. Le vigilesse vengono spesso apostrofate con epiteti sessiste e minacciate di stupro, io stessa ho assistito a scene del genere. Mia figlia e le sue amiche - delle ragazzine - vengono regolarmente importunate al parco, da ragazzi stranieri molto più vecchi di loro, perché giocano a pallavolo in pantaloncini corti e canottiera. Mia figlia ha paura di andare al parco, ormai, a meno che non ci sia una forte presenza di connazionali, pensionati o mamme con i bambini, dai quali si sente "protetta". Questi sono fatti, e negarne l'esistenza sarebbe da stupidi, non da antirazzisti. Così come in alcune comunità si ritiene normalissimo chiudere le figlie in casa e impedire loro persino di andare a scuola. E se solo voi sapeste la mia profondissima irritazione, quando questo tipo di comportamenti vengono accettati, perché tanto sia i persecutori che le vittime sono stranieri, quindi chi se ne frega se queste povere ragazzine vivono in Italia come se fossero nello Yemen... no, francamente mi ribolle il sangue solo a pensarci!

Ma che esista anche un profondo e radicato razzismo degli italiani verso gli stranieri... beh, anche questo è un fatto. Non sono certo i giornalisti ad averne la responsabilità maggiore.

suinogiallo
00lunedì 2 febbraio 2009 18:00
Fermo restando che io appenderei per gli attributi gli stupratori (dopo averli impalati con un frigorifero), sul discorso xenofobia penso che se da un lato qualunque popolo sia "xenofobo", da un altro lato vanno anche analizzate le cause che portano a questo aumento di sentimento nazionalista e "protezionistico", e questo prima di dire:


Ma che esista anche un profondo e radicato razzismo degli italiani verso gli stranieri... beh, anche questo è un fatto. Non sono certo i giornalisti ad averne la responsabilità maggiore.



Sinceramente a me non sembra che gli italiani (presi come popolo) siano più razzisti di altri popoli (ad esempio noi non spariamo contro le navi che sconfinano e non costruiamo muri e recinti e tantomeno ci mettiamo cappucci bianchi e lanciamo croci incendiate a destra e a manca), ma siamo - e su questo penso non ci piova - forse un "po' stufi" della situazione attuale ed anche abbastanza impauriti.
E la paura porta ad essere sospettosi. Penso sia naturale e non solo italiano.

Sui telegiornali, invece, non mi pronuncio. Quello non è giornalismo e come tale andrebbe trattato...

Hasta Luego
Jack8321
00lunedì 2 febbraio 2009 20:54
Qui in italia si cerca sempre di cambiare discorso, i giornalisti italiani sono maestri in questo.
C'è la crisi economica, si parla di stupri effettuati da stranieri (dimenticandosi che ben 8 stupri su 10 sono effettuati da italiani su italiane).
C'è il problema di politici di primo piano invischiati in storie poco pulite, si parla di rom o di zingari che delinquono.
C'è un casino di parmalat, si parla di rumeni o maghrebini che rubano in case.
Poi i ragazzi, spesso e volentieri non sono esattamente comunisti, vanno ad acquistare le canne da quei maghrebini che fino a 5 minuti prima volevi bruciare.
Gli Italiani, la brava gente, è stufa dei delinquenti, stranieri ed italiani, che escono a causa di leggi idiote fatte da politici idioti
che i magistrati devono applicare.
LeftEye
00martedì 3 febbraio 2009 18:47
Quando vado in piscina ne sento di tutte i colori da quelle quattro betoneghe che aprono la bocca solo per dare aria.
La settimana scorsa hanno detto che in Thailandia c'è la guerra e che là le ragazze non fanno che pettinarsi i capelli tutto il giorno.
Questa settimana il tema era ovviamente quello degli stupratori romeni che, a parer loro, sono protetti dalla polizia.
Eh sì, perchè quando uno straniero commette un reato, lo fanno uscire dopo due ore, mentre gli italiani li tengono in prigione a vita!
A quel punto me ne sono andata perché rischiavo di esplodere.
Comunque, questo esempio conferma benissimo ciò che si odora nell'aria da mesi, forse anni.
Gli stranieri non sono mai stati visti così male come adesso; ora solo il fatto di venire da un altro stato (che non sia uno stato occidentale, eh!), fa di una persona un criminale e ogni nazionalità ha una bellissima etichetta.
Le romene sono pu***ne, i romeni ladri e stupratori (ovviamente, la parola "romeno" comprende tutte le nazioni dei balcani, compresi i rom. Non capisco questa convinzione che rom=romeno. Non è un sinonimo, porca paletta!).
Gli arabi sono terroristi.
I cinesi comprano tutto e ti avvelenano.
I neri sono neri.
E nessuno si accorge delle stron**te che escono dalla bocca di tutti.
I pochi che lo capiscono non hanno alcun potere per cui, se parlano, nessuno li ascolta.

Gli italiani sono stufi di questa situazione? Che votino persone più responsabili e in grado di fare il proprio lavoro!
Persona che, lo ammetto, sono ben difficili da trovare e che attualmente non si trovano in Parlamento, temo.

In ogni caso, è colpa del governo se siamo messi come siamo messi. Io non dico che non si debba far entrare gli immigrati, perché loro ci servono (nel senso che sono utili, non che ci fanno da servi XD), e perché è gente che fugge da una situazione di guerra e povertà, e sono sicura che il 99% di quelli che arrivano non hanno intenzione di rubare e violentare.
Poi alcuni si disperano a tal punto che commettono reati, ma non è certo da giustificare.
Un minimo di organizzazione da parte dello stato non sarebbe una brutta cosa, però.
Lo dicono tutti, e non dev'essere una cosa facile se nessuno l'ha ancora fatto, ma abbiamo sbagliato in partenza.
Perchè in Francia non ci sono questi problemi?
Solo perché l'Italia è in mezzo a tutte le nazioni da cui la gente fugge, ed è un ponte verso l'Europa, o c'è qualche altro motivo?

Di certo non è carino se la popolazione italiana si fa vedere così, ci facciamo proprio una figura da chiodi. Perfino le Iene, qualche tempo fa, hanno fatto un servizio in cui criticano la Romania, quando noi stessi siamo i primi nella lista delle irregolarità e a momenti ci sbattono fuori dall'UE a calci in c*lo.
Intanto in Romania non ci sono campi rom e non c'è spazzatura per la strada, intanto.
Perché invece di criticare gli altri, non guardiamo prima noi stessi?
Perché la gente non aziona il cervello prima di parlare?
I misteri della vita...
ReaderNotViewer
00martedì 3 febbraio 2009 19:14

Perchè in Francia non ci sono questi problemi?



Beh, insomma... se la memoria non mi inganna, qualche tempo fa ci sono state vere e proprie rivolte nei quartieri-ghetto in cui si concentrano gli immigrati magrebbini.

Gli italiani non sono più razzisti degli altri, sono d'accordo. Non lo sono nemmeno di meno, sia chiaro.

Chiaramente, in un paese come il nostro, in cui la legalità è un concetto molto relativo, non ci si deve meravigliare se chi arriva da fuori capisce subito l'andazzo.

Perché in Italia ci sono i campi rom e altrove no? In sostanza, perché se cerchi di metter su un accampamento in altri paesi europei, ti cacciano via a calci nel sedere. Qui invece la situazione si è incancrenita, così abbiamo dei cittadini italiani che di fatto vivono con una diminuzione di diritti e di doveri - che ad esempio non hanno diritto a una casa, ma in compenso (per così dire) non hanno il dovere di rispettare tutta una serie di leggi.

Rosicrucian
00venerdì 6 febbraio 2009 14:35
Riprendendo il discorso di LeftEye:


Gli italiani sono stufi di questa situazione? Che votino persone più responsabili e in grado di fare il proprio lavoro!



Credo gran parte del problema sia riassunta in questa frase. Come dice Jack, i telegiornali sono bravissimi a parlare di immigrati che rubano, stuprano ecc. - non perché non ci sia questo problema, si badi bene -, mentre i rispettabili signori che ci governano fanno di peggio, basti pensare ai condannati in via definitiva che sono stati eletti in Parlamento.
Io credo che siamo un popolo ingenuo e credulone, almeno la maggioranza. Da un po' di tempo è iniziata una specie di campagna mediatica, ovviamente dettata dai partiti, in cui si è fatta sempre più presente la trattazione di temi quali l'immigrazione, la criminalità organizzata (a cui gli immmigrati partecipano), i pericoli (!) che porta l'immigrazione e tutte queste stupidaggini qua, messe in giro soprattutto da xenofobi retrogradi - praticamente dichiarati - che sono gli esponenti della Lega Nord, che non fanno altro che dire che vengono qui a rubare il lavoro, a violentare le "nostre" - ma di chi? - donne eccetera. E la gente crede loro. Perché non hanno prove di riscontro, perché non hanno mezzi/voglia per informarsi sul serio. Non dico che - ovviamente - non ci siano persone immigrate che delinquono, ma pensiamoci bene: perché lo farebbero? Per disperazione! Non hanno di che mangiare, come sopravvivono? Rubano, si affiliano alla mafia, spacciano, quello che capita.
E ovviamente i telegiornali in un certo senso contribuiscono a questa "campagna d'odio", perché ogni giorno, ad ogni ora, c'è la notizia sui Rom che hanno i campi abusivi e violentano, si ubriacano eccetera; i cinesi che contraffanno marchi italiani, e tutti altri possibili ed immaginabili reati. Ci sono anche casi del genere, ma anche casi in cui sono gli italiani a fare queste cose, ma ovviamente, a forza di sentire che SOLO determinate fasce di persone delinquono, la gente dà per scontato che TUTTI gli immigrati siano così. Non ragionano, danno semplicemente per scontato quello che gli si mette davanti seza porsi domande. Quante persone hanno votato l'attuale Governo per via delle promesse sulla Sicurezza? Credo moltissime. Bene, proprio ieri, se non mi sbaglio, è stato varato l'emendamento che - non so con precisione - obbliga o quanto meno consente ai medici di denunciare gli immigrati che si presentano in ospedale per farsi curare. La Lega e Gasparri hanno affermato che finalmente il Governo si è mosso per garantire la Sicurezza dei cittadini con questo emendamento.
Riflettete un attimo: in questo modo gli immigrati non andranno più a farsi curare - e io sono più sicura? -, quindi, o moriranno per della febbre, oppure si attrezzeranno e andranno a svaligiare farmacie per procurarsi dei farmaci o minacceranno dei medici per farsi curare.
Dov'è la Sicurezza in questo?

Ritornando al discorso madre, sempre considerando gli ormai famosi stupri "di Guidonia" e "di Capodanno", su quale dei due si è pronunciato il Presidente del Consiglio? Ma ovviamente quello di Guidonia, parlando di atto imperdonabile e dando la colpa ai magistrati se applicano leggi che ha fatto lui stesso. Mentre lo stupro ad opera dell'illustre signorino italiano non l'ha proprio nominato, e non se ne parla più in televisione, mentre si continua a parlare dello stupro di Guidonia e di altri stupri compiuti da immigrati.
E, tralasciando il fatto che andrebbero puniti tutti MOLTO severamente, c'è sempre questo fatto di favorire notizie in cui si mettono in cattiva luce gli immigrati, che i nostri concittadini.
Anche perché, in questo momento, credo che sia quello che la gente vuole sentire.

Ros


EDIT: perdonate lo sproloquio ^^
ReaderNotViewer
00venerdì 6 febbraio 2009 14:54

Riflettete un attimo: in questo modo gli immigrati non andranno più a farsi curare - e io sono più sicura? -, quindi, o moriranno per della febbre, oppure si attrezzeranno e andranno a svaligiare farmacie per procurarsi dei farmaci o minacceranno dei medici per farsi curare.



Senza contare che la vera ragione della legislazione precedente era la tutela della salute della collettività. Se un immigrato irregolare ha - che so - il tifo ma non si può far curare, allora crea un'oggettiva condizione di rischio per tutta la popolazione (il tifo, diversamente dai promotori della legge, non è razzista, e si allarga alla popolazione italiana senza pregiudizi di sorta. Come? Beh, avete presente il lavapiatti immigrato clandestino assunto in nero?)

Inoltre, questo crea le condizioni per il fiorire di un "servizio sanitario clandestino", finora dedito solo a mutilare genitali femminili, a circoncidere quelli maschili e a rabberciare qualche coltellata - anche secondo la legge precedente, l'ospedale era infatti obbligato a segnalare i casi "sospetti", italiano o straniero che fosse il soggetto - ma che adesso potrà contare anche sui proventi dei clandestini con la polmonite o con un braccio fratturato, che saranno costretti, se vogliono qualche cura, a pagare qualche similmedico, messo gentilmente a disposizione da quelle stesse simpatiche organizzazioni che sfruttano la prostituzione, praticano il capolarato, prendono le tangenti sulle badanti o si dedicano ad altre belle attività del genere.

Complimenti. Un provvedimento legislativo geniale. E notate che non ho nemmeno dovuto parlare di etica e di umanità...

Rosicrucian
00venerdì 6 febbraio 2009 15:42
ReaderNotViewer, 06/02/2009 14.54:


Riflettete un attimo: in questo modo gli immigrati non andranno più a farsi curare - e io sono più sicura? -, quindi, o moriranno per della febbre, oppure si attrezzeranno e andranno a svaligiare farmacie per procurarsi dei farmaci o minacceranno dei medici per farsi curare.



Senza contare che la vera ragione della legislazione precedente era la tutela della salute della collettività. Se un immigrato irregolare ha - che so - il tifo ma non si può far curare, allora crea un'oggettiva condizione di rischio per tutta la popolazione (il tifo, diversamente dai promotori della legge, non è razzista, e si allarga alla popolazione italiana senza pregiudizi di sorta. Come? Beh, avete presente il lavapiatti immigrato clandestino assunto in nero?)

Inoltre, questo crea le condizioni per il fiorire di un "servizio sanitario clandestino", finora dedito solo a mutilare genitali femminili, a circoncidere quelli maschili e a rabberciare qualche coltellata - anche secondo la legge precedente, l'ospedale era infatti obbligato a segnalare i casi "sospetti", italiano o straniero che fosse il soggetto - ma che adesso potrà contare anche sui proventi dei clandestini con la polmonite o con un braccio fratturato, che saranno costretti, se vogliono qualche cura, a pagare qualche similmedico, messo gentilmente a disposizione da quelle stesse simpatiche organizzazioni che sfruttano la prostituzione, praticano il capolarato, prendono le tangenti sulle badanti o si dedicano ad altre belle attività del genere.

Complimenti. Un provvedimento legislativo geniale. E notate che non ho nemmeno dovuto parlare di etica e di umanità...




Esatto!
Hai detto paro paro quello che ho tentato di esprimere prima, ma ero tropo addormentata XD

Ros
suinogiallo
00lunedì 9 febbraio 2009 04:34

Senza contare che la vera ragione della legislazione precedente era la tutela della salute della collettività. Se un immigrato irregolare ha - che so - il tifo ma non si può far curare, allora crea un'oggettiva condizione di rischio per tutta la popolazione (il tifo, diversamente dai promotori della legge, non è razzista, e si allarga alla popolazione italiana senza pregiudizi di sorta. Come? Beh, avete presente il lavapiatti immigrato clandestino assunto in nero?)



Piccola precisazione.
In caso di malattia infettiva (quindi pericolosa per la comunità) il medico ha l'obbligo di notifica della patologia (non in forma anonima ma con i dati anagrafici della persona affetta o anche solo sospetta di esserlo).
Quindi per quanto riguarda il discorso malattie infettive non è che la situazione cambi molto.
Ugualmente se la persona che si presenta al ps ha ferite riportabili ad aggressione, incidente, atti violenti. L'obbligo di referto all'autorità giudiziaria c'era comunque.
Come al solito, quindi, si è sollevato un polverone per nulla.

Mi sembra un po' come quando si sollevò un casino sul discorso del rilevare le impronte digitali ai rom. Tutti a sollevarsi e a dire che si trattava di una cosa indegna di un paese civile, ma nessuno a ricordare che fino a pochi anni fa a tutti i maschi maggiorenni venivano prese le impronte digitali alla visita di leva.
Agli italiani si e a loro no?
Anche questa è discriminazione allora!

Hasta Luego
egoio
00martedì 10 febbraio 2009 22:58

ma nessuno a ricordare che fino a pochi anni fa a tutti i maschi maggiorenni venivano prese le impronte digitali alla visita di leva.
Agli italiani si e a loro no?
Anche questa è discriminazione allora!



Beh, dato che a nessuno degli italiani vengono più prese le impronte e agli stranieri sì, si sta facendo una differenziazione.
Se l'utilità è prevenire il crimine (principio con cui sono d'accordo), mi sembra più che corretto chiedere le impronte digitali a tutti.

Io sono favorevole alle impronte digitali prese a tutti quanti.
Magari nel momento in cui si fa la carta d'identità.

Altrimenti ... da immigrata straniera che a questa procedura si è dovuta sottoporre per due volte (con la coscienza tranquillissima ovviamente) lo trovo un po' discriminatorio (anche se è davvero meno discriminatorio di altre cose che la legislazione attuale prevede).


Come al solito, quindi, si è sollevato un polverone per nulla.



In che senso?
Sulla paura di ripercussioni dovute a malattie infettive gravi o sugli effetti che questa nuova legge avrà?


da un altro lato vanno anche analizzate le cause che portano a questo aumento di sentimento nazionalista e "protezionistico",




forse un "po' stufi" della situazione attuale ed anche abbastanza impauriti.



Lego le due frasi perchè mi sembra di capire che le ragioni dell'aumento del sentimento 'protezionistico' siano da ricercare nella 'situazione attuale'.
A meno di statistiche che dicono il contrario (potrebbero anche esserci, non lo escludo ... ), penso che la situazione attuale sia più che altro quella percepita.
Quella ovvero illustrata da telegiornali e vari con periodiche ondate di servizi che si concentrano su un certo tipo di reato.

Vorrei fornire un link, con uno studio sul legame tra immigrazione e criminalità:
www.lavoce.info/articoli/-immigrazione/pagina1000918.html

Se qualcuno fosse interessato a fornirne altri, penso sarebbe interessante vederli.







suinogiallo
00mercoledì 11 febbraio 2009 21:37

Beh, dato che a nessuno degli italiani vengono più prese le impronte e agli stranieri sì, si sta facendo una differenziazione.
Se l'utilità è prevenire il crimine (principio con cui sono d'accordo), mi sembra più che corretto chiedere le impronte digitali a tutti.

Io sono favorevole alle impronte digitali prese a tutti quanti.
Magari nel momento in cui si fa la carta d'identità.



Se non è cambiato nulla dal 2010 le impronte digitali saranno d'obbligo sulla carta di identità di tutti, cosa che anche io auspico.


In che senso?
Sulla paura di ripercussioni dovute a malattie infettive gravi o sugli effetti che questa nuova legge avrà?



Nel senso che chi ha parlato di questi rischi (mi riferisco più che altro alla stampa) non si è ben informato ed ha usato toni allarmanti quando, in effetti, anche prima per le patologie infettive o in caso di traumi o ferite riferibili ad atti violenti la denuncia era obbligatoria.


Lego le due frasi perchè mi sembra di capire che le ragioni dell'aumento del sentimento 'protezionistico' siano da ricercare nella 'situazione attuale'.
A meno di statistiche che dicono il contrario (potrebbero anche esserci, non lo escludo ... ), penso che la situazione attuale sia più che altro quella percepita.
Quella ovvero illustrata da telegiornali e vari con periodiche ondate di servizi che si concentrano su un certo tipo di reato.



Guarda, da una parte è vero che c'è un "gonfiare" i casi da parte della stampa che si getta a pesce sulla notizia.
E' accaduto adesso per i crimini commessi da stranieri, recentemente è accaduto per i casi di malasanità e sta ancora accadendo per i casi di morti bianche.
Per quanto riguarda l'articolo di cui hai suggerito la lettura e che sembrerebbe non mettere in correlazione le migrazioni con l'aumento della criminalità, va fatto notare che si ferma al 2003 e che non prende in analisi i periodi più recenti, che sono poi quelli in cui il fenomeno del sentir meno la sicurezza è più marcato.

Hasta Luego
Kagura92
00domenica 1 marzo 2009 17:38
Re:
ReaderNotViewer, 06/02/2009 14.54:


Riflettete un attimo: in questo modo gli immigrati non andranno più a farsi curare - e io sono più sicura? -, quindi, o moriranno per della febbre, oppure si attrezzeranno e andranno a svaligiare farmacie per procurarsi dei farmaci o minacceranno dei medici per farsi curare.



Senza contare che la vera ragione della legislazione precedente era la tutela della salute della collettività. Se un immigrato irregolare ha - che so - il tifo ma non si può far curare, allora crea un'oggettiva condizione di rischio per tutta la popolazione (il tifo, diversamente dai promotori della legge, non è razzista, e si allarga alla popolazione italiana senza pregiudizi di sorta. Come? Beh, avete presente il lavapiatti immigrato clandestino assunto in nero?)

Inoltre, questo crea le condizioni per il fiorire di un "servizio sanitario clandestino", finora dedito solo a mutilare genitali femminili, a circoncidere quelli maschili e a rabberciare qualche coltellata - anche secondo la legge precedente, l'ospedale era infatti obbligato a segnalare i casi "sospetti", italiano o straniero che fosse il soggetto - ma che adesso potrà contare anche sui proventi dei clandestini con la polmonite o con un braccio fratturato, che saranno costretti, se vogliono qualche cura, a pagare qualche similmedico, messo gentilmente a disposizione da quelle stesse simpatiche organizzazioni che sfruttano la prostituzione, praticano il capolarato, prendono le tangenti sulle badanti o si dedicano ad altre belle attività del genere.

Complimenti. Un provvedimento legislativo geniale. E notate che non ho nemmeno dovuto parlare di etica e di umanità...




Pienamente d'accordo.

Comunque,il problema va affrontato nella sua globalità; è vero che gli stupri sono effettuati sopratutto da italiani,cosa che ovviamente i giornali non citano,o citano solo di sfuggita (tra l'altro,un uomo di 55 anni ha stuprato una rumena di 25,è stato rilasciato subito e io per scoprirlo ho dovuto leggere un trafiletto minuscolo sul Metro.Fate un po' voi)
ma è anche vero,che se io domani volantinassi la città e diffondesi queste notizie la gente preferirebbe non ascoltare.
Dare la colpa agli stranieri è comodo,altrochè se lo è.
Siamo noi stranieri i brutti e cattivi U_U Loro sono angeli


Jack8321
00mercoledì 4 marzo 2009 10:03
In questi giorni è venuto fuori il dubbio che gli stupratori della caffarella non fossero loro, i loro cellulari non erano lì (ma questo poteva dire che loro erano lì ma i cellulari da un'altra parte) e le tracce del DNA non corrispondevano.
Stamattina salta fuori che il DNA non corrispondeva affatto.
Io da subito ho pensato: spero che gli stupratori siano italiani, se sono stranieri abbiano prove certe e che i ragazzini non mentano.
Non ci sono andato troppo lontano.
Ora i due romeni sono stati scagionati (spero) e che i due ragazzini dicano la verità (se hanno detto una bugia).
Kagura92
00mercoledì 4 marzo 2009 15:44
Re:
Jack8321, 04/03/2009 10.03:

In questi giorni è venuto fuori il dubbio che gli stupratori della caffarella non fossero loro, i loro cellulari non erano lì (ma questo poteva dire che loro erano lì ma i cellulari da un'altra parte) e le tracce del DNA non corrispondevano.
Stamattina salta fuori che il DNA non corrispondeva affatto.
Io da subito ho pensato: spero che gli stupratori siano italiani, se sono stranieri abbiano prove certe e che i ragazzini non mentano.
Non ci sono andato troppo lontano.
Ora i due romeni sono stati scagionati (spero) e che i due ragazzini dicano la verità (se hanno detto una bugia).



Sapete,questo mi ricorda molto la strage di erba...
ReaderNotViewer
00mercoledì 4 marzo 2009 16:28
Ci mancherebbe altro, scusate, che la maggioranza degli stupri non fosse commessa da italiani, visto che la stragrande maggioranza della popolazione (diciamo un buon novanta per cento?) è composta da italiani. Ergo, qualsiasi cifra superiore al quindici/venti per cento (considerato che la popolazione immigrata è mediamente più giovane di quella autoctona) è di per sé un dato significativo a livello statistico.

Detto questo, Jack ha ragione. Lo straniero marito e padre di due delle vittime di Erba sarebbe stato il capro espiatorio ideale, se solo non fosse stato in possesso di un alibi di ferro. In quel caso, tra l'altro, non si trattava certo di un onesto lavoratore quanto di uno spacciatore di droga pregiudicato - e credo che se anche fosse stato italiano, i sospetti sul suo conto sarebbero stati pesanti, anche se magari meno immediati.

Che cosa sia successo a Roma, io a questo punto proprio non lo so. Se il DNA non corrisponde, direi che c'è poco da discutere: non sono stati loro. Resta quantomeno curioso che uno degli arrestati abbia ammesso un delitto che non ha commesso. E dico curioso per non dire altro.
Jack8321
00mercoledì 4 marzo 2009 16:58
Il rumeno ha ritrattato la sua confessione, dicendo che è stato minacciato se non confessava
ReaderNotViewer
00mercoledì 4 marzo 2009 17:12
Come sospettavo. Ma gli inquirenti avrebbero dovuto aspettarselo, che il DNA non avrebbe confermato la confessione, no? Evidentemente avevano qualcosa in mano che li rendeva sicuri del fatto loro, il che mi spinge a chiedermi: "Perché proprio quei due? Chi li voleva incastrare così maldestramente, e perché?" Scusate il dietrismo, ma io certe cose non posso fare a meno di chiedermele!
Kagura92
00giovedì 5 marzo 2009 21:12
Re:
ReaderNotViewer, 04/03/2009 17.12:

Come sospettavo. Ma gli inquirenti avrebbero dovuto aspettarselo, che il DNA non avrebbe confermato la confessione, no? Evidentemente avevano qualcosa in mano che li rendeva sicuri del fatto loro, il che mi spinge a chiedermi: "Perché proprio quei due? Chi li voleva incastrare così maldestramente, e perché?" Scusate il dietrismo, ma io certe cose non posso fare a meno di chiedermele!



Cinicamente,perchè trattandosi di uno stupro che ha goduto di molto risalto dai media, probabilmente c'erano le pressioni adeguate per cercare di risolverlo il più presto possibile. E quindi via due rumeni a caso.O due marocchini. O due sudamericani. Due quel-che-vi-pare. Non italiani però. Strano,dato che secondo le testimonianze quei due l'italiano lo parlavano benissimo.
ReaderNotViewer
00giovedì 5 marzo 2009 22:30

probabilmente c'erano le pressioni adeguate per cercare di risolverlo il più presto possibile. E quindi via due rumeni a caso.O due marocchini. O due sudamericani. Due quel-che-vi-pare. Non italiani però. Strano,dato che secondo le testimonianze quei due l'italiano lo parlavano benissimo.



Teoria che sarebbe sensata, se non fosse per il piccolo, ma significativo, dettaglio che questo era un caso in cui le prove scientifiche erano importanti, e gli inquirenti lo sapevano benissimo fin dal primo momento. Prendendo due persone a caso, come pensavano di far combaciare le prove del DNA, scusa? Il più scalcinato degli avvocati d'ufficio, a questo punto, riuscirebbe a demolire l'impianto accusatorio. E' ovvio che la polizia avesse un convincimento preciso, anche se ovviamente erroneo, sulla colpevolezza di quei due... perciò vorrei proprio sapere che cosa c'è dietro.

Kagura92
00sabato 14 marzo 2009 21:44
Re:
ReaderNotViewer, 05/03/2009 22.30:


probabilmente c'erano le pressioni adeguate per cercare di risolverlo il più presto possibile. E quindi via due rumeni a caso.O due marocchini. O due sudamericani. Due quel-che-vi-pare. Non italiani però. Strano,dato che secondo le testimonianze quei due l'italiano lo parlavano benissimo.



Teoria che sarebbe sensata, se non fosse per il piccolo, ma significativo, dettaglio che questo era un caso in cui le prove scientifiche erano importanti, e gli inquirenti lo sapevano benissimo fin dal primo momento. Prendendo due persone a caso, come pensavano di far combaciare le prove del DNA, scusa? Il più scalcinato degli avvocati d'ufficio, a questo punto, riuscirebbe a demolire l'impianto accusatorio. E' ovvio che la polizia avesse un convincimento preciso, anche se ovviamente erroneo, sulla colpevolezza di quei due... perciò vorrei proprio sapere che cosa c'è dietro.




Sì,hai ragione..però sta di fatto che nonostante il DNA sembrava scagionare non è stata pienamente considerata come prova, o sbaglio?

A proposito,c'entra poco o nulla con i telegiornali, ma su Panorama ho trovato un articolo che si intitolava "Noi deputati come i rom e gli stupratori" riguardo all'uso delle impronte digitali per identificare i pianisti...mi sono accorta solo io dell'accezione negativa del titolo?

Princess of the Rose
00mercoledì 7 ottobre 2009 21:33
Io sono vissuta in Romania la bellezza 4 anni: vi assicuro che se i romeni che vengono in Italia un motivo ce l'hanno. Non gurdate il centro di Bucarest o di altre città importanti, io vi vorrei far vedere il degrado delle periferie: sul serio, la differenza tra quartieri bene e quartieri di malavita è netta ed enorme, purtroppo.


Ora io volgio dire: se andate qui, perché i criminali sono "pochi" (nessun paese ha pochi criminali)? Dovreste leggere le leggi romene: sono severissime. Per uno stupratore, si può arrivare oltre i dieci anni di carcere (senza contare quelli di perizie psichiatriche). Un criminale ci pensa due volte prima di commettere un omicidio o qualunque altra cosa, li.
Qua in Italia rimanere in carcere e non andare agli arresti domiciliari (a volte nemmeno quelli) è un'impresa. Molta della diffidenza sta anche nel fatto che siccome la giustizia non fa la giustizia, molti crimali escono dal carcere con una firma, e spesso aumentano il numero di crimini nella loro fedina penale senza scontare un anno di pena. E così può capitare che una ragazza si ritrova il suo stupratore per strada, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Certo, se poi ci si mettono anche i tg, la principale fonte di informazione, allora è finita.

Poi vorrei fare una distinzione tre rom e romeni:

-romeni: popolo della ROMANIA.

-rom: popolo nomade, che non sono solo romeni, ma anche slavi, russi e (sorpresa!) anche italiani. Ebbeni si, ci sono rom italiani. Se andate in giro a chiederlo, chi lo poteva sapere questo?


Il fatto è che, ora che abbiamo etichettato i rom come stupratori, sarà difficile riuscire a cambiare la mentalità. Pensarte soltanto a noi italiani: quanti anni abbiamo penato prima di poterci togliere l'etichetta di "mafiosi e magnaccioni"? E ancora non è del tutto debellato questo pregiudizio.
Losille Pendragon
00sabato 17 ottobre 2009 01:18
L'informazione è spesso strumentalizzata per scopi ignobili ed è un fatto gravissimo.
Io non sono affetta da buonismo chic, ma asserire che un tempo “si stava tranquilli” e si era a “casa propria” è una bella panzana.
In primo luogo, non ho mai sentito di fanciulle che passeggiavano a cuor leggero notte e dì: mia madre era sistematicamente riaccompagnata sino alla porta con l'auto, non andava in giro con la borsetta aperta, la porta di casa sua era chiusa.
Mio nonno si trasferì dalla provincia di Milano a quella di Bergamo negli anni '60: gli fu detto che rubava il lavoro ai bergamaschi, che le sue donne (moglie, suocera, figlia) erano sgualdrine, ha impiegato anni a trovare qualche amico.
Questo fra italiani, anzi fra lombardi!
Parliamo dell'immigrazione: ho una cara amica di origine russa, è in Italia da quindici anni, non ha praticamente accento, è una ragazza onestissima e lavora come un mulo; qualcuno mi spieghi come si può giustificare un civile, un signore di mezza età, che le chiede di mostrarle i documenti!
Era sera, o certo, era in giro per strada da sola ed al telefono stava parlando alla madre, o sì, conversava in russo e lei è bionda, abbastanza carina e quindi la si apostrofa come fosse una passeggiatrice e le si intima di mostrare i documenti.
Lei si è rifiutata, per principio, visto che è cittadina italiana. Non aveva niente da nascondere, ma questo l'ha seguita per un bel tratto di strada. La amica era autorizzata a pensare che fosse lui il malintenzionato.
Non ci rendiamo conto che questi gesti meschini, razzisti sono tollerati dalle brave persone, sono vissuti con umiliazione da coloro che non hanno niente da temere, che sono così facile terreno per i frustrati che cercano solo una ragione per picchiare ma possono rivelarsi un'arma a doppio taglio per i vari fondamentalisti.
Se io fossi una mussulmana, cresciuta in Italia, cittadina italiana avente diritto al voto, con regolare impiego, a furia di sentire politici e giornalisti starnazzare che sono incivile, smaniosa di prevaricare in qualsiasi ambito, con una pila di ordigni nella cantina (a sinistra delle scope vecchie) da piazzare nelle chiese mi domanderei se abito davvero in uno paese civile.
Gli italiani sono stufi, gli italiani devono essere padroni a casa propria, gli italiani devono avere più diritti di un magrebino che si spacca la schiena con la raccolta stagionale, sono un po' stanca io di sentire 'ste cose.
Qualcuno vede “Verissimo”?
La signora Santaché , un sindaco leghista, un dottore che da oltre trentanni è in Italia ed ha una regolare cittadinanza, la D'Urso ed un branco di capre per pubblico a parlar di integrazione(?).
È stata una trasmissione terribilmente, inutilmente, odiosamente razzista. Ho seguito con rabbia, con imbarazzo, con sdegno.
La signora, dopo il (presunto) attacco, si sente legittimata a sfoderare la sua boria di italiana “da generazioni” e di donna libera per le donne -ma anche no -, il sindaco leghista si è distinto per un'eloquenza da far sembrare Borghezio un raffinato oratore.
Il dottore di religione mussulmana ha pagato l'alto prezzo di essere una persona educata e civile.
Era apostrofato con uno sprezzante “tu”, non amichevole ma volto ad umiliarlo, è stato insultato palesemente e non, il sindaco l'ha afferrato per una spalla ed alla sua dichiarazione di lavorare nella Sanità, ha urlato:

Te... Ma quanti della tua compagnia pagano il ticket?


Il pubblico è esploso in un applauso scrosciante, con qualche insulto al medico.
La risposta è stata ferma, chiara, pacata.
Un signore del pubblico ha chiesto la parola, asserendo di essere stato amico di una vittima di Nassiria, di esigere una dissociazione ufficiale del dottore:

C'erano venticinque croci... Erano fra i tuoi, giocavano con i tuoi bambini e sono stati uccisi. Io ti chiedo se ti sei dissociato da questo e di farlo ancora!


Applausi isterici, insulti urlati verso l'ospite.
Questi, visibilmente estenuato, ha ribattuto di essere stato aggredito con dieci coltellate da un mussulmano integralista.
Alla Santanchè è saltata su come se l'avesse punta un'ape:

Era come te? Era mussulmano come te? Rispondi!
Era mussulmano come te?
Anche i mafiosi si accoltellano fra di loro!


Ebeti applausi.
Il dottore ha rinunciato a rispondere, molto a disagio. Io ho spento la TV.
Una religione è stata equiparata ad un' associazione a delinquere, i suoi fedeli paragonati a dei criminali.
La querela per Calunnia sarebbe sacrosanta da parte del dottore, del suo aggressore.
Le parole hanno un peso.
Quelle persone sputavano odio, lo propagandavano senza ritegno.
Gli italiani da generazioni erano le creature verso cui provare disprezzo.
Kagura92
00domenica 20 dicembre 2009 17:35
Re:
Losille Pendragon, 17/10/2009 1.18:

L'informazione è spesso strumentalizzata per scopi ignobili ed è un fatto gravissimo.
Io non sono affetta da buonismo chic, ma asserire che un tempo “si stava tranquilli” e si era a “casa propria” è una bella panzana.
In primo luogo, non ho mai sentito di fanciulle che passeggiavano a cuor leggero notte e dì: mia madre era sistematicamente riaccompagnata sino alla porta con l'auto, non andava in giro con la borsetta aperta, la porta di casa sua era chiusa.
Mio nonno si trasferì dalla provincia di Milano a quella di Bergamo negli anni '60: gli fu detto che rubava il lavoro ai bergamaschi, che le sue donne (moglie, suocera, figlia) erano sgualdrine, ha impiegato anni a trovare qualche amico.
Questo fra italiani, anzi fra lombardi!
Parliamo dell'immigrazione: ho una cara amica di origine russa, è in Italia da quindici anni, non ha praticamente accento, è una ragazza onestissima e lavora come un mulo; qualcuno mi spieghi come si può giustificare un civile, un signore di mezza età, che le chiede di mostrarle i documenti!
Era sera, o certo, era in giro per strada da sola ed al telefono stava parlando alla madre, o sì, conversava in russo e lei è bionda, abbastanza carina e quindi la si apostrofa come fosse una passeggiatrice e le si intima di mostrare i documenti.
Lei si è rifiutata, per principio, visto che è cittadina italiana. Non aveva niente da nascondere, ma questo l'ha seguita per un bel tratto di strada. La amica era autorizzata a pensare che fosse lui il malintenzionato.
Non ci rendiamo conto che questi gesti meschini, razzisti sono tollerati dalle brave persone, sono vissuti con umiliazione da coloro che non hanno niente da temere, che sono così facile terreno per i frustrati che cercano solo una ragione per picchiare ma possono rivelarsi un'arma a doppio taglio per i vari fondamentalisti.
Se io fossi una mussulmana, cresciuta in Italia, cittadina italiana avente diritto al voto, con regolare impiego, a furia di sentire politici e giornalisti starnazzare che sono incivile, smaniosa di prevaricare in qualsiasi ambito, con una pila di ordigni nella cantina (a sinistra delle scope vecchie) da piazzare nelle chiese mi domanderei se abito davvero in uno paese civile.
Gli italiani sono stufi, gli italiani devono essere padroni a casa propria, gli italiani devono avere più diritti di un magrebino che si spacca la schiena con la raccolta stagionale, sono un po' stanca io di sentire 'ste cose.
Qualcuno vede “Verissimo”?
La signora Santaché , un sindaco leghista, un dottore che da oltre trentanni è in Italia ed ha una regolare cittadinanza, la D'Urso ed un branco di capre per pubblico a parlar di integrazione(?).
È stata una trasmissione terribilmente, inutilmente, odiosamente razzista. Ho seguito con rabbia, con imbarazzo, con sdegno.
La signora, dopo il (presunto) attacco, si sente legittimata a sfoderare la sua boria di italiana “da generazioni” e di donna libera per le donne -ma anche no -, il sindaco leghista si è distinto per un'eloquenza da far sembrare Borghezio un raffinato oratore.
Il dottore di religione mussulmana ha pagato l'alto prezzo di essere una persona educata e civile.
Era apostrofato con uno sprezzante “tu”, non amichevole ma volto ad umiliarlo, è stato insultato palesemente e non, il sindaco l'ha afferrato per una spalla ed alla sua dichiarazione di lavorare nella Sanità, ha urlato:

Te... Ma quanti della tua compagnia pagano il ticket?


Il pubblico è esploso in un applauso scrosciante, con qualche insulto al medico.
La risposta è stata ferma, chiara, pacata.
Un signore del pubblico ha chiesto la parola, asserendo di essere stato amico di una vittima di Nassiria, di esigere una dissociazione ufficiale del dottore:

C'erano venticinque croci... Erano fra i tuoi, giocavano con i tuoi bambini e sono stati uccisi. Io ti chiedo se ti sei dissociato da questo e di farlo ancora!


Applausi isterici, insulti urlati verso l'ospite.
Questi, visibilmente estenuato, ha ribattuto di essere stato aggredito con dieci coltellate da un mussulmano integralista.
Alla Santanchè è saltata su come se l'avesse punta un'ape:

Era come te? Era mussulmano come te? Rispondi!
Era mussulmano come te?
Anche i mafiosi si accoltellano fra di loro!


Ebeti applausi.
Il dottore ha rinunciato a rispondere, molto a disagio. Io ho spento la TV.
Una religione è stata equiparata ad un' associazione a delinquere, i suoi fedeli paragonati a dei criminali.
La querela per Calunnia sarebbe sacrosanta da parte del dottore, del suo aggressore.
Le parole hanno un peso.
Quelle persone sputavano odio, lo propagandavano senza ritegno.
Gli italiani da generazioni erano le creature verso cui provare disprezzo.


Quoto, e molto. Ho visto una scena simile a Buona Domenica, con Giletti che saltava qua e là. E' stata spassoso, in un certo senso, il leghista che ha affermato " e le loro donne,non le fanno neanche uscire!".
Dietro di lui c'erano due ragazze mussulmane, con tanto di velo, che sghignazzavano.


Questi, visibilmente estenuato, ha ribattuto di essere stato aggredito con dieci coltellate da un mussulmano integralista.
Alla Santanchè è saltata su come se l'avesse punta un'ape:

Era come te? Era mussulmano come te? Rispondi!
Era mussulmano come te?
Anche i mafiosi si accoltellano fra di loro!


Ebeti applausi.


Anche gli italiani si accoltellano anche di loro. Anche i francesi. Gli inglesi. Che tristezza questa donna, poi. E' una buffona paurosa.


Non ci rendiamo conto che questi gesti meschini, razzisti sono tollerati dalle brave persone, sono vissuti con umiliazione da coloro che non hanno niente da temere, che sono così facile terreno per i frustrati che cercano solo una ragione per picchiare ma possono rivelarsi un'arma a doppio taglio per i vari fondamentalisti.
Se io fossi una mussulmana, cresciuta in Italia, cittadina italiana avente diritto al voto, con regolare impiego, a furia di sentire politici e giornalisti starnazzare che sono incivile, smaniosa di prevaricare in qualsiasi ambito, con una pila di ordigni nella cantina (a sinistra delle scope vecchie) da piazzare nelle chiese mi domanderei se abito davvero in uno paese civile.


E io mi arrabbierei. Anche se fossi una mussulmana, non italiana, che si lascia mantenere dal marito, arrivata solo da due anni.

Sinceramente, la cosa potrebbe esplodere, e non parlo dei mussulmani in particolare. Io sono fortunata, perchè anche se sono straniera "peruviani e polacchi ubriaconi!" non è mai andato di moda, ma questa cosa sta irritando un po' tutti, lo si vede anche dalle piccole cose. Uno dei miei amici stranieri è sempre stata una persona molto pacifica e tollerante, ma ultimamente quando vede cose del genere o le sente nominare, si ritrova a commentare "italiani". E nemmeno perchè lo pensi sul serio, è che a volte non ce la fa più. Questo mentre suo fratello ormai borbotta inferocito.


Gli italiani sono stufi, gli italiani devono essere padroni a casa propria, gli italiani devono avere più diritti di un magrebino che si spacca la schiena con la raccolta stagionale, sono un po' stanca io di sentire 'ste cose.


Mi fai ricordare una legge che fu emanate quest'estate - anche se spero di ricordare male, e che questa legge fosse solo in procinto di essere emanata e poi ignorata.
Gli extracomunitari non possono avere negozi nel centro-storico.
Perchè?
Ma perchè sì, no?

Per quanto poco carino fosse, dopo aver sentito i commenti dei cittadini, tra cui


Dovremmo dare prima il diritto agli italiani di aprire un'attività.



ricordo di aver fortemente desiderato che vi si schiantasse un aereo.
E solitamente non penserei una cosa del genere.


Verelia
00mercoledì 23 dicembre 2009 17:37
E' mio parere che il razzismo non è un fenomeno che appartiene unicamente ad alcuni popoli o ad alcune persone, ma è radicato in una caratteristica dell'animo umano, comune ma non per questo perdonabile, che è quella di essere accecati quando si ha paura.
Da sempre quando c'erano carestie o epidemie mortali popoli di tutto il mondo hanno cercato capri espiatori che sono stati costretti a pagare per colpe non commesse. La paura può spingere alle azioni più terribili quando l'istinto di sopravvivenza non è governato dal buon senso.
L'arma migliore per affrontare qualunque cosa è l'unione e la solidarietà, la collaborazione per raggiungere uno scopo comune, ma dalla notte dei tempi non appena incombe la più piccola crisi ce lo scordiamo.
Un italiano non vivrà meglio se bruciano il negozio del magrebino sotto casa insieme a tutte le sue speranze di costruire qualcosa di bello e poter mantenere la famiglia,
se quello cerca per mesi un impiego senza trovarlo perché nessuno assume extracomunitari se non in nero e per lavori degradanti,
se suo figlio vedrà poliziotti bianchi fermare suo padre e picchiarlo per l'unica colpa di star portando a spasso il cane dopo cena,
se il ragazzo a scuola verrà snobbato dai compagni e da quella bella ragazza che civetta un po' con tutti ma che non si degna di rivolgere neanche uno sguardo a quel negro,
non potrà studiare come magari vorrebbe ma sarà costretto ancora adolescente a spaccarsi la schiena perché nessuno ha dato un lavoro decente a suo padre, laureato poliglotta abile commerciante, perché la sua pelle produce più melanina dei possibili datori di lavoro,
se cercherà di annegare la rabbia e la frustrazione passando tutte le sere in un pub di infimo livello
se una sera magari uscendo da lì dopo una giornata di lavoro massacrante in cui sarà stato insultato decine di volte per il colore della sua pelle, incontrerà magari una ragazza che avrà la sventura di tremare davanti a lui per un improvviso colpo di freddo e il giovane magrebino trai fiumi dell'alcol scambierà il suo brivido per un moto di paura e disgusto per lui e allora la rabbia repressa da anni esploderà in quel momento e picchierà la ragazza, la violenterà, sognando di potersi vendicare con quel gesto di tutto l'odio ricevuto dai suoi connazionali.
No, nessuno vivrà meglio.
La paura genera odio, e altro odio ancora che ci si ritorcerà contro in un circolo vizioso che porta alla distruzione.
L'unico modo per uscirne è ricordarsi di fermarsi un attimo quando veniamo colti dalla paura e riflettere.
Riflettere che la divisione in stati è solo una regola formale atta a facilitare la gestione della gente ma che la Terra, la nostra patria, è una sola, una sola la razza di tutti noi, ora nell'era delle comunicazioni più che mai.
Che se c'è la crisi economica non è il negozio del magrebino sotto casa il problema quanto il sistema che è crollato. Che in più si è a lottare per risollevarsi e più si hanno possibilità di riuscirci. Che è l'unine che fa la forza
Gli uomini sono fatti per vivere in comunità, e più una comunità è varia e più genera ricchezza e saggezza e benessere. Che sia noi che il magrebino sotto casa che i suoi cugini rimasti nel paese natale abbiamo lo stesso scopo: vivere in un mondo che ci permette un'esistenza degna.
E che se si cerca in tutti i modi di far vivere male gli altri poi non si ha il tempo per cercar di vivere bene noi stessi.
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