castello Re Artù della Peruzzo

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gabrinico
00sabato 20 agosto 2005 08:48
Buongiorno sono Gabriele,
Non ho resistito alla tentazione ed ho acquistato il Primo numero della Peruzzo editore Opera denominata "costruisci il castello di Re Artù".
Devo ammettere che la confezione del primo numero (euro 1.90) è accattivante e a prima vista conveniente.
Come è possibile che non si identifichi la scala della costruzione??
Come è possibile che non vengano forniti dati sulla casa di modellismo che ha prodotto i pezzi??
Come è possibile che il castello a fine raccolta costi Euro 391,90 dico trecentonovantuno euro!!!! è mai possibile??
Facciamo due conti e vediamo quanto ci costa acquistando la scatola o le scatole di mattoncini necessarie a fare una costruzione equivalente, aggiungiamo l'erbetta, la sabbia, i licheni, un paio di alberi e i ciottoli e una basetta in MDF secondo Voi si spende di più o di meno rispetto all'opera della Peruzzo??
Alcuni potranno obiettare che oltre al castello ad opera finita ci saranno anche i fascicoletti.... Ma il gioco vale la candela??
Ma tutti questi modelli, siano castelli, moto , auto da Rally, elicotteri e..motoscafi saranno poi prodotti validi, di qualità ..oppure merce dozzinale buttata come esca???
Attendo repliche e preventivi di spesa per renderci e rendermi conto se tutte queste enciclopedie(castelli, palazzi, motoscafi ad es. il Riva, moto auto radiocomandate, elicotteri ecc.ecc.) siano una grande operazione commerciale disposta ad acchiappare polli oppure un vero affare...per noi patiti.
Cordiali saluti.
Gabri da Casale Monf.[SM=g27833]
)appius(
00sabato 20 agosto 2005 10:48
Caro Gabriele, dubito molto che la maggior parte di queste iniziative imprenditoriali possa suscitare l'attenzione di modellisti con una certa esperienza, specialmente per ciò che riguarda modelli radiocomandati e costruzioni "a puntate"; i fascicoletti allegati, poi, sono spesso così generici e divulgativi che poco aggiungono alla cultura di un modellista medio.
Non vorrei che molte di queste iniziztive fossero solo un sistema elegante per permettere ad alcune case di modellismo di "sbolognare" modelli ormai obsoleti a cifre molto alte, specialmente nel settore del radiocomando.
Parlando con alcuni negozianti di modellismo, tra l'altro, ho capito che queste inizitive sono, per loro, un vero disastro, sia perchè vanno a colpire un settore che già non se la passa bene, sia perchè il neofita che termina il suo modello radiocomandato ha poi bisogno della loro assistenza per risolvere i mille problemi che immancabilmente si manifestano al termine dell'opera.
Possono essere, forse, uno strumento utile per avvicinare al modellismo neofiti o papà che magari vogliono condividere con i propri figli questi appuntamenti settimanali; la spesa dilazionata, benchè certamente superiore, è più accettabile per la famiglia media e il "gioco", invece che esaurirsi subito, prosegue per mesi.
Cionondimeno, credo che alcune di queste inizitive siano valide ed economicamente vantaggiose, più che per i modellisti, per alcuni collezionisti che, però, devono saper scegliere.
In fatto di soldatini o di modelli statici di auto e moto, infatti, mi sono capitate tra le mani alcune "uscite" di ottima qualità vendute a prezzi ragionevoli.
Faccio riferimento, ad esempio, ad alcuni modelli della serie "Ferrari" in 1:43 o ai soldatini della Del Prado venduti insieme ai "sunti" dei fascicoli Osprey; in entrambi i casi la qualità di alcuni modelli (non di tutti) non era inferiore a quella di articoli ben più costosi reperibili nei negozi di modellismo.
Per quanto riguarda il "castello di Artù", non ho visionato il soggetto, ma la cifra da sborsare mi sembra comunque molto alta.
Ciao.
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