la società è malata e il nostro paese è anche peggio di altri
Ciao,
non posso resistere di fronte ad una discussione così interessante... (sono quasi alla fine del contratto poi lo devo rivedere).
quello che ho letto da voi mi fa molta tristezza perché purtroppo mi conferma che le cose vanno sempre peggio... siamo in un mondo di adolescenti bambinoni e viziatissimi, a cui i genitori consentono tutto perché non esite secondo me fondamentalmente più una cosa: il senso di giustizia.
noi siamo un paese di buffoni subito pronti a dare del "poverino" a chiunque commetta abusi, soprusi, torti e violazioni di qualsiasi genere. Come si fa ad insegnare e trasmettere dei valori ad un ragazzo, quando cresce in un paese dove in linea di massima sono i delinquenti ad essere poverini e le vittime quasi a doversi scusare per essere tali???
io sono molto stufa di vivere in questo paese ridicolo, dove se uno si permette di auspicare un minimo di rigore in più, viene come minimo tacciato di essere leghista (mi fa sorridere quando lo sento usare come insulto come un tempo si diceva fascista), razzista, antisemita, antiarabo e chi più ne ha più ne metta...
questo vale per la parte i prepotenti tanto fanno quello che vogliono perché sono tutelati.
per la parte cattivo esempio, beh penso sia davvero un compito improbo sottrarre i nsotri figli (i miei ipotetici, non ne ho e sono terrorizzata all'idea di averne e farli crescere qui) al fascino sottile e perverso della nostra cultura del figo: se non hai il videofonino sei un pezzente, se non vesti da figo sei uno sfigato (che i giovani d'oggi avranno sicuramente sostituito con un altro termine; io sono la + vecchia per ora in questa discussione - 36 e mezzo - e ai miei tempi si diceva così) ecc.
mia madre mi volle mandare in una scuola privata con enormi sacrifici perché non se la poteva permettere ma era convinta che avrei avuto un'istruzione migliore; pecacto che a scuola erano tutti ricconi e io avevo i vestiti di mia cugina... ho sofferto per l'emarginazione e la cattiveria dei miei compagni, ma solo perché ai miei occhi non capivo cosa avessi di diverso da loro: avevo due occhi, una bocca, un naso...
poi ero brava a scuola, senza fatica, e apriti cielo povera ma pure più brava delle ricche e belle, eh no, non va bene..
crescendo al liceo (altra scuola privata) ho incontrato altri ricchi ma che non avevano nessun problema a stare con me. era l'epoca dei paninari e io certo non me la potevo permettere come moda (non mi piaceva neanche!), ma non mi hanno emarginato.
la speranza è che, crescendo, imparino a dare il giusto valore alle cose e qui i genitori, cara rimistopesce, concordo al 100% con te, devono cercare di fare il massimo per fare capire loro cosa conta davvero, che non è un vestito o un telefonino a renderti una persona degna...
forse l'unica soluzione sarebbe bandire la TV e certe riviste dalla loro vita finché non sono adulti, magari senza questi input negativi il compito sarebbe più facile...
concludo dicendo che quando mi recai la prima volta in Germania per studiare, conobbi una famiglia splendida, padre madre e 3 bambine all'epoca di 11, 8 e 5 anni circa: beh loro NON avevano la televisione e la sera si stava tutti insieme intorno al tavolo a parlare, a giocare (ho imparato a giocare a Scotland Yard con loro!) ed erano felici e sereni anche senza TV!
era bello stare tutti insieme così...
baci, torno al contratto, e scusate la prolissità...
irene