FORUM HISTORIAE (Si riparte con la storia) Dove la storia è il futuro

Storia Alternativa

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    Pius Augustus
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    00 16/01/2007 21:51
    Di questi tempi va molto di moda...che ne pensate di proporre noi qualche ipotesi abbastanza plausibile?
    ovviamente niente ipotesi demenziali come quelle di altri forum [SM=x278632]
    è vero che la storia non si fa con i se ma mi ha sempre divertito... [SM=x278632]

    ad esempio vediamo un po'...se l'italia avesse rinunciato alle imprese coloniali,comportandosi i governi della sinistra storica come aveva fatto la destra,come sarebbe cambiato il suo ruolo nel novecento?
    indubbiamente le spese che queste comportarono indebolirono notevolmente l'italia,e il nostro paese si sarebbe potuto ritrovare più forte allo scoppio della WW1,o ancora senza la disastrosa battaglia di Adua non ci sarebbero state manie di rivalsa contro l'etiopia e mussolini non si sarebbe inimicato l'inghilterra,cambiando le cose come noi sappiamo.

    Ma sopratutto era possibile che un paese come l'italia,economicamente debole ma comunque giovane e energico rinunciasse alle colonie?
    a voi la palla...


    « Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
    a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
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    Riccardo.cuordileone
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    00 17/01/2007 11:09
    Io penso che l'italia non avesse una reale spinta coloniale, direi piuttosto che era in cerca di prestigio che gli facesse raggiungere il rango di potenza mondiale.

    Il modo più semplice per ottenere prestigio era la colonizzazione. Se però ipotizziamo una mancata colonizzazione penso che un pacifico sviluppo del paese sia comunque da escludere, poichè l'Italia avrebbe cercato di aumentare il suo prestigio in un altro modo.
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    00 17/01/2007 12:13
    da un punto di vista sociali le colonie non servivano nè da valvola di sfogo della migrazione nè dal punto di vista delle materie prime. Tuttavia era un periodo in cui c'era il mito della colonia tipo paradiso e l'Italia, nazione appena unificata, sentiva come proprio compito avere una spinta coloniale per dimostrare al mondo che esisteva anche nella politica estera, a lungo molti stati non riconobbero l'Italia stessa prima e Roma capitale poi.




    Fra 30 anni l'Italia non sarà come l'avranno fatta i governi, ma come l'avrà fatta la TV
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    Ennio Flaiano
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    00 17/01/2007 14:52
    La storia dei se è affascinante ma poco fattibile, bisogna cambiare non solo le scelte politiche dei grandi personaggi ma anche le scelte anonime di milioni di persone che hanno fatto si che la società si evolvesse in un determinato modo, se poi aggiungiamo gli eventi naturali... Un tempo si pensava che un singolo individuo potesse cambiare la storia, poi si è passati a non considerare l'individuo singolo: contava di più la massa. Ora si è raggiunta la classica via di mezzo, che, probabilmente, è la più giusta. Napoleone poteva vincere a Waterloo, ma l'impero non sarebbe più risorto e non è detto che se avrebbe mantenuto il potere la storia della Francia sarebbe stata particolarmente diversa. Avrebbe semplicemente accelerato il processo di democratizzazione, visto che la politica napoleonica dei 100 giorni era molto più liberale di quella del governo costituzionale di Luigi XVIII. Con Napoleone probabilmente ora la Francia sarebbe una monarchia costituzionale, mentre senza di lui è tornata repubblica a causa della miopia dei Borboni che tentarono di riportare il paese ai tempi di Luigi XIV. Quindi la storia sarebbe cambiata, ma solo in parte. Senza la campagna di Russia l'impero sarebbe crollato ugualmente per le sole spinte centrifughe: Napoleone aveva portato le idee di libertà e di nazione, non poteva pretendere di distruggerle quando non gli servivano più
    Un naufragio può rovinarti la giornata (Tucidide)

    A Beethoven e Sinatra preferisco l'insalata
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    00 19/01/2007 13:35
    Re:

    Scritto da: Pius Augustus 16/01/2007 21.51ad esempio vediamo un po'...se l'italia avesse rinunciato alle imprese coloniali,comportandosi i governi della sinistra storica come aveva fatto la destra,come sarebbe cambiato il suo ruolo nel novecento?
    indubbiamente le spese che queste comportarono indebolirono notevolmente l'italia,e il nostro paese si sarebbe potuto ritrovare più forte allo scoppio della WW1,o ancora senza la disastrosa battaglia di Adua non ci sarebbero state manie di rivalsa contro l'etiopia e mussolini non si sarebbe inimicato l'inghilterra,cambiando le cose come noi sappiamo.

    Ma sopratutto era possibile che un paese come l'italia,economicamente debole ma comunque giovane e energico rinunciasse alle colonie?
    a voi la palla...



    Al di là di concetti sul fatto che la storia non si fa con i sé (prendiamolo appunto come un "giochino"):

    Bisogna ricordare che la storia coloniale italiana è un susseguirsi di occasioni perse (Tunisia, canale di Suez), ACQUISTI di territori (Parti della Somalia italiana, acquisite per merito e volontà di un commerciante - genovese, se non vado errando - e non per volontà di conquista) e disastri (Etiopia I); la Libia poteva essere l'unica colonia "buona" presa dallo stato italico, che però non è stato in grado di sfruttarla. Lasciando stare la dabbenaggine del duce, della sua vanagloria e della sua totale incompetenza in politica estera con l'inutile guerra in Etiopia.
    Come già ricordato, al tempo esisteva il "mito" della colonia, gli altri paesi europei avevano colonie e le facevano fruttare, e avere le colonie dava anche l'idea di uno stato forte. Di conseguenza uno stato giovane che voleva entrare nel gotha dei paesi che contano non poteva prescindere dal crearsi un impero. Anche la Germania, ad esempio, cercò fortuna in Africa.
    Non credo che le spedizioni Etipoiche possano avere influito sulla capacità bellica italica nella 1GM, visto che tra i due fatti sono passati 30 anni. La più ravvicinata temporalmente spedizione contro gli ottomani invece fu un completo successo, a mio avviso i costi vennero dopo, quando le truppe del regio esercito dovettero praticamente "riconquistarla" dopo averla praticamente abbandonata a causa della 1GM.







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    Pius Augustus
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    00 19/01/2007 14:32
    Più che altro riferendomi alla guerra di libia,che fu un disastro economico e una perdita di uomini e logorio dei mezzi,si può dire che l'italia sarebbe stata economicmente più forte e preparata.


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    00 20/01/2007 11:47
    be' se avessimo scoperto il petrolio avremmo avuto molti meno problemi [SM=x278632]
    ma io ho l'impressioni che gli italiani quando trovavano il petrolio lo nascondevano perchè non era buono da bere [SM=x278640]




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    Ennio Flaiano
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    00 10/10/2007 11:02
    Ho scoperto questo sito: http://www.valtakunta.eu/blog/?page_id=2
    È quasi tutto in finlandese, ma le cartine e le immagini sono interesanti.
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    Pius Augustus
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    00 10/10/2007 19:14
    se volete storia alternativa,mappe e tutto il resto beccatevene un infinità http://www.alternatehistory.com/discussion/


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    DarkWalker
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    00 10/10/2007 19:21
    Mh no non credo che il ruolo dell'Italia sarebbe sostanzialmente cambiato.
    L'unica vera conseguenza "grave" è stata l'impresa etiopicha di mussolini, che però credo ci sarebbe stata lo stesso, anche senza la socnfitte precedenti.
    il sonno della ragione genera mostri

    caro m'è il sonno, e il più l'esser di sasso
    mentre che 'l danno e la vergogna dura
    Non veder, non sentir m'è gran ventura.
    però non mi destar; deh, parla basso!

    Ne plurimi valeant plurimum (Cicero)
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    Pius Augustus
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    00 08/09/2008 16:40
    Il forum è molto sonnolento,quindi io riapro questo topic con finalità diverse.Chi di voi ha mai letto romanzi di storia alternativa? io negli ultimi anni mi sono appassionato al genere,e ne presento quì alcuni che conosco/ho letto.

    La svastica sul sole (titolo originale "l'uomo nell'alto castello") di Philip dick, parla di un mondo dove la germania e il giappone si sono divisi il mondo vincendo la guerra.Un libro abbastanza complesso e cervellotico sotto alcuni aspetti(dick è famoso per essere un nevrotico)è considerato il capolavoro del genere (anche se l'autore è un profano di questo tipo di letteratura).A me è piaciuto abbastanza,anche se non è il mio preferito.

    Fatherland di Robert Harris, la germania ha vinto la guerra e si trova in una guerra fredda con gli usa.La storia alternativa quì è lo sfondo di una vicenza thriller,con un poliziotto tedesco che insieme ad una giornalista americana indaga sul passato dei reich ora governato da un hitler settantenne.Anche questo di grande qualità.

    Occidente di mario farneti, mussolini rimane neutrale durante la guerra e dopo un paio di guerre mondiali riesce a divenire padrone del mondo in parallelo all'america.Non mi è piaciuto perchè si tratta in pratica di un volume di propaganda fascista,sprecando l'idea che era interessante se non realistica.

    Un discorso a parte merita Harry turtledove,un autore specializzato in storia alternativa.Non eccelle come scrittore (il suo stile è leggero ed impersonale,nonchè spesso noioso) ed ha forse banalizzato il genere sprecando inoltre idee che avrebbero meritato miglior sviluppo...ma io trovo i suoi cicli assolutamente favolosi.Il folle e divertente ciclo dell'invasione dove gli alieni rettili invadono la terra nel bel mezzo della ww2 e democratici fascisti e comunisti si alleano per bloccarli oppure il ciclo della vittoria del sud nella guerra civile americana (che con mia enorme tristezza non è mai stato tradotto in italiano),dove la confederazione riesce a mentenersi indipendente durante l'800 e si trova a scontrarsi con gli USA ed i loro alleati tedeschi nel secolo successivo.
    Altri cicli sono quelli della seconda guerra mondiale rivisitata in chiave fantasy (ciclo dell'oscurità) e quelli che non sono riuscito a leggere del ciclo di videssos (un impero bizantino di una altra dimensione).Ora l'autore sta scrivendo dei libri singoli che trattano un argomento in comune,ovvero i viaggi fra le dimensioni,pretesto per esplorare vari universi alternativi.


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    -Giona-
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    00 09/09/2008 10:50
    Re:
    Pius Augustus, 08/09/2008 16.40:

    Ora l'autore sta scrivendo dei libri singoli che trattano un argomento in comune,ovvero i viaggi fra le dimensioni,pretesto per esplorare vari universi alternativi.



    Ho letto il primo dei libri di questo nuovo ciclo, tradotto in italiano come Guerre Imperiali: s'immagina che in un prossimo futuro, per sfamare la popolazione della Terra sovrappopolata, si acquistino segretamente derrate alimentari da "presenti alternativi", in cui la storia è andata diversamente. Questo libro narra di una famiglia di mercanti californiani del XXI secolo che fa i suoi affari col presente alternativo in cui l'Impero Romano non è mai caduto perché la Germania fu conquistata da Roma e le invasioni barbariche non ci furono. Nel XXI secolo esso si trova in lotta con il Regno di Lituania, nell'Europa orientale, e col Regno di Persia, ma la sua evoluzione sociale e tecnologica è stata molto più lenta che nella nostra linea temporale.

    Ho letto sullo stesso tema anche Romanitas di Sophia McDougall: qui s'immagina che nel 2757 ab Urbe Condita (il 2000 d.C., ma in questa linea temporale il Cristianesimo non ha mai avuto importanza) l'Impero Romano sia la massima superpotenza mondiale, davanti all'Impero Sinoano (la Cina) e all'Impero Nioniano (il Giappone). Qui però il livello di sviluppo tecnologico è analogo a quello del nostro mondo.
    [Modificato da -Giona- 09/09/2008 10:50]
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    Pius Augustus
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    00 09/09/2008 11:41
    Re: Re:
    -Giona-, 09/09/2008 10.50:



    Ho letto il primo dei libri di questo nuovo ciclo, tradotto in italiano come Guerre Imperiali: s'immagina che in un prossimo futuro, per sfamare la popolazione della Terra sovrappopolata, si acquistino segretamente derrate alimentari da "presenti alternativi", in cui la storia è andata diversamente. Questo libro narra di una famiglia di mercanti californiani del XXI secolo che fa i suoi affari col presente alternativo in cui l'Impero Romano non è mai caduto perché la Germania fu conquistata da Roma e le invasioni barbariche non ci furono. Nel XXI secolo esso si trova in lotta con il Regno di Lituania, nell'Europa orientale, e col Regno di Persia, ma la sua evoluzione sociale e tecnologica è stata molto più lenta che nella nostra linea temporale.

    Ho letto sullo stesso tema anche Romanitas di Sophia McDougall: qui s'immagina che nel 2757 ab Urbe Condita (il 2000 d.C., ma in questa linea temporale il Cristianesimo non ha mai avuto importanza) l'Impero Romano sia la massima superpotenza mondiale, davanti all'Impero Sinoano (la Cina) e all'Impero Nioniano (il Giappone). Qui però il livello di sviluppo tecnologico è analogo a quello del nostro mondo.



    si li ho letti entrambi:devo dire che nessuno dei due mi ha entusiasmato molto,sebbene il secondo sia di qualità molto più del primo.Sempre del ciclo di turtledove ne è stato scritto uno chiamato "the gladiator" che parla di un mondo dove il comunismo ha vinto la guerra fredda,e si svolge in italia...sono curiossissimo di leggerlo,ma non so se uscirà mai quì.Per ora sto provando a scaricarlo.


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